Palermo, 24 gennaio 2019. Si è riunito a Roma questa mattina, presso il Ministero del Lavoro, il tavolo, già richiesto nello scorso mese di agosto dal Presidente Nello Musumeci e dall’assessore all’Istruzione e alla Formazione professionale Roberto Lagalla, per approfondire la situazione relativa ai lavoratori inoccupati della formazione professionale e degli sportelli per l’impiego.
Il confronto che proseguirà nelle prossime settimane – una seconda riunione è infatti prevista per la fine del mese di febbraio – ha riguardato, in questa fase preliminare, l’analisi della situazione generale, anche alla luce dei nuovi strumenti di tutela sociale e lavoristica, previsti dalla recente normativa nazionale (quota 100 e reddito di cittadinanza).
Il governo regionale, nella circostanza rappresentato dagli assessori Lagalla e Ippolito, ha esposto le azioni adottate, nel corso dell’anno, per assicurare la ripresa delle attività formative e, al contempo, ha rappresentato, sulla base dei dati disponibili, l’esigenza di ulteriori tutele sociali a favore dei lavoratori fuoriusciti e di ricerca delle modalità di assorbimento occupazionale degli sportellisti.
Presenti il Sottosegretario al Lavoro, Claudio Cominardi, e i Presidenti delle competenti commissioni parlamentari di Camera e Senato, Andrea Giaccone e Nunzia Catalfo, i rappresentanti del Ministero del lavoro hanno preso atto di quanto comunicato ed hanno confermato la necessità di un percorso condiviso tra governo nazionale e regionale per giungere ad azioni finalizzate, oltre che al sostenibile assorbimento dei lavoratori all’interno dei bacini della formazione e delle politiche attive del lavoro, alla riqualificazione occupazionale di una parte di essi e all’accompagnamento della restante parte verso misure di continuità delle tutele sociali e di agevolazione pensionistica.
Lagalla dichiara: “Il governo nazionale ha oggi recepito l’istanza di confronto già da noi avanzata la scorsa estate. Si avvia così la necessaria interlocuzione su specifiche aree di crisi e su temi che impongono, per loro natura, la concorrente responsabilità delle istituzioni nazionali e regionali”.