Palermo – Il 28 settembre si è tenuta a Villa Malfitano l’evento Notte di Moda del Mediterraneo, serata che ha voluto creare un binomio tra la moda delle grandi firme siciliane e l’impegno sociale. Nella splendida cornice della villa sede della fondazione Whitaker, davanti ad un pubblico di duemila spettatori, hanno sfilato in passerella bellissime donne con lo scopo di ribadire il “no” di Palermo al femminicidio ed alla violenza sulle donne.
L’evento è stato condotto da Cinzia Gizzi e Roberto Gueli secondo una scaletta molto articolata, che ha previsto tre momenti principali; il primo dedicato agli stilisti e ai produttori siciliani, il secondo alla moda del Mediterraneo; il terzo agli imprenditori del territorio. Per sostenere il legame tra glamour e solidarietà, le modelle professioniste sono state affiancate da circa quaranta giovani signore che si sono “prestate” per sfilare in passerella.
Modella d’eccezione della serata la eclettica e bellissima Beatrice Feo Filangeri, maestro d’arte capofila del Popo Barocco, corrente artistica che è diventata, grazie alle sue opere, molto apprezzata sia in Italia che all’estero, soprattutto, in America. Durante la serata è stata la testimonial dello stilista Giovanni Cannistrà haute couture.
Tra le collezioni proposte, erano presenti le prestigiose aziende: Hugo Boss, Luan, List, gioielli Clemente, Roberta Lojacono Spose, Marcello Di Piazza, Daniela Cocco Haute Couture, Loredana Lombardo, La vie en rose, Le Creazioni di Paola Parrinello, Ali bigiotteria, Gaia per Fornarina Diwa pellicceria e Atelier Macaluso che ha vestito signore Paola Lagalla, Francesca Burgio, Eleonora Ferlicchia, Annamaria Lo Voi, Rossella Lanza che hanno prestato la loro immagine per il tema della serata.
Durante la serata, la creatività siciliana è stata anche rappresentata da due stilisti siciliani che hanno ormai raggiunto i mercati internazionali. Si tratta dello stilista catanese Giovanni Cannistrà, amato dalle principesse arabe, e Massimo Ardizzone, che ha presentato in anteprima nazionale la collezione autunno/inverno dopo essere stato in Cina, Giappone e nei Paesi Arabi.
Al centro della serata è stato il progetto No More, la convenzione stipulata dal Comune di Palermo e dall’associazione Le Onde, che da più di vent’anni si batte contro la violenza femminile, ascoltando ed accogliendo le donne in difficoltà. Come è stato ribadito più volte durante l’evento, si tratta di un problema globale e preoccupante. Come emerge dai dati allarmanti diffusi dall’OMS, si stima che ogni due giorni una donna muoia per mano di un uomo e che sei milioni e mezzo di donne italiane subiscano violenza.
A questo proposito è intervenuta il Presidente della sezione Penale del Tribunale di Palermo Pasqua Seminara che ha annunciato l’arrivo di un decreto che può essere convertito in legge, al fine di punire i reati di violenza sulle donne. Il ventaglio di reati è assai vasto – ha specificato – si va dagli atti persecutori, di chi in maniera ossessiva insegue l’oggetto del suo malsano desiderio, ai maltrattamenti in famiglia, per proseguire con un’escalation che porta al femminicidio. Il decreto, che ha preso le mosse dalle indicazioni della convenzione di Istanbul del maggio 2001, prevede l’aggravio della pena e la maggiore tutela delle donne, anche quelle straniere. Quello che mi rattrista è sentire dai familiari delle vittime di femminicidio che spesso le denunce erano state fatte ed anche numerose. Il sistema di tutela esiste ed è valido, ma ci sono falle del sistema a cui dobbiamo cercare di porre rimedio. Il decreto purtroppo non ha preso in esame il fatto che bisogna finanziare i centri di assistenza e di ascolto delle donne violentate. Rischiano di chiudere per mancanza di fondi.
Per quanto riguarda il ruolo della donna nella società odierna, il Sostituto Procuratore della Repubblica Alessia Sinatra è intervenuta soffermandosi sul loro difficile cammino, soprattutto per quanto riguarda l’assunzione di incarichi di rilievo all’interno del settore della giustizia. A Roma abbiamo celebrato il 50° anniversario dell’ingresso delle donne in magistratura. Abbiamo voluto farlo mettendo a confronto voci appartenenti agli ambiti più autorevoli della magistratura, delle politica, delle istituzioni e dell’economia. Abbiamo voluto ripercorrere i lunghi e faticosi passi delle donne e siamo voluti partire dal dibattito avuto luogo presso la sede dell’Assemblea Costituente, sull’opportunità per le donne di entrare in magistratura. Abbiamo estrapolato dei frammenti di quei lavori, in cui si affermava che la sensibilità della donna non potesse consentire di giudicare. La donna non doveva entrare nel sacro tempio della giustizia, al quale avrebbe arrecato confusione, dissonanza e contrasto. La donna – ha continuato – doveva restare madre, moglie o ispiratrice del giudice uomo e comunque regina della casa perché fisiologicamente subordinata. Era ritenuta priva di attitudini, di capacità di sintesi, di orientamento e quindi incapace di giudicare. Fortunatamente tante cose oggi sono cambiate, ma la donna vede ancora depositati ruoli fin troppo definiti, in virtù di un atteggiamento culturale. È proprio sulla prevenzione che dobbiamo incidere, sulla formazione del pensiero e delle coscienze. Tutt’ora vige il pensiero che la donna valga un po’ meno dell’uomo, soprattutto negli apparati più autorevoli, visti e pensati solo al maschile. Al contrario, è necessario realizzare una completezza attraverso la condivisione dell’equilibrio dei generi. Questa è la base di una vera democrazia.
L’evento ha avuto anche lo scopo di sostenere l’integrazione e la fratellanza con altri paesi che si affacciano sul Mar Mediterraneo: Tunisia, Algeria e Marocco. A questo fine il sindaco di Palermo Leoluca Orlando ha consegnato delle targhe in ricordo della serata al viceconsole del Marocco S.E. Amine El Kattani e al console della Tunisia S.E. Farhat Ben Sopissi. Il sindaco ha tenuto a sottolineare quanto questi paesi guardino con simpatia alla candidatura di Palermo a Capitale Europea della Cultura nel 2019. In loro onore sono stati presentati degli abiti tipici del mondo arabo e durante la serata vi è stato un momento dedicato alla danza orientale.
Durante la manifestazione, la redazione di TrinacriaNews ha incontrato la madrina ed organizzatrice della serata Angela Fundarò Mattarella, la quale ci ha parlato del suo grande impegno per la realizzazione dell’evento. Ho voluto fortemente questa serata a favore di un tema di grande attualità che è la violenza sulle donne. Si tratta di un problema che non riguarda semplicemente i paesi lontani per geografia o per cultura, ma è una follia che sta coinvolgendo anche gli uomini europei. Esistono delle situazioni anche a noi vicine che sanno di omertà, in quanto tali reati avvengono anche in ceti non sospetti, in cui le donne per naturale opportunità non denunciano i propri mariti, i proprio padri, i propri uomini. È necessario che le istituzioni vigilino di più, ma noto anche che qualcosa sta cominciando a cambiare. È di alcuni giorni fa un emendamento, approvato alla Camera dei deputati, che prevede l’utilizzo del braccialetto elettronico antistalking e delle intercettazioni telefoniche. Credo, inoltre, che si debba assolutamente sensibilizzare la famiglia e la scuola su questo grave problema.
Abbiamo incontrato anche Patrizia Di Dio, Presidente nazionale Terziario donna di Confcommercio, la quale ha espresso il legame tra la moda ed il fenomeno della violenza sulle donne. La moda anche se è un fenomeno di design, di tendenza, di gusto, di bellezza serve a far sentire più forti le donne, a renderle indipendenti. Quando una donna sceglie un abito in qualche modo si piace; questo è importante perché molte di loro non sono convinte della propria forza. È necessario quindi aumentare l’autostima e la consapevolezza di sé; la moda in questo senso aiuta. Essa da inoltre lavoro alle donne; non costituisce qualcosa di effimero, ma un mercato che bisogna sostenere. Questa sera la moda è solidale, in quanto le donne aiutano le altre donne.
Durante l’intervista ha anche parlato dell’importanza dell’imprenditoria femminile in un periodo così difficile per il nostro paese. In questo momento l’imprenditoria femminile è considerata il motore, per quanto non potentissimo, dell’economia. Le imprese chiudono; l’unico trend positivo è quello delle imprese femminili. In questo campo le donne si mettono in gioco, dimostrano grande professionalità e capacità di resistere. Questa è la forza che dobbiamo mettere in campo per trovare nuovi motori di crescita e sviluppo per l’Italia. “Terziario donna” insieme alle quattro confederazioni più importanti, Confartigianato, CNA, Confcommercio e Confesercenti, ha creato la “Rete Imprese Italia”. Si tratta di un “contenitore”, creato per dare più forza e voce all’imprenditoria femminile, che raggruppa 450 mila imprese femminili di Confcommercio, oltre che altre imprese, per un totale di 750 mila imprese.
A disposizione dei lettori di TrinacriaNews le videointerviste che abbiamo realizzato ad Angela Fundarò Mattarella e a Patrizia Di Dio. Le domande che abbiamo rivolto sono state le seguenti:
Angela Fundarò Mattarella
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Questa serata non è dedicata solamente alla moda, ma è legata ad altri temi. Ci può illustrare i suoi contenuti?
Patrizia Di Dio
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Qual è il legame tra la moda ed il fenomeno della violenza sulle donne?
- Qual è la situazione dell’imprenditoria femminile in un periodo così difficile per il nostro paese?
- In cosa consiste la “Rete Imprese Italia” promossa da Confcommercio?