Palermo, 21 marzo – E’ legge l’abolizione delle Province in Sicilia, si prevede un risparmio di circa 100 milioni di euro.
Con il voto finale dell’Assemblea Regionale Siciliana ieri sera al termine di una lunga seduta fiume di quasi sei ore, le province, i cosiddetti enti intermedi, sono state soppresse per essere sostituite con i liberi consorzi di Comuni così come prevedeva il ddl.
La votazione ha avuto: 51 favorevoli, 22 contrari e un astenuto.
La legge varata dall’Ars, di soli due articoli, prevede la nomina di commissari nominati dalla Regione al vertice delle nove amministrazioni provinciali decadute e l’annullamento delle elezioni provinciali che avrebbero dovuto tenersi in concomitanza con le comunali a fine maggio.
Entro il 31 dicembre dovranno essere definiti dettagli e modalità della transizione dalle Province ai consorzi di Comuni. Il governatore Rosario Crocetta, presente in aula, ha annunciato la costituzione di un gruppo di lavoro formato da professionisti, giuristi e docenti universitari per la stesura del disegno di legge di riforma. Si dovrà tenere conto anche del personale che ha fatto parte degli enti intermedi, alla loro collocazione.
La legge ha ottenuto il voto favorevole dei deputati della maggioranza, i cui principali partner sono Pd, Udc e Lista Crocetta, e di quelli del Movimento 5 Stelle, che da sempre ha sponsorizzato nel suo programma l’abolizione delle Province.
Per i consorzi dei comuni sono previste elezioni di secondo grado, dunque i componenti saranno indicati dai sindaci e non ci saranno più elezioni per presidenti di Provincia e consiglieri.
L’abolizione delle Province è la vittoria del governo e della maggioranza; do atto anche ai 5 stelle di avere votato la norma che abbiamo proposto. Si tratta della prima tappa della rivoluzione: oggi ha vinto il modello Sicilia», ha detto il Governatore Crocetta.