Periodico registrato presso il Tribunale di Palermo al n.6 del 04 aprile 2012

Anno XII - Num. 57 - 09 dicembre 2024

Anno II - Num. 06 - 26 aprile 2013 Politica e società

VI Congresso Provinciale Co.I.S.P. di Palermo

Audiointerviste al Presidente Nazionale Co.I.S.P. dott. Marcello La Bella e al Segretario Generale Co.I.S.P. Franco Maccari

di Tancredi Riina

Palermo – Il 16 marzo si è svolto il VI Congresso Provinciale Co.I.S.P. di Palermo presso il Centro “Sporting Village Palermo”. In occasione del congresso il Sindacato Indipendente di Polizia ha organizzato un convegno sul tema “Abusi e violenza in famiglia: profili criminologici, vittimologici e di intervento delle forze dell’ordine”, con la partecipazione di esperti dei diversi settori, personalità del mondo della politica, delle istituzioni, ma anche delle associazioni, come l’ANFI – Associazione Nazionale Avvocati Famigliaristi. Presenti i vertici nazionali e regionali del sindacato, a cominciare da Carmelo Fiumefreddo, Segretario Provinciale uscente, e il Presidente Nazionale Marcello La Bella, dirigente della Polizia Postale di Catania, nonché autorità come il Questore di Palermo, Nicola Zito e infine il Presidente dell’Istituto Internazionale di Scienze Criminali e della Sicurezza, l’Avv. Pietro Lupo.

Non solo il nostro ruolo di poliziotti, ma anche e soprattutto quello di sindacalisti ci impongono di dedicare il massimo impegno nella diffusione della cultura del rispetto e delle pari opportunità;  (…) ci impongono di batterci per il rispetto delle diversità, esaltando correttamente il valore di tutto quanto le donne incarnano e donano, normalmente a piene mani, al Paese – così ha dichiarato Franco Maccari, Segretario Generale del COISP, sull’importanza dell’iniziativa. Il convegno è stato pensato soprattutto come giornata formativa per i poliziotti e i sindacalisti, a cominciare dagli oltre cento delegati presenti. Un intento ben illustrato ai nostri microfoni dal Presidente La Bella: l’intenzione è di aggiornare i colleghi e tenerli comunque informati su un argomento che non è solo di cronaca, la violenza di genere, ma è un argomento che interessa professionalmente i poliziotti. Informare significa aggiornare, ha proseguito La Bella, rendere il poliziotto conoscitore di quelli che sono gli strumenti non solo per reprimere ma anche per evitare che certe cose accadano; un poliziotto informato fa meglio le indagini, rende a conoscenza anche i cittadini di quelli che sono i rischi su cui si possono incorrere con determinati comportamenti e determinate condotte.

Al dibattito hanno partecipato tre relatori in rappresentanza dei tre principali settori di attività coinvolti nella prevenzione, nella lotta e nell’assistenza alle vittime di violenza domestica; a moderare l’incontro la giornalista Gioia Sgarlata.

Primo relatore, il Prof. Nicola Malizia, criminologo e docente di Criminologia presso l’Università degli Studi Kore di Enna, già collaboratore della Cattedra di Antropologia Criminale del Dipartimento di Scienze Penalistiche e Criminologiche dell’Università degli Studi di Palermo. Il Prof. Malizia ha tenuto una lezione con l’obiettivo di trattare scientificamente e criminalmente il termine violenza: cominciando con la classificazione dei diversi tipi di violenza contro la persona, da quella sessuale e fisica a quelle psicologiche ed economiche, ai fenomeni più recenti come lo stalking. Oggetto d’interesse soprattutto la donna, che statisticamente è la prima vittima all’interno della famiglia.

Logo Co.I.S.P.Sulla vittima delle violenze si è concentrato anche il secondo relatore,  il magistrato Renato Grillo, componente della 3° Sezione della Corte di Cassazione, che ha lamentato, in ambito giuridico, una scarsa attenzione nei confronti delle vittime. Dalla presentazione del dott. Grillo è emerso un commento all’evoluzione normativa inerente la violenza, giudicata “scadente”; altre criticità sono state osservate nelle zone d’ombra, come il caso dei tentativi di violenza, che spesso in ambito giuridico danno esito a sentenze che godono di attenuanti e dunque finiscono con l’incidere, presso l’opinione pubblica, come reati infinitamente minori, quali invece non risultano essere. Su questa scia anche il terzo relatore, sebbene da un punto di vista diverso: la dott.ssa Alessia Sinatra, Sostituto Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Palermo ha innanzitutto rievocato la sua personale esperienza con i minori vittime di violenza, parlando di bambini imbrogliati, fuorviati e spesso strozzati nel gioco di forze tra psicologi, assistenti sociali e operatori giudiziari – di qui il richiamo a un senso di lealtà al minore vittima e la necessità di una informazione più adeguata.

Tra le autorità e i rappresentanti delle istituzioni, il primo a rivolgere il suo saluto è stato l’On. Salvatore Cordaro, Deputato dell’Assemblea Regionale Siciliana. Dobbiamo comportarci come con la mafia, ha dichiarato l’Onorevole: trent’anni fa era difficile già pronunciare la parola “mafia”, oggi c’è una nuova consapevolezza. Così deve essere anche per la violenza domestica, secondo Cordaro: oggi è necessario lavorare per creare una nuova cultura della consapevolezza. In tarda mattinata il Questore Nicola Zito ha raggiunto il convegno per portare il suo saluto. Il tema ci porta a una riflessione sull’impegno della Polizia di Stato, ha esordito Zito: un elemento che ci deve accomunare è lo Stato. Tutte le forze dell’ordine sono accomunate da questo, l’essere una funzionalità dello Stato, ha affermato ancora il Questore, concludendo con un appello alla coesione sociale.

Nel corso del convegno abbiamo intervistato il dott. Marcello La Bella. Gli abbiamo chiesto (ascolta audio intervista in alto):

  1. Innanzitutto parliamo del Coisp che oggi organizza questo convegno di riflessione sulla violenza domestica: ce ne parli un po’.
  2. Le forze dell’ordine intervengono in genere successivamente, ma che ruolo possono avere per quanto riguarda la prevenzione dei fenomeni di violenza?
  3. Per quanto riguarda la sua attività come Polizia Postale: Internet oggi offre molte opportunità, ma anche pericoli. Si può dire che la violenza sia diventata creativa con l’uso di Internet?
  4. Quando parlavo di violenza creativa mi riferivo per esempio a un fenomeno emergente in questi ultimi anni che è quello della vendetta…
  5. Ultima domanda, un po’ particolare: ritiene allo stato attuale che vi sia un buco normativo o l’ordinamento tuttora vigente è a buon sostegno delle forze dell’ordine?

Queste le domande poste al Segretario Generale Franco Maccari (ascolta audio intervista in alto):

  1. Una domanda molto banale, però trovo comunque interessante porla: come mai un sindacato di polizia vuole porsi un tema di riflessione come questo di oggi?
  2. Rimanendo in quest’ambito dei reati: qual è l’entità del sommerso, della violenza domestica sommersa, non denunciata?
  3. Come si può portare allo scoperto questi fenomeni e agevolare le denunce?
  4. Una conclusione che possiamo cercare di trarre è questa: manca una cultura di consapevolezza, manca la prevenzione e la formazione, però se ne comincia a parlare e si è capito che c’è un legame tra prevenzione e formazione, è così?
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