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Anno XII - Num. 56 - 03 settembre 2024

Anno VIII - Num. 44 - 16 novembre 2020 Comunicati stampa

EMERGENZA COVID NELLE RSA E CASE DI CURA I sindacati dei Pensionati chiedono un incontro urgente al Prefetto di Palermo

di Redazione TrinacriaNews
         

“Appare chiaro ormai, da quanto emerge dalle cronache degli ultimi giorni, che il contagio da Covid corre purtroppo velocemente all’interno delle strutture residenziali per anziani e persone fragili. Siamo molto preoccupati, per questo chiediamo un incontro urgente al Prefetto di Palermo unitamente alle istituzioni locali, sindaci, distretti socio-sanitari e distretti sanitari”. Lo chiedono in una lettera inviata al Prefetto di Palermo i sindacati dei Pensionati,  Spi Cgil Palermo, Fnp Cisl Palermo Trapani e Uilp Uil Palermo, con i rispettivi segretari Concetta Balistreri, Rosaria Aquilone e Alberto Magro, per porre al centro dell’attenzione la sicurezza degli anziani e i non autosufficienti che si trovano nelle strutture di ricovero e residenza, ultimamente al centro delle cronache per la diffusione del virus fra pazienti e operatori sanitari. Fra le principali richieste dei sindacati : il rilevamento e la mappatura,  in ogni comune,  delle strutture di accoglienza esistenti ed operanti (RSA, RSSA, Case di Riposo, Comunità alloggio, Case famiglia, ecc.), verificando le caratteristiche del loro ambito operativo (pubblico, privato, convenzionato, accreditato, autorizzato); l’attivazione immediata dei processi che consentano di verificare, con continuità e in tempo reale, le condizioni di permanenza degli assistiti, monitorando il loro stato di salute con l’utilizzo di tutte le metodologie di indagine possibili e  disponibili (tamponi, indagini sierologiche, telemedicina, ecc). “Riteniamo  inoltre – spiegano i tre segretari  – che sia fondamentale anche dare la possibilità, agli ospiti delle strutture residenziali, di fruire di un sostegno psicologico di supporto anche dotandoli collettivamente di strumenti tecnologici che gli consentano di comunicare, anche visivamente, con  i propri familiari, e di avviare la costruzione e l’attivazione, in modo organico e in ambito zonale e o comunale di  una vera e propria ‘rete di prossimità’ perché nessuno resti isolato e magari travolto dalla incapacità e  impossibilità di gestire i  bisogni primari ed essenziali, personali e della propria famiglia”.

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