Periodico registrato presso il Tribunale di Palermo al n.6 del 04 aprile 2012

Anno XII - Num. 56 - 03 settembre 2024

Anno I - Num. 02 - 18 giugno 2012 Cultura e spettacolo

A Palermo un patrimonio culturale da difendere: la Biblioteca Francescana

di Vilma Maria Costa
         

Il professor Diego CiccarelliPalermo – Ci troviamo all’interno dei locali della Biblioteca e ne parliamo con il professor Diego Ciccarelli, Direttore della Biblioteca Francescana e docente di Paleografia presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Palermo.

Il visitatore, non appena varca la soglia della biblioteca, avverte che sta entrando in un luogo che offre grandi possibilità di ricerca nonché ricco di letture storiche preziose per la cultura siciliana.

Molti volumi sono corredati e impreziositi da incisioni di notevolissimo valore artistico e di interesse storico. Ma, malgrado ciò, oggi – ci ha detto Ciccarelli nel corso dell’intervista – occorrono fondi per salvare questo patrimonio culturale e storico. La biblioteca offre ai giovani laureati e specializzati nel settore della biblioteconomia l’occasione di collaborare a tutte le iniziative che vengono promosse. Vengono, inoltre, effettuati corsi ed esercitazioni di biblioteconomia e tirocini curriculari e post-curriculari in collaborazione con l’Università di Palermo. La biblioteca, come qualsiasi diffusore culturale, si rivela così di grande importanza, oltre che dal punto di vista della ricerca, anche dal punto di vista dello studio e della specializzazione.

Intervista

Ci può descrivere, in breve, la storia della Biblioteca?

La Biblioteca Francescana

Tutto comincia nel settembre del 1978 quando veniva trasferita nei locali adiacenti la monumentale Basilica di San Francesco d’Assisi in Palermo la Biblioteca Provinciale dei Francescani Conventuali di Sicilia, fino ad allora ubicata presso la parrocchia del S. Cuore in Piazza Noce.
In questa Biblioteca, negli anni ’30, si erano raccolti i volumi destinati al Seminario teologico, quelli appartenuti allo storico padre Luigi Palomes e al fratello, Antonio, ad altri studiosi francescani (padre Domenico Sparacio, padre Giuseppe Abate, etc.). Questo patrimonio librario venne fuso con i libri esistenti presso la stessa Basilica di S. Francesco di Palermo e con quelli di altre comunità conventuali della Sicilia (Catania, Comiso, Marineo, Montevago, Ragusa, Trapani, Vizzini). Ecco che da queste risorse nasceva la Biblioteca Francescana.
Ma immediatamente dovette misurarsi con enormi problemi di riordinamento, di restauro, di catalogazione. Anche perché ai fondi di provenienza si aggiungevano presto la biblioteca personale dello scrittore Giuseppe Ganci Battaglia, molti volumi di Ignazio Gattuso e altri dovuti a donazioni ed acquisti.

Uno studioso o semplicemente un curioso di cultura che tipologia di libri può trovare?

Molteplici volumi, specialmente quelli stampati nei secoli XVI, XVII, XVIII hanno pregevoli incisioni. Anche se non può vantare una continuità reale con le grandi biblioteche, fiorenti in Sicilia accanto agli «studia» francescani, soppresse nel 1866 insieme alle istituzioni religiose cui appartenevano, la Biblioteca Francescana, per la sua connotazione regionale offre una chiave di lettura per la storia culturale della Sicilia. I volumi a stampa sono complessivamente oltre 40.000.
A norma degli statuti della Provincia di Sicilia O.F.M.Conv. essa svolge il compito di «Biblioteca Provinciale, la quale accoglierà specialmente i libri e i manoscritti riguardanti la storia dell’Ordine e della Provincia, la storia e la cultura siciliana, la spiritualità francescana. In essa inoltre saranno custoditi i libri di valore che non possono avere una collocazione conveniente nelle biblioteche dei conventi e le pubblicazioni dei nostri religiosi» (art. 27, b).
Accanto a questa sua prevalente specializzazione francescana e siciliana, la biblioteca dispone di un cospicuo numero di sussidi teologici, filosofici, letterari, storici e di una emeroteca specializzata. La catalogazione dei fondi librari è curata secondo i più rigoroso criteri scientifici da personale specializzato o incaricato a tale compito dalla Regione Siciliana.
Il settore manoscritti comprende: un frammento di messale in scrittura beneventina, alcuni documenti riguardanti la storia e l’arte della Sicilia o il francescanesimo, opere ed appunti di Antonio Palomes (tra questi gli acquerelli di Enrico Cavallaro e Rocco Lentini per una storia di carnevale scritta dal predetto), composizioni musicali dei musicisti padre Domenico Nicosia e padre Antonio Matera, schizzi e appunti del pittore padre Antonio Cianci, studi e ricerche di monsignore Filippo Meli, al quale appartenevano alcuni mss. ora posseduti dalla Biblioteca Francescana, tra i quali il diario del miniaturista Santo Gigante.
A questi bisogna aggiungere una decina di corali dei secoli XVI-XVII con lettere ornate. Oltre ad alcuni incunaboli, la biblioteca vanta un centinaio di cinquecentine.
Inoltre, è stato donato l’archivio Naselli Flores e Guasconi che comprende un centinaio di volumi manoscritti dei secoli XVI, XX: l’importante fondo non riguarda solamente le due illustri famiglie, ma anche i rapporti tra la nobiltà siciliana dei secoli predetti come chiarisce l’apposita pubblicazione curata da C. Miceli e M.D. Valenza.

Quali attività culturali vengono organizzate?

La ringrazio di questa domanda perché mi dà l’opportunità di chiarire che la funzione della Biblioteca non è quella di una struttura statica di conservazione delle memorie del passato, quindi, fin dalla sua fondazione ha svolto attività culturale tramite l’Associazione Culturale Amici della Biblioteca Francescana e in collaborazione con l’Officina di Studi Medievali.
La biblioteca ha, infatti, organizzato parecchie mostre di manoscritti e opere stampa, come la recente esposizione intitolata Nova et vetera. Dagli antichi amanuensi ai moderni calligrafi. Ha curato parecchie pubblicazioni nella collana Ercta della Provincia Regionale di Palermo e nella “Franciscana” che in genere raccoglie gli atti dei convegni su “Francescanesimo e cultura in Sicilia” tenuti con scadenza annuale nelle singole province della Sicilia.
Altra cosa che mi fa piacere evidenziare è che nella biblioteca opera il gruppo di ricerche paleografiche Vivarium composto da laureati in Paleografia e diplomatica, impegnati in pubblicazioni specifiche. Nella stessa biblioteca si effettua attività didattica annualmente con l’organizzazione del laboratorio di paleografia e diplomatica riservato ai laureati in Lettere.
Non molto tempo fa è stata organizzata una sorta di festa per ringraziare i donatori che hanno arricchito la nostra collezione rendendola sempre più preziosa.
In occasione dell’ultima donazione di manoscritti inediti dello scrittore Giuseppe Ganci Battaglia, è stato organizzato un evento omaggio dedicato a quanti hanno contribuito nel tempo ad incrementare la raccolta con le loro donazioni.
Sono stati ricordati, oltre a Ganci Battaglia, la prof.ssa Luisanna Villa Notarbartolo, il prof. Trento Corselli e alcune famiglie nobili siciliane ed altri donatori.

Dove è ubicata e quando è possibile visitare la Biblioteca?

La sede è in Via del Parlamento, 32 Palermo, come già detto, nei locali adiacenti la monumentale Basilica di San Francesco d’Assisi.
Il pubblico può visitarla dal lunedì al venerdì, dalle ore 9:00 alle ore 13:00, basta suonare al campanello e c’è sempre del  personale professionalmente qualificato accoglierà la persona interessata a vedere i beni librari della biblioteca.

© RIPRODUZIONE RISERVATA
  1. Flora Pagano

    Sono una professoressa laureata in lettere classiche.Sono desiderosa di visitare la Biblioteca alla quale vorrei donare dei libri.Ci vedremo presto.Flora Pagano.

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