Palermo – Il 17 gennaio 2013 si è tenuta alla Libreria Feltrinelli la presentazione del libro del giornalista e scrittore Paolo Brogi Uomini e donne del Sud. Ritratti di vite straordinarie e dell’orgoglio meridionale,Imprimatur editore. All’evento hanno partecipato il Sindaco di Palermo Leoluca Orlando, Antonella Leto del Forum Italiano dei Movimenti per l’acqua, Don Cosimo Scordato rettore della Chiesa di San Francesco Saverio all’Albergheria e il Presidente della Fondazione Palazzo Intelligente Guido Agnello.
Nel suo ultimo libro, l’autore propone al lettore una sorta di viaggio per ascoltare, vedere e capire il profondo, sconcertante ed eccitante Sud, attraverso le storie di uomini e donne che, nonostante le difficoltà quotidiane, svolgono con orgoglio la loro attività e riescono a “riscattare” il Meridione. Ogni capitolo è dedicato al ritratto di una “vita straordinaria”, che testimonia un’Italia diversa da come viene spesso raccontata, in cui queste storie possono diventare normalità.
Come in un reportage, Paolo Brogi, giornalista del Corriere della Sera, esplora questi territori e riporta, ad esempio, le storie delle “sindache” sotto scorta della Calabria; degli avvistatori di roghi della camorra in Campania; di Rocco Biondi, che porta avanti l’idea di una “macroregione”, che possa comprendere l’ex Regno delle Due Sicilie e rinnovare l’economia e la vita di questi territori; del sindaco di Riace Mimmo Lucano che ha accolto gli immigrati venuti dal mare, “ridando vita” ad un paese ormai spopolato; dei giovani che decidono di restare nella loro terra; dei sindaci Leoluca Orlando, Luigi De Magistris, Michele Emiliano e Nichi Vendola.
Numerosi capitoli sono dedicati anche alle storie della Sicilia. Paolo Brogi racconta dell’esperienza di vita di Don Cosimo Scordato e della sua attività all’Albergheria di Palermo; del Movimento dei Forconi, che si “battono” per la tutela dei pomodori di Pachino contro le contraffazioni; dell’architetto catanese Erasmo Vecchio ed i supermercati Compra Sud, che valorizzano i prodotti del Made in Sicily; di Antonella Leto e il Forum dei Movimenti per l’Acqua in Sicilia; dei negozi de La Coppola Storta che da Piana degli Albanesi sono arrivati anche in Austria, Germania e Giappone.
In occasione della presentazione, la redazione di TrinacriaNews ha incontrato l’autore, che durante la videointervista ci ha parlato delle motivazioni che stanno alla base del libro. Credo che il Sud sia poco rappresentato e questo avviene spesso attraverso degli stereotipi. Manca una documentazione. Per questo motivo ho cercato, nei limiti delle mie forze e delle mie possibilità, di constatare e di riportare esperienze di comunità, di iniziative, di intelligenze, che costellano un po’ tutta la realtà del Mezzogiorno. Ad esempio, nel libro racconto di un giovane, Antonio Cucco Fiore, che è tornato dall’Inghilterra ed ha cercato di valorizzare una “ricchezza” del suo paese, Gravina in Puglia, e cioè un caciocavallo, chiamato ‘pallone’. Questo gli ha consentito di mettere in piedi un portale che si chiama ‘Murgiamadre’, attraverso il quale ha consorziato una serie di produttori di questo formaggio. ‘Pallone’ è il nome trovato nelle biblioteche di Londra ed identificato intorno al 1840 come un formaggio meridionale della terra di Napoli. La fuga dal Mezzogiorno verso il Nord Italia e verso l’estero continua, ma esiste anche una controtendenza che riporta i giovani a svolgere attività nel Mezzogiorno che prima non venivano prese in considerazione. Una vera rinascita è possibile – aggiunge – purché questo tipo di esperienze riescano ad avere un’interfaccia istituzionale. Senza le istituzioni è molto difficile che possano crescere ed andare avanti. In questo senso, alcuni sindaci dimostrano di ascoltare il paese reale. La macchina della politica rischia di non vedere, di non accorgersi di questa parte del paese che resiste e che si muove, grazie ad uomini e donne desiderosi di avere una vita diversa.
In particolare, Paolo Brogi ha posto l’accento su alcuni temi trattati nel libro. In particolare, si è soffermato sulla storia degli avvistatori dei roghi della camorra. La camorra non sotterra più i rifiuti speciali, che spesso provengono dal Nord Italia e dall’Europa, ma li brucia a cielo aperto ogni sera, all’imbrunire. Nella Campania del nord e nel basso casertano, una zona in cui vivono circa due milioni di abitanti, esiste una rete di quasi settanta comitati di ‘avvistamento di fuochi’, che si occupano quotidianamente della salute pubblica e si impegnano contro le attività criminali della camorra, testimoniando la “vitalità” del Mezzogiorno, che purtroppo è poco visibile e poco nota. Ad Afragola, in occasione della presentazione del mio libro, ricordo che già alle cinque del pomeriggio, mentre ero in viaggio, si potevano scorgere le colonne di fumo nero da una parte e dall’altra della strada. Tale fenomeno non è stato mai adeguatamente contrastato, costringendo i residenti a chiudersi dentro casa.
Il Sindaco di Palermo Leoluca Orlando è intervenuto per parlare di Uomini e donne del Sud e per proporre qualche riflessione sul Mezzogiorno e sulle sue contraddizioni. Ci sono mille tentativi di classificare il Sud. Non so cosa sia esattamente, ma so cosa è diventato: una terra nella quale le storie di persone normali diventano importanti. Viviamo, infatti, in una condizione nella quale alcuni elementi culturali costringono le persone comuni ad essere protagonisti, quasi degli eroi quotidiani. Questo è la conferma che viviamo in un contesto di pericolo, ma questi uomini e queste donne testimoniano che laddove vi è il pericolo esiste anche ciò che salva.
Leoluca Orlando ha continuato il suo intervento con una serie di “definizioni” sul Meridione, in un’analisi lineare ed intensa. Il Sud è il luogo dell’appartenenza, per cui spesso si chiede “a chi appartieni?” e non “chi sei?” e “cosa sai fare?”. L’appartenenza per definizione mortifica i meriti ed ignora i bisogni. Il Sud è il luogo della negazione del tempo, che implica la mancanza della memoria del passato e della speranza nel futuro, da cui nasce il fatalismo e la rassegnazione. È il luogo delle “radici senza ali” e delle “ali senza radici”; il luogo in cui prevalgono i sentimenti sui comportamenti, per cui si giudica per ciò che si sente, ma non per come ci si comporta. Un elemento tipico della cultura mafiosa. Peppino Impastato non avrebbe rotto con la sua famiglia, se avesse seguito i sentimenti. Non ha mai espresso mancanza di amore nei confronti della sua famiglia; se ne è distaccato per comportamenti, non per sentimenti. Il Sud è il luogo in cui la comunità è più importante della persona; dove può capitare che una minoranza culturale diventi maggioranza politica. Dico una cosa poco popolare, ma sono consapevole di essere una minoranza culturale. Questo significa che molta gente mi ha votato, ma non la pensa come me. Il libro di Paolo Brogi testimonia che è possibile essere senza appartenere, che il tempo non è soltanto “eterno presente”, che esiste un passato ed un futuro, che è possibile coniugare radici e ali ed essere orgogliosi della propria identità, ma al tempo stesso essere considerati cittadini del mondo, che è possibile far prevalere i comportamenti rispetto ai sentimenti, che può esistere una comunità che non diventi clan. Devo sottolineare che quello che ho detto non vale solo per il Meridione, ma ormai per tutta l’Italia, con una differenza: al Sud siamo abituati a reagire e abbiamo testimonianze di reazione ed indignazione civile; al Nord ancora no.
In particolare, ai nostri microfoni Leoluca Orlando ci ha parlato dell’importanza di un libro come quello proposto da Paolo Brogi. Il modo migliore per comunicare non è usare parole, ma raccontare storie. Questo libro è un elenco di storie di persone comuni che rappresentano un Sud diverso da quello stereotipato, ma che confermano che questi luoghi comuni in realtà esistono. Questo libro è un viaggio nelle vite di coloro che contrastano l’immagine tradizionale del Sud. Abbiamo chiesto al Sindaco il motivo per cui queste storie faticano ad emergere a livello nazionale. Le migliaia di storie che testimoniano un altro Sud – ha risposto – vengono comunicate spesso attraverso i grandi eroi, che erano in realtà normali magistrati e politici. A conferma che in questa terra la normalità è un pericolo da eliminare. A fronte di tantissime persone normali, la notizia viene riassunta con alcuni personaggi simbolo. Questo è importante, perché dietro Giovanni Falcone, Paolo Borsellino, Piersanti Mattarella esistono migliaia di persone che si ispirano agli stessi valori. Non dobbiamo dimenticare che questi personaggi, questi eroi sono l’altoparlante di un coro che è fatto da migliaia di persone.
Alla presentazione sono intervenuti anche altri tre “protagonisti” del libro che con le loro storie hanno testimoniato l’impegno di un Sud, fatto di persone che cercano con tutte le forze di rendere possibile un futuro migliore. È, ad esempio, l’esperienza di Don Cosimo Scordato che da oltre vent’anni svolge la sua “missione” all’Albergheria. Nel quartiere è nata una gelateria, una trattoria, nonostante le risorse siano davvero poche. Cosa è cambiato all’Albergheria? – dice Don Cosimo – Ci sentiamo un po’ più protagonisti dello sviluppo. Abbiamo un desiderio, aspiriamo alla normalità. Questa è la vera risposta alla mafia: non avere bisogno di nessuno in particolare per fare funzionare le cose. Questo è il vero antidoto radicale ed irreversibile contro la mafia.
Durante la nostra videointervista abbiamo chiesto se è riuscito a trasformare la straordinarietà della sua attività in ordinarietà, in un quartiere difficile come l’Albergheria. Non so se siamo riusciti a fare diventare ordinaria la vita di ogni giorno, so soltanto che avere tentato di ricostruire la rete di relazioni tra le persone e le famiglie attraverso i bambini, lavorando con loro, ci ha aiutato a dare un tono più vivibile al nostro quartiere. La cosa importante è che la gente possa dire tranquillamente di far parte dell’Albergheria, senza vergognarsi. Pensando al passato viene da dire che tanto si è fatto, ma guardando il presente e il futuro il meglio deve ancora venire e resta ancora molto da fare.
Anche Antonella Leto del Forum Italiano dei Movimenti per l’acqua è stata citata all’interno del libro, come rappresentante dei comitati che si battono affinché l’acqua pubblica non venga privatizzata. Il tema della privatizzazione dei servizi pubblici locali è in realtà eluso dalle forze politiche, perché evidentemente c’è molto lucro per le grosse multinazionali, per le imprese, per i gruppi più o meno trasparenti che gestiscono l’acqua e l’energia. Il tema dei beni comuni è il filo conduttore e la chiave di una possibile riforma, in cui i cittadini diventano un po’ più protagonisti della politica.
Ai nostri microfoni, la dott.ssa Leto ci ha spiegato qual è la situazione attuale nel paese. L’acqua pubblica non è affatto scontata, né in Sicilia, né in Italia. Un processo, che si è avviato intorno al 2004, ha progressivamente privatizzato la gestione del servizio idrico in quasi tutta Italia. In Sicilia ci sono nove ambiti di gestione, sei dei quali hanno un gestore privato. Nel 2011 abbiamo vinto un referendum che ha confermato per il 97% dei voti che l’acqua resti pubblica e che con essa non si facciano profitti. All’indomani della vittoria referendaria, il governo Berlusconi, con il decreto d’agosto, ha risancito quello che il referendum abrogava, cioè la privatizzazione non solo dell’acqua, ma di tutti i servizi pubblici locali. Il governo Monti ha seguito la stessa strada, reiterando il decreto. Credo che in questo periodo elettorale, nell’agenda politica di molti partiti la questione della privatizzazione dei servizi pubblici locali resti uno dei punti più dolenti. Dal 2006, come “Forum Siciliano dei Movimenti per l’Acqua e i Beni Comuni”, abbiamo avviato questa battaglia in Sicilia; abbiamo presentato un disegno di legge di ripubblicizzazione per iniziativa popolare attraverso la raccolta delle firme e per iniziativa dei consigli comunali attraverso la deliberazione di 135 comuni e una provincia. Tra il 2010 e il 2011, questa legge è stata calendarizzata in Commissione Ambiente dell’amministrazione regionale; ha avuto nella scorsa legislatura un iter abbastanza contrastato. Dopo un anno e mezzo di consultazioni, il precedente governo non è riuscito a portare in aula nulla. Siamo reduci da due audizioni in commissione ambiente, pochi giorni fa; si è riaperto dunque un interesse sulla questione. Speriamo che questo nuovo governo possa mantenere gli impegni presi; anche perché abbiamo sollecitato il Presidente Crocetta a prendere un impegno preciso.
Infine, è intervenuto il Presidente della Fondazione Palazzo Intelligente Guido Agnello, come fondatore del progetto de La coppola storta, una cooperativa di donne, a capo della quale vi è Pina Ciulla. Il fine è quello del rilancio dell’artigianato siciliano a livello internazionale e dell’immagine stessa della Sicilia attraverso la diffusione della coppola, che è il simbolo di un mondo mafioso da combattere. Con questo fine si è scelto di azzerare l’immagine della coppola e riprogettarla, realizzando un copricapo diverso e soprattutto colorato. Oggi il successo è tale che sono stati aperti negozi a Roma in via Frattina, a Kobe in Giappone, a Vienna, a Berlino, a Torino, ad Ischia e a Taormina.
Più in generale, la Fondazione Palazzo Intelligente si propone come organizzazione impegnata nella promozione e nella tutela del patrimonio artistico e culturale della Sicilia e, ultimamente, ha realizzato il progetto Botta di sale, un percorso di sei giorni lungo le “vie del sale” dalle Egadi fino alle saline di Mozia e di Trapani. La redazione di TrinacriaNews ha intervistato il Presidente a proposito degli altri progetti della Fondazione. Lo scopo è quello di promuovere e mettere a reddito il più grande patrimonio culturale materiale e immateriale. “Oramare”, ad esempio, è la sintesi di un progetto che ha valorizzato la qualità della vita delle borgate marinare del Mediterraneo. “Botta di sale” è un progetto già in corso, nel quale il sale diventa sacro. Stiamo lavorando sulle saline, ad esempio quella dell’isola di Salina, che è abbandonata e deve essere recuperata. Il riscontro da parte del pubblico è stato positivo. A Mozia ad esempio, abbiamo collegato il sale all’arte moderna. Il coinvolgimento è stato notevole.
A disposizione dei lettori di TrinacriaNews le videointerviste che abbiamo realizzato in occasione della presentazione del libro. Le domande che abbiamo rivolto sono state le seguenti:
Paolo Brogi, autore del libro Uomini e donne del Sud
- Perché ha scelto di raccontare il Meridione attraverso le storie di personaggi maschili e femminili?
- Quali sono le ricchezze della Sud?
- Come mai queste storie faticano a emergere? Cosa si conosce poco del Sud?
- È possibile una vera rinascita per il Mezzogiorno?
Leoluca Orlando, Sindaco di Palermo
- Cosa pensa del quadro che l’autore fa del Sud e, in particolare, della Sicilia?
- Come mai le storie descritte dall’autore faticano a emergere a livello nazionale?
Antonella Leto, Forum Italiano dei Movimenti per l’acqua
- L’acqua è un bene comune; il referendum sull’acqua ha sancito la larga vittoria del “Si”. Quale è lo stato attuale in Sicilia?
- Cosa bisogna fare concretamente per fare in modo che la volontà popolare democraticamente espressa sia veramente rispettata?
Don Cosimo Scordato, rettore della Chiesa di San Francesco Saverio all’Albergheria
- In che modo è riuscito a trasformare la straordinarietà della sua attività in ordinarietà in un quartiere difficile come l’Albergheria?
- In che modo la sua attività riesce ad esprimere l’orgoglio meridionale?
Guido Agnello, Presidente della Fondazione Palazzo Intelligente
- In che modo la vostra associazione riesce a rivalutare ed incentivare le attività culturali e turistiche della nostra regione?
- Quali sono i prossimi eventi in programma? Ci parli del progetto “Botta di sale”, un viaggio-workshop dalla durata di sei giorni che ha condotto i partecipanti lungo le vie del sale dalle Egadi fino alle saline di Mozia e Trapani.