Siamo soddisfatti del risultato ottenuto sulla vertenza dei lavoratori Alitalia in capo ad Almaviva che passeranno a Covisian, conclusasi senza licenziamenti collettivi-dice il segretario regionale Ugl Tlc, Claudio Marchesini-ma rimaniamo insoddisfatti e faremo tutte le battaglie possibili come organizzazione sindacale, affinché la politica vigili realmente sulla clausola sociale che è legge dello Stato e sulle gare al massimo ribasso.
Sono queste le parole “a caldo”di Ugl telecomunicazioni Sicilia, dopo l’intesa raggiunta a seguito di diverse riunioni presso il Ministero del lavoro e sit in nelle piazze dei lavoratori(506 su Palermo), che ha coinvolto istituzioni, sindacati, aziende committenti e appaltanti.
Il passaggio dei lavoratori Almaviva in Covisian, avverrà come da accordo in 4 step e si concluderà entro il 31 dicembre 2022. Nelle more, le risorse impattate, rimarranno presso Almaviva in regime di ammortizzatori sociale.
L ‘ultima parola spetta comunque ai lavoratori che, durante il corso di assemblee programmate per la prossima settimana, saranno chiamati a decidere se ratificare o meno il risultato del accordo.
Questa è una gara, quella di Alitalia con Ita– aggiunge Marchesini-che non doveva neanche iniziare per i lavoratori del call center, perché partita non tenendo conto delle tabelle ministeriali relative al costo del lavoro e fuori dai criteri indicati dalla legge come previsto dal Dlgs 50/2016, i quali prevedono non solo la salvaguardia del perimetro occupazionale dei lavoratori interessati, ma anche il rispetto di determinati criteri come la professionalità e la continuità salariale.
Un grazie immenso va soprattutto e solo ai lavoratori-continua il segretario – che con la loro costanza nelle proteste di questi mesi, con la loro partecipazione attiva e solidale insieme alle istituzioni, alle aziende e alle parti sociali, hanno portato ad un risoluzione non traumatica di una vicenda così complessa e delicata e alla salvaguardia di tutti i posti di lavoro.
Siamo stati fermi come Ugl-continua Marchesini – “senza se e senza ma”a dire che la parola d’ordine era e doveva essere solo “clausola sociale “, o il tavolo poteva chiudersi immediatamente e continuare la protesta ad oltranza con i lavoratori.
Ci auspichiamo – conclude Marchesini-che tutto quello che è successo in questa vertenza, non debba più ripetersi nelle future trattative che riguardano il settore “outsourcing “, perché se tutti i committenti si approcciassero alle gare con questo metodo, si verrebbe a creare una vera “macelleria sociale “a danno dei lavoratori, e noi come Ugl telecomunicazioni, non possiamo permetterlo”.