Periodico registrato presso il Tribunale di Palermo al n.6 del 04 aprile 2012

Anno XII - Num. 57 - 09 dicembre 2024

Anno I - Num. 05 - 16 febbraio 2013 Politica e società

Adesso basta! Contro la violenza sulle donne servono progetti strutturali

di Romina Ferrante

Palermo- È nell’intimità della propria casa, che si compiono i più atroci delitti. Secondo gli ultimi dati Istat, in Italia, sono oltre 6 milioni le donne, tra i 16 e i 70 anni, che hanno subito violenze almeno una volta nella vita. Nel solo 2012, sono state uccise 155 donne, per mano del proprio compagno. Il 90% delle violenze subite non viene, tuttavia, denunciato per paura di una ritorsione, per scarsa fiducia nelle forze dell’ordine, per semplice vergogna. Un dato allarmante, che deve farci riflettere. Per approfondire l’eventuale relazione problematica tra uomo e donna, il 21 gennaio si è svolto a Palermo, nella splendida cornice di Palazzo Branciforte, l’incontro La relazione tra i generi, un’opportunità o un problema? organizzato da Arcidonna, insieme alla FLC CGIL SICILIA e a PROTEO FARE SAPERE.

Dal convegno è emerso un quadro abbastanza chiaro. Siamo ancora ben lontani da una reale parità. Le donne sono cambiate profondamente rispetto al passato, anche grazie al processo innescato dalle battaglie femministe, mentre gli uomini sono ancora restii ad accettare una reale democrazia paritaria. Come ha ricordato Maria Luisa Altomonte, direttrice generale USR (Ufficio Scolastico regionale) Sicilia: L’uomo si sente destabilizzato, la donna gli sfugge, non ne ha più il dominio e la violenza è l’unico modo per riaffermare la propria superiorità.

Si è partiti dall’indagine Con la parità si vince in due, condotta da Arcidonna su un campione di 6.287 studenti italiani della Scuola Media Superiore. Gli interventi che si sono avuti nelle scuole hanno evidenziato una percezione vaga e confusa delle problematiche di genere, rilevando contraddizioni e stereotipi diffusi. L’indagine è stata, comunque, un’occasione di confronto tra ragazzi e ragazze su un terreno poco battuto e si è conclusa con la richiesta, proveniente da entrambe le parti, di maggiore libertà, uguaglianza e giustizia sociali.

Momenti del convegnoI progetti sperimentati hanno mostrato la via. Per imprimere un reale cambiamento sono, però, necessari progetti sistemici, che sensibilizzino ragazzi e ragazze su temi quali l’identità di genere, la parità, le differenze, in un percorso di crescita culturale, che li accompagni per tutta la loro vita scolastica e li aiuti in futuro a creare delle relazioni sane, basate sulla condivisione e la reciprocità. Non più solo donne, dunque, ma donne e uomini insieme, ciascuno con un vissuto e una sensibilità differente.

Così ha commentato ai nostri microfoni Valeria Ajovalasit, presidente nazionale di Arcidonna: La cosa che noi oggi chiederemo con forza alle istituzioni è che ci siamo stufati di ascoltare in televisione le tragedie di donne uccise (…) non ne vogliamo più sentir parlare in Italia. Per fare questo, dobbiamo mettere a sistema questi laboratori, cioè riuscire a capire, che se non si incide sull’educazione, sul percorso educativo, a partire dalla scuola materna, quindi dai bambini e dalle bambine per smontare gli stereotipi, smontare quei processi culturali, che non aiutano una nuova relazione, una nuova condivisione di generi, non andremo da nessuna parte.

Momenti del convegno

L’invito è stato accolto dal Rettore Roberto Lagalla e dall’Assessore alla Formazione Nelli Scilabra, che si sono mostrati disponibili a promuovere diverse iniziative in raccordo con  la società civile. Filomena Fotia, coordinatrice del tavolo Pari Opportunità  Miur, ha sottolineato la necessità di rilanciare le azioni sulle pari opportunità, facendo rete, investendo sulla  formazione degli insegnanti e ingaggiando nel frattempo un dura battaglia contro la dispersione scolastica. Giovanna Bonafede, segretaria provinciale FLC CGIL Palermo, ha ribadito l’importanza di puntare sulla metodologia e sulla laboratorietà per avviare un reale processo di decostruzione degli stereotipi, mentre Giovanni Litrico,  presidente di Proteo Fare Sapere Sicilia ha rilanciato l’idea di una formazione curriculare, che diffonda a cascata una maggiore sensibilità verso tali temi.

Marco Rossi DoriaIl sottosegretario al ministero dell’istruzione Marco Rossi Doria, ha, infine, ricordato: Nei confronti della violenza contro le donne si può avere solo una posizione radicale con una risposta altrettanto radicale, perché è un fenomeno intollerabile. Bisogna capire, però come questa radicalità di posizione possa essere inserita in maniera stabile all’interno della scuola. E proprio a partire dalla scuola, quel posto salvo che assomiglia al mondo, ma non è ancora il mondo, che la violenza, pur nella sua tragicità, potrà divenire allora un’opportunità, per studiare più a fondo la relazione tra uomo e donna, sollecitando una riflessione approfondita, per dire una volta e per tutte basta alla violenza di genere.

Queste le domande che abbiamo rivolto al sottosegretario del ministero dell’Istruzione Marco Rossi Doria

  1. Sottosegretario la giornata di oggi è stata dedicata appunto alla relazione tra i generi, al fatto che sia un’opportunità oppure un problema, sull’opportunità di riuscire a creare delle relazioni che siano basate sulla condivisione, sulla reciprocità in un momento in cui invece la violenza contro la donna è eclatante, che cosa pensa riguardo a questo?
  2. Lei ha alle spalle una lunga storia di insegnamento nelle scuole. Ha insegnato anche in territori difficili, con alta dispersione scolastica, in cui comunque il degrado e il disagio sociali entravano a forza nelle aule scolastiche. Secondo lei quanto incide la scuola nella diffusione di valori come la condivisione, la reciprocità che permettono poi di costruire una relazione sana tra uomo e donna.
  3. Noi oggi viviamo in periodi abbastanza difficili, la disoccupazione femminile è aumentata, le donne difficilmente riescono a entrare nel mercato del lavoro e quindi volevo chiederle effettivamente il governo, in questo caso il ministero dell’istruzione come si pone nei confronti delle donne e dei problemi che queste devono affrontare giorno per giorno.

Queste le domande che abbiamo rivolto a Valeria Ajovalasit, presidente di Arcidonna

  1. Presidente, l’obiettivo di questo incontro è quello di rilanciare il tema della relazione tra uomo e donna, quindi non più soltanto la donna e l’emancipazione femminile, ma soprattutto il rapporto che si instaura con l’uomo. Perché è così importante? Qual è il vostro intento?
  2. A proposito appunto di esperienze precedenti voi comunque avete promosso diverse iniziative a scuola, ma anche nella società civile proprio per diffondere la democratizzazione paritaria, questa cultura della democratizzazione paritaria e mi chiedevo, nel nostro piccolo, ciascuno di noi cosa può fare per vincere gli stereotipi di genere?
  3. Ultimamente la politica sembra essere scollata dalle istanze dei cittadini, secondo lei quali sono i provvedimenti più urgenti che dovrebbero essere approvati?
Foto di Francesco Giacalone
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