Si terrà nell’aula magna del Palazzo centrale dell’Università degli Studi di Catania (piazza Università) venerdì 8 luglio prossimo (dalle ore 09.30 alle ore 13.00 e dalle ore 16.00 alle ore 19.00) e sabato 9 luglio (dalle ore 09.30 alle ore 13.00) il convegno di studio “Il principio di insularità nel nuovo art. 119 della Costituzione. Riflessioni attuative e auspicabili ricadute sulla condizione economico-sociale di Sicilia e Sardegna”.
Il gruppo degli organizzatori è formato da: Università degli Studi di Catania, Università degli Studi di Cagliari, Università eCampus, Centro di documentazione, ricerca e studi sulla cultura dei rischi di Catania, Autorità di sistema portuale del Mare di Sicilia orientale, Odimed (Osservatorio internazionale sui diritti umani nei Paesi del Mediterraneo), Confindustria Catania, Ordine degli avvocati di Catania, Ordine degli ingegneri di Catania, Ordine dei commercialisti di Catania, Ordine degli architetti di Catania, Lions International Distretto Sicilia, Inner Wheel Italia Distretto 211.
Si prevede che entro il mese di luglio 2022 verrà definitivamente approvata la modifica dell’articolo 119 della Costituzione in tema di insularità. Completato l’iter parlamentare, le successive proposte attuative dell’articolo dovranno occuparsi delle “peculiarità delle isole e il superamento degli svantaggi derivanti dall’insularità”. Ciò si verifica in un momento storico in cui: si registra una massificata presa di coscienza, a differenza che nell’immediato passato, che l’allineamento della produttività del Sud a quella del Nord diventa pre-condizione per lo sviluppo economico dell’intero Paese; malgrado le incertezze dovute alla svalutazione monetaria e all’azione militare della Russia a danno dell’Ucraina, il Pnrr continua a rappresentare una opportunità di crescita economica e sociale per il Sud del Paese; vi è l’entrata in vigore delle Zes (Zone economiche speciali); vi sono specifici progetti di sviluppo dei sistemi portuali della Sicilia per migliorarne le performance nei flussi turistici e dei trasporti via mare; il 7 giugno scorso il Parlamento Europeo in seduta plenaria ha approvato (con 577 voti favorevoli, 38 contrari e 10 astenuti) la risoluzione “Isole e politica di coesione: situazione attuale e sfide future”, su proposta dell’europarlamentare Younous Omarjee, presidente della Commissione per lo sviluppo regionale.
Con tale risoluzione, il Parlamento Europeo ha indirizzato alla Commissione la richiesta di un programma specifico e un patto per le isole per ridurre il divario socio-economico tra le aree continentali e le isole stesse. L’impatto di tale misura sulla Sicilia viene stimato in sei miliardi di euro.
Atteso che quasi tutte le isole del nostro Paese ricadono nel Mezzogiorno d’Italia, il tema dell’insularità risulta dunque essere una parte importante della cosiddetta Questione meridionale. Il convegno si prefigge quindi di avviare gli approfondimenti necessari per fare emergere le proposte per lo sviluppo delle isole, nel più ampio disegno di occuparsi della Questione meridionale non ripetendo gli errori del passato e proponendo progetti di sviluppo concretamente attuabili, nel rispetto della legislazione italiana ed europea.
La prima giornata, i cui interventi saranno coordinati da Antonio Pogliese, presidente del Centro di documentazione, ricerca e studi sulla cultura dei rischi, inizierà con i saluti istituzionali di Francesco Priolo, rettore dell’Università degli Studi di Catania, Christian Solinas, presidente della Regione Sardegna, Francesco Mola, rettore dell’Università degli Studi di Cagliari, Roberto Bonaccorsi, sindaco facente funzioni di Catania, Rosario Pizzino, presidente dell’Ordine degli avvocati di Catania, Mauro Scaccianoce, presidente Ordine degli Ingegneri di Catania, Salvatore Virgillito, presidente dell’Ordine dei commercialisti di Catania, Sebastian Carlo Greco, presidente dell’Ordine degli Architetti di Catania, Antonello Biriaco, presidente di Confindustria Catania, Maurizio Gibilaro, governatore Lions Distretto Sicilia, e Lucia Di Paola Guzzardi, governatore Inner Wheel Italia Distretto 211.
Si aprirà poi la prima sessione, con gli interventi di Salvo Andò, presidente dell’Odimed (“Insularità e Questione meridionale”), Aldo Berlinguer, professore ordinario di Diritto Comparato presso l’Università degli Studi di Cagliari (“Isole, Mezzogiorno e Mediterraneo: una sfida europea da cogliere appieno”), Gaetano Armao, vicepresidente e assessore all’Economia della Regione Siciliana, nonché componente del Comitato europeo delle Regioni (“Il negoziato con il governo centrale sulla compensazione dei costi dell’insularità della Sicilia”), Carlo Alberto Tregua, direttore del Quotidiano di Sicilia (“La questione Sicilia”), Maurizio Caserta, professore ordinario di Economia politica dell’Università degli Studi di Catania (“Per una nuova economia delle Isole: opportunità e rischi”) e Felice Giuffrè, professore ordinario di Istituzioni di diritto pubblico (“Specialità regionale e coesione sociale e territoriale”).
Nel pomeriggio di venerdì si terrà la seconda sessione del convegno, con l’apertura dei lavori da parte di Francesca Longo, pro rettore dell’Università etnea, e gli interventi di Benedetto Torrisi, professore associato di Statistica economica, presidente del corso di laurea in Economia dell’Università di Catania (“I costi della Sicilia per l’insularità”), Francesco Di Sarcina, presidente dell’Autorità di sistema portuale del Mare di Sicilia orientale (“Il progetto di sviluppo dei porti di Augusta e Catania”), e Alessandro Di Graziano, commissario straordinario della Zona economica speciale della Sicilia orientale (“Il contributo delle Zes allo sviluppo socio-economico”).
Sempre venerdì pomeriggio, dopo gli interventi previsti, vi sarà spazio per le proposte, con Antonio Pogliese (“La fiscalità di vantaggio per lo sviluppo economico delle isole”), Rosario Lanzafame, ordinario di Sistemi per l’energia e l’ambiente all’Università degli Studi di Catania, nonché presidente del Comitato scientifico del Centro sulla cultura dei rischi (“La politica energetica del sistema Sicilia: verso l’idrogeno”), e Antonello Piraneo, direttore responsabile de La Sicilia (“La comunicazione per lo sviluppo economico”). Dopo il dibattito, le conclusioni della prima giornata saranno di Roberto Cellini, direttore del Dipartimento Economia e Imprese dell’ateneo di Catania.
Sabato mattina si terrà la terza sessione, dedicata a infrastrutture, urbanistica e società, anche stavolta aperta da Francesca Longo, con gli interventi di Enzo Siviero, rettore dell’Università eCampus (“Il Ponte sullo Stretto come ponte del Mediterraneo”), Enrico Foti, direttore del Dipartimento di Ingegneria civile e Architettura dell’Università di Catania (“La risoluzione Omarjee al Parlamento Europeo: accesso alle acque e ai servizi pubblici”), Paolo La Greca, professore ordinario di Tecnica e pianificazione urbanistica, nonché direttore del Dipartimento di Architettura dell’Università di Catania (“La politica di pianificazione urbanistica: Sicilia”), Biagio Bisignani, direttore della Direzione Urbanistica del Comune di Catania, ingegnere esperto della task force Pnrr dek Ministero della Funzione pubblica (“CTA, una sintesi tra i margini urnabi. Le risposte di Catania all’attuazione del Pnrr”), Biagio Andò, professore di Diritto privato comparato dell’Università di Catania (“Insularità e sviluppo tecnologico”), e Orazio Licciardello, professore ordinario di Psicologia sociale dell’Università di Catania, nonché vice presidente del Centro sulla cultura dei rischi (“Insularità e società: cambiare ka cultura delle Istituzioni”).
Dopo la relazione di sintesi, affidata a Salvo Andò, concluderà di lavori Nello Musumeci, presidente della Regione Siciliana.
Il convegno attribuisce i crediti formativi professionali agli iscritti agli Ordini di architetti, avvocati, commercialisti e ingegneri.