In una lettera inviata al ministro dell’Economia e delle Finanze Pier Carlo Padoan sulla vicenda dei rimborsi sulla tassa sui rifiuti, la TARI, Altroconsumo contesta l’assenza di chiarezza per i contribuenti coinvolti, chiede trasparenza sull’elenco dei Comuni italiani implicati e sulle misure da adottare per i rimborsi.
Dopo la conferma dei calcoli errati il ministero dell’Economia dirama la circolare (N. 1 D/F) che sposta sulle spalle del cittadino l’onere della prova per ottenere i rimborsi e prevede l’invio – inutile – di una documentazione già in possesso della Pubblica Amministrazione. Non solo: l’ANCI dichiara che i calcoli alternativi dei Comuni sono legittimi. Peccato che lo Statuto del Contribuente (legge 212/2000, art. 6) imponga all’amministrazione finanziaria di provvedere in modo tempestivo con istruzioni e comunicazioni adeguate perché chiunque possa adempiere alle obbligazioni previste. Senza dover ripresentare documenti già in possesso dell’amministrazione. In conclusione, per le somme trattenute illegittimamente regna il caos.
Le mosse di questi giorni non hanno aiutato a capire quanti siano i cittadini impattati dall’errore di applicazione del calcolo della tassa, né quali provvedimenti adotteranno le Amministrazioni per compensare le somme. Che sono ingenti: tra le centinaia di casi segnalati ad Altroconsumo in queste ore, per un immobile di residenza a Milano per una famiglia di tre persone sono stati pagati 100euro in più in quattro anni. Su Altroconsumo.it l’organizzazione indipendente di consumatori aggiorna le informazioni in tempo reale per tutti i cittadini coinvolti.
Commenta Ivo Tarantino, responsabile relazioni esterne Altroconsumo: “Esigiamo la pubblicazione dell’intero elenco dei Comuni che hanno commesso l’errore e l’adozione di una nuova circolare che imponga ai comuni di riformulare correttamente il calcolo della tassa, senza ulteriori aggravi per i cittadini contribuenti, ai quali deve essere riconosciuto in modo automatico il rimborso delle somme non dovute”.