Palermo – Un albero per ricordare il sacrificio di Accursio Miraglia, ucciso dalla mafia il 4 gennaio del 1947 a Sciacca in provincia di Agrigento. E’ stato piantato stamane nel Giardino della Memoria di via Ciaculli a Palermo, il sito confiscato alla mafia e gestito da Unione cronisti e Associazione nazionale magistrati.
Per l’occasione sono intervenuti i segretari nazionali generali della Cgil, Susanna Camusso; e della Uil, Carmelo Barbagallo, ed il segretario nazionale confederale della Cisl, Andrea Cuccello, responsabile nazionale del dipartimento “Giustizia, Sicurezza e Legalità”. Erano presenti i figli di Miraglia: Nicolò e Maria Rosa. Ad introdurre l’evento è stato il vice-presidente nazionale dell’Unci, Leone Zingales.
Per Susanna Camusso (Cgil) “il sacrificio di Miraglia non è stato vano. Ha combattuto per la legalità e ha lottato il male con tutte le sue forze. Questo albero che gli dedicano cronisti e magistrati testimonia ancora una volta il valore della memoria”.
Il Segretario generale della Uil, Carmelo Barbagallo. “Abbiamo piantato un albero – ha detto il leader della Uil – affinché, simbolicamente insieme a lui, possa crescere anche la cultura della legalità. Questi, però, non devono essere solo i momenti delle commemorazioni, ma soprattutto dell’impegno. E noi pensiamo che la cultura della legalità debba essere radicata a partire dalle scuole. Occorre, dunque, un coinvolgimento dei giovanissimi anche contro il bullismo, un fenomeno in cui si annidano violenza e illegalità. Oggi – ha poi
Per Andrea Cuccello (Cisl) “sindacalisti come Miraglia devono essere di esempio per tutto il Paese e non soltanto per la Sicilia. Con coraggio ha sfidato i boss dell’epoca e non si è piegato al volere dei mafiosi. La Cisl in questi anni ha creato e sostenuto azioni di contrasto alla criminalità organizzata. E continuerà a farlo. Un plauso oggi va a giornalisti e magistrati che in questo luogo si impegnano con i fatti a percorrere con serietà la strada della legalità”.
Per il presidente nazionale dell’Unci, Alessandro Galimberti – “La semina di altro albero in questo luogo della Memoria non è la mera ripetizione di un atto rituale, ma segna ogni volta il rinnovato impegno dei cronisti a ritrovare nella nostra storia comune le radici di un impegno verso il senso civico, il dovere di legalità e di verità, alimenti di una democrazia che si contrappone alla fabbrica del falso e del revisionismo storico”.
Il presidente dell’Anm di Palermo, giudice Giovanna Nozzetti, “quanti, come Accursio Miraglia hanno pagato con la vita il proprio impegno a tutela dei diritti dei lavoratori, dei ceti più umili e meno abbienti, costituiscono un pezzo importante della storia del nostro Paese e di quella siciliana in modo particolare. Miraglia non si limitava ad indignarsi di fronte ai soprusi, alle ingiustizie e alle disuguaglianze sociali, ma li combatteva apertamente e attivamente. Il tributo che oggi rendiamo alla sua memoria non è solo un atto doveroso ma un gesto sentito e convinto”.
Hanno partecipato alla piantumazione, tra gli altri, l’assessore comunale Gaspare Nicotri, il presidente nazionale dell’Unci, Alessandro Galimberti, il presidente dell’Anm della sezione di Palermo, giudice Giovanna Nozzetti, il comandante provinciale dell’Arma dei carabinieri, Antonio Di Stasio, il vice-questore Dario Sallustio, il provveditore regionale dell’Amministrazione penitenziaria, Gianfranco De Gesu, funzionari ed ufficiali delle Forze Armate, della Dia e della Prefettura, il segretario regionale dell’Assostampa siciliana, Alberto Cicero, il vice-presidente dell’Ordine dei Giornalisti di Sicilia, Salvatore Li Castri, i segretari regionali di Cgil, Cisl e Uil, Michele Pagliaro, Mimmo Milazzo e Claudio Barone, il segretario provinciale della Cgil palermitana, Enzo Campo, il responsabile del dipartimento Legalità della Cgil, Dino Paternostro, e l’assessore comunale di Sciacca, Paolo Mandracchia, ed il presidente del consiglio comunale di Sciacca.
Un breve profilo del sindacalista ucciso nel 1947 è stato tracciato, infine, dal segretario regionale della Cgil, Michele Pagliaro.