Palermo. “Un vaccino anche per questa drammatica pandemia: la violenza contro le donne”. Questo il messaggio di Cgil Palermo, Cisl Palermo Trapani e Uil Palermo, che – insieme ai Coordinamenti Donne – in occasione del 25 novembre indosseranno una mascherina, ideata per la giornata, per focalizzare l’attenzione su questo fenomeno.
Lo faranno in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, il prossimo giovedì, dalle 10 alle 13 con un presidio in via Generale Magliocco (angolo via Ruggero VII). Sarà, inoltre, osservato in piazza e in tutte le strutture di Cgil, Cisl e Uil Palermo, un minuto di silenzio alle 10,30 “affinché insieme si possa rafforzare l’impegno che il sindacato confederale non ha mai fatto mancare anche nei luoghi di lavoro per contrastare questa emergenza sociale”.
Contestualmente le tre organizzazioni lanceranno la campagna sui loro social per ribadire il “forte no a ogni forma di violenza” condividendo il messaggio “troviamo un vaccino anche per questa pandemia”.
“Invitiamo tutte le forze più rappresentative della città, e i cittadini tutti, a partecipare e condividere l’iniziativa – spiegano i due segretari generali di Cgil e Cisl Palermo Mario Ridulfo e Leonardo La Piana insieme a Luisella Lionti, segretario Organizzativo della Uil Sicilia -. E’ necessario continuare a lavorare insieme su proposte e soluzioni per contrastare e combattere questa strage. Troviamo il vaccino contro questa silenziosa pandemia, così come l’ha definita il Presidente della Repubblica Mattarella”.
Proprio secondo i dati nazionali dall’Osservatorio Diritti cresce, infatti, il numero dei femminicidi, così come quello dei casi di molestie e violenze tra le mura domestiche e nei luoghi di lavoro. 100 risultano essere i casi dall’inizio dell’anno al 29 ottobre 2021 contro 93 alla stessa data 2020 (+ 7,5%). Il numero globale è simile: 238 delitti complessivi al 26 ottobre 2021 e 240 alla stessa data dell’anno scorso, l’anno dei minimi storici. Nel 2020 gli omicidi volontari si sono fermati sotto quota 300, a 286. Così come è cresciuta la percentuale di donne vittime di qualsiasi forma di molestie e violenza sui luoghi di lavoro. Secondo i dati dell’Istat nel nostro Paese il 9% delle lavoratrici ha subito molestie, ma oltre l’80% delle vittime non denuncia.
“Con il recepimento della Legge 4 del 2021, l’Italia ha ratificato la convenzione dell’Organizzazione internazionale del lavoro sull’eliminazione della violenza e delle molestie sul luogo di lavoro. Ciò significa leggi, regolamenti e politiche per garantire il diritto alla parità e alla non discriminazione in materia di impiego e professione – concludono le organizzazioni sindacali -. Apprezziamo il passo avanti in tal senso rappresentato dal reddito di libertà rivolto proprio alle donne vittime di violenza e ci auguriamo che vengano attivate nuove azioni e progetti che agevolino le attività dei centri antiviolenza”.