PALERMO, 17 MARZO 2016. “Il dubbio è una passerella che trema fra l’errore e la verità, ci ricorda Gesualdo Bufalino. E noi qualche dubbio, in bilico tra errore e verità, lo cominciamo a nutrire. Perché se aver tagliato 128 milioni di Euro dalla sanità pubblica siciliana è senza dubbio un errore, cominciamo a nutrire il dubbio che dietro ci possa essere qualche manovra per ridurre i servizi a cittadini siciliani, magari a partire dai Pronto soccorso”.
Ad affermarlo è Renato Costa, segretario della CGIL medici della Sicilia, che commenta così non tanto e non soltanto il taglio 128 milioni di Euro dalla sanità pubblica – voluto e inserito nella manovra economica e finanziaria 2016 dal Governo regionale e approvato dall’Ars – quanto il corollario di voci di corridoio che circolano con insistenza negli ospedali pubblici siciliani.
“Corre voce, guarda caso dopo l’approvazione di questo taglio di 128 milioni di Euro – sottolinea Costa – che negli ospedali pubblici siciliani avrebbero avuto luogo riunioni operative. In particolare, in alcuni Pronto soccorso, con medici ‘rei’ di ‘perdere troppo tempo’ nel visitare i pazienti. Desta stupore e preoccupazione, sotto questo profilo, la comparsa di ‘Progetti obiettivo’ di alcuni Pronto soccorso della Sicilia, che contemplano l’incremento percentuale delle dimissioni di pazienti con la dicitura ‘Rinviato al curante’: incrementi di dimissioni che si aggirerebbero intorno al 30%. Dove il premio sarebbe assegnato non ai medici che lavorano meglio, ma ai medici che facilitano lo svuotamento dei Pronto soccorso”.
“Noi siamo certi che l’assessore regionale alla Salute, Baldo Gucciardi – dice ancora il segretario della CGIL medici della Sicilia – chiamerà i manager della sanità della nostra Isola per accertare se questi ‘Progetti obiettivo’ sono reali. Perché se una cosa del genere dovesse risultare vera saremmo in presenza di un invito ai medici dei Pronto soccorso a lavorare per fare numero, piuttosto che in scienza e coscienza”.
“Siamo certi, inoltre, che i medici di Pronto soccorso della Sicilia – precisa ancora Costa – considereranno questi ‘Progetti obiettivo’ per quello che sono: e cioè provocazioni. Ma siamo preoccupati per i medici a tempo determinato che operano negli stessi Pronto soccorso, perché rappresentano l’anello debole della catena, ovvero quelli che potrebbero subire una sorta di ‘ricatto’ dalle Aziende ospedaliere”.
“A questo punto – conclude Renato Costa – ci chiediamo e chiediamo: non è che il Governo regionale e la maggioranza che all’Ars sostiene lo stesso Governo avrebbero trovato il modo per ‘risparmiare’ i 128 milioni di Euro che hanno tagliato alla sanità pubblica? Sarebbe un fatto molto grave”