L’Ars ha approvato oggi il ddl congiunto n. 556-124 che prevede “nuove norme di contrasto al fenomeno della violenza di genere e misure di solidarietà in favore delle vittime di crimini domestici e dei loro familiari” e “provvedimenti in materia di affidamento dei minori rimasti orfani per crimini domestici, nonché l’istituzione di un fondo di solidarietà in favore degli stessi”. Il testo è il frutto dell’unificazione di due disegni di legge presentati rispettivamente dalle deputate Valentina Zafarana e Margherita La Rocca Ruvolo (relatrice del testo).
“Con questa nuova legge – spiega La Rocca Ruvolo – la Regione Siciliana potrà intervenire con misure più efficaci per contrastare la violenza di genere e in particolare nei casi che si verificano all’interno del nucleo familiare o della sfera affettiva della vittima. E’ prevista l’istituzione di una cabina di regia interistituzionale per garantire un coordinamento efficace fra gli attori dell’amministrazione regionale e delle forze dell’ordine.
Sono previste forme di solidarietà e ristoro nei confronti delle vittime dirette e indirette, tra cui interventi per l’inserimento lavorativo all’interno dell’amministrazione pubblica regionale delle vittime di violenza domestica come quelli previsti per i familiari di vittime di mafia. Agli orfani per crimini domestici, in particolare, verrà garantito il sostegno economico per un’adeguata assistenza psicologica, farmaceutica e sanitaria, ma anche per la loro formazione scolastica, universitaria e professionale. E’ un traguardo importante, le donne vittime di violenza potranno così sentirsi più tutelate e i bimbi rimasti orfani non saranno abbandonati al loro destino. Ringrazio tutti i colleghi deputati per la proficua collaborazione”.
“La Sicilia fa un passo avanti per la tutela delle donne grazie ad una legge che abbiamo fatto approvare dall’aula di Palazzo dei Normanni che istituisce una Cabina di Regia interistituzionale per il contrasto al fenomeno della violenza di genere, prevede misure di sostegno agli orfani per crimini domestici e prevede la possibilità di apposite riserve dei fondi destinati alle politiche attive del lavoro”. A dichiararlo è la deputata regionale del Movimento 5 Stelle Valentina Zafarana, firmataria del disegno di legge che istituisce politiche mirate al contrasto della violenza di genere, del contrasto a ogni tipo di maltrattamento e verso i figli.
“Con l’approvazione di questa legge – spiega Zafarana – oltre ad istituire una Cabina di regia regionale che sia in grado di rendere operative, in modo attivo e coerente, tutte le norme che già esistono in materia, viene prevista la formazione e l’inserimento lavorativo degli orfani per crimini domestici, e si vuole dare la possibilità alle donne di liberarsi, tramite il lavoro, dalla dipendenza economica e sociale”.
“La violenza di genere – sottolinea ancora la deputata – è una lacerazione della nostra società, che dobbiamo combattere con ogni sforzo possibile. Ogni 4 giorni, nel 2019, è avvenuto un femminicidio. Ogni giorno in migliaia soffrono violenze fisiche e psicologiche, spesso costrette al silenzio dall’impossibilità di lasciarsi tutto alle spalle e cominciare una nuova, e serena, vita. Nessuno di noi può stare a guardare. Prevenzione e una mano tesa quando, purtroppo, non si è riuscito ad evitare il peggio; questi sono gli obiettivi di questa legge”.
“La violenza di genere è una vera e propria emergenza sociale – ha aggiunto la deputata Roberta Schillaci. Perché 7 milioni di donne nel mondo hanno subito o subiscono una forma di violenza. Anche il Consiglio d’Europa ha individuato la necessità di attivare subito delle cabine di regia che facciano sedere allo stesso tavolo tutti gli interlocutori che possono fare prevenzione e contrasto di tali forme di violenza e che le misure di contrasto e prevenzione non possono non passare per la formazione. Un mio emendamento prevede la possibilità che la Cabina di regia possa avvalersi dell’Osservatorio regionale per il contrasto alla violenza di genere. La Regione finanzi subito il capitolo relativo al reddito di libertà istituito con la L. R. 3 /2012” – conclude Schillaci.