Palermo – Presentato ieri, nella storica Villa Malfitano, l’avviso pubblico per la realizzazione del cluster biomediterraneo in attuazione della convenzione stipulata tra Expo 2015 S.p.A. e Regione Siciliana – Assessorato Agricoltura, Sviluppo Rurale e Pesca Mediterranea.
La Sicilia – storicamente crocevia di popoli, civiltà e culture – porterà il suo ricco patrimonio a Expo 2015, evento in occasione del quale l’isola sarà protagonista con un padiglione interamente suo dedicato al cluster biomediterraneo.
L’avviso pubblico, consultabile sul sito www.biomediterraneo.it, è rivolto ad aziende leader nel settore di prodotti agricoli, ittici ed agroalimentari di Sicilia, comuni di Sicilia, operatori “Destinazione Sicilia” dei visitatori Expo, gruppi di azione locale (GAL) e gruppi di azione costiera (GAC) della Sicilia, enti strumentali, università e scuole, chef e cuochi ma altresì banche, associazioni, fondazioni, persone fisiche e giuridiche.
Obiettivo primario è la valorizzazione del brand Sicilia che rimanda a un territorio con intense relazioni tra le produzioni (enologiche, agroalimentari, ittiche) e la cultura, le tradizioni e il paesaggio.
Durante la conferenza stampa, il neo-assessore Nino Caleca ha parlato della presentazione dell’avviso pubblico come una pagina di bella politica, un evento in cui nessuno ha interessi personalistici da tutelare. E ha fatto riferimento a una sfida: la Sicilia porta alle spalle duemila anni di valori, sono proprio questi valori che devono essere giustamente rappresentati e a buon diritto trasmessi al mondo intero – ha affermato. Oggi è doveroso trasmettere ai giovani un messaggio cruciale: non dovete andar via, restate in Sicilia per creare innovazione perché proprio in questa terra c’è un’ampissima possibilità di sviluppo. La Sicilia porta con sé un “terzo pilastro”, vale a dire quello della legalità e noi useremo tutti gli strumenti giuridici per evitare che anche un solo euro vada alla mafia – ha concluso.
Ampio spazio è stato dato ai temi dell’agricoltura biologica, della biodiversità e della multifunzionalità dell’agricoltura e particolare attenzione è stata data alla dieta mediterranea, iscritta dall’UNESCO nella lista rappresentativa del patrimonio culturale immateriale dell’Umanità.
Il principio generale che anima il cluster biomediterraneo è di favorire la massima partecipazione – ha asserito il Responsabile Unico Dario Cartabellotta. Il nostro è un territorio strategico e di grande interesse; con il cibo diventa possibile creare un’unione di tutto ciò che la politica non riesce a rendere armonico.
Cosa fare per rispondere all’avviso pubblico? Alla domanda posta durante la conferenza ha risposto in maniera chiara e puntuale Dario Cartabellotta. Basta compilare la scheda di riferimento e inviarla per posta elettronica. Il bando è rivolto ai veri produttori. Verrà quindi fatta una valutazione precisa dei binomi terra-prodotto e mare-prodotto. Una volta che il produttore sarà ammesso, lo stesso verrà inserito in una delle otto zone e fungerà anche da volano turistico. Ribadisco che è diritto del produttore scegliere il prezzo del prodotto che verrà formalmente acquistato dall’Assessorato e successivamente rivenduto – ha precisato.
In occasione dell’evento TrinacriaNews.eu ha intervistato il Responsabile Unico della Regione Sicilia – Cluster Biomediterraneo Dario Cartabellotta e il neo-assessore all’agricoltura Nino Caleca.
Di seguito le interviste:
DARIO CARTABELLOTTA:
In che modo è sovvenzionata la partecipazione della Sicilia a Expo 2015?
Ogni tanto si sente dire che la Sicilia ha pagato la partecipazione di tutti i paesi del Mediterraneo per Expo 2015 e non c’è nulla di più falso. Ogni paese paga la sue quote. La società si è aggiudicata questa posizione impegnando 3 milioni di euro. Si tratta di fondi dello Stato, quindi nazionali che sono stati utilizzati come corrispettivo per l’intera area del biomediterraneo. Adesso siamo in fase di pubblicazione dei bandi a cui parteciperanno aziende e comuni. Chiederemo a tutti i partecipanti una quota di partecipazione. Non escludiamo che vi saranno alcuni sponsor, attraverso la cui azione si potranno sicuramente collegare la valorizzazione del territorio e dei prodotti alla propria attività. La Sicilia sarà capofila e coordinatore dell’intero cluster. Cluster è un termine inglese che vuol dire grappolo… Si tratta di una novità dell’Expo in quanto finora non sono stati previsti. Il cluster mette insieme temi comuni di paesi diversi. Il tema della dieta mediterranea e del biomediterraneo unisce le sponde asiatica, africana e europee. Per dieta mediterranea intendiamo un vero e proprio stile di vita che tiene in considerazione la salute, migliora la quotidianità e integra agricoltura e turismo.
Quale sarà il tratto comune a tutti gli enti e le aziende che parteciperanno al bando?
Ci sono 180 giorni entro cui verrà costruito un vero e proprio palinsesto. Tale palinsesto sarà presentato da me. La Sicilia è stata divisa in aree. Si partirà ad esempio con Pantelleria o le Isole Eolie che avranno la possibilità di rientrare nelle loro settimane di riferimento. Vogliamo fare dei cicli cosicché il primo ciclo possa fungere a trecentosessanta gradi da volano turistico per il secondo ciclo. Sono in tutto sei mesi per otto diverse aree: i primi tre mesi saranno dedicati alla presentazione del primo gruppo e seguiranno poi gli altri tre mesi dedicati alla presentazione del secondo gruppo. Tutto è già online al sito www.biomediterraneo.com.
NINO CALECA:
Quali sono gli interventi che porterete avanti per l’agricoltura?
Innanzitutto l’Expo, un fatto che consideriamo di cruciale importanza e dirompente, ci impegnerà molto. Expo non vuole essere una fiera di prodotti siciliani bensì un luogo in cui la Sicilia è pronta a ricostruire la propria immagine. Non solo quindi la presentazione di prodotti ma anche e soprattutto la presentazione dell’immagine della nostra terra che si pone quale egemone nei confronti dei Paesi del Mediterraneo, pronta a guidare una nuova visione dello stesso Mediterraneo. La necessità è quella di creare una vera e propria sinergia tra agricoltura e cultura. Il secondo appello è diretto ai giovani siciliani affinché non vadano via dalla propria terra, affinché sappiano che anche qui c’è possibilità di sviluppo. Noi ci impegniamo a contribuire con tutte le nostre forze anche economiche per aiutare i giovani che vogliono tornare in Sicilia per sperimentarsi come imprenditori nel settore agricolo. La necessità è quella di creare una nuova economia. L’impegno che prendo con il mio Assessorato è la concreta volontà di aiutare questi giovani, abbiamo le risorse economiche e le competenze. Io confido in questo appello.
Spero questo programma svolto all’Expò rappresenti il punto di partenza per un costante futuro impegno per il rilancio e l’esportazione di un modello di qualità alimentare.