Palermo, 24 marzo 2020 – “Una decisione, a nostro avviso, assolutamente inopportuna vista la situazione di emergenza che il Paese e la scuola stanno vivendo in questo momento, assunta tra l’altro senza nessun confronto con le organizzazioni sindacali”. È questo il parere espresso con una nota unitaria inviata all’Ufficio scolastico regionale dai segretari della Flc Cgil Sicilia, Adriano Rizza, Cisl Scuola, Francesca Bellia, Uil Scuola, Claudio Parasporo, Slals Confsal, Michele Romeo, e Fgu Gilda Unams, Loredana Lo Re, sull’apertura della mobilità del personale docente, educativo e ausiliario, tecnico e amministrativo.
“Infatti – spiegano – sebbene le domande di trasferimento oramai da qualche anno vengono presentate nella modalità telematica, ciò non toglie che il periodo di presentazione delle domande, che avrà inizio il 28 marzo e terminerà il 27 aprile, vedrà coinvolte decine di migliaia di docenti e lavoratori del personale ATA che avranno la necessità di ricorrere alle segreterie scolastiche, agli uffici dell’Amministrazione e alle sedi sindacali”.
“A questa complessità – si legge nella nota – va altresì aggiunta un’ulteriore criticità legata al fatto che migliaia di docenti e ATA, a causa dell’emergenza COVID-19, sono rientrati nella nostra regione e quindi aumenteranno il carico di lavoro che di norma è notevole per le ragioni citate precedentemente”.
“Le organizzazioni sindacali, tutte, da sempre – proseguono – sono impegnate in prima linea per assistere i lavoratori e soddisfare le richieste di informazione e assistenza per la compilazione di queste domande che, non solo risulta essere complessa e farraginosa, ma rappresenta un momento di estrema importanza soprattutto per quei lavoratori siciliani che in servizio nelle scuole del centro nord, attendono questo momento con grande apprensione e sperano nel rientro definitivo nella loro regione”.
“Pensare dunque – aggiungono – di prevedere lo svolgimento di questi adempimenti, come se questa fosse una situazione ordinaria, significa essere completamente fuori dalla realtà. Basti pensare al divieto di circolazione delle persone, scuole e uffici chiusi come è noto fino al 3 aprile, con la possibilità purtroppo di dover mettere in conto ulteriori proroghe”.
“Emergono con evidenza – concludono – gravi limiti, sia a livello politico che amministrativo, nella capacità di governo di un sistema complesso come quello dell’istruzione. È necessario che sia il Governo al massimo livello a farsi carico di questioni che esigono un alto livello di competenza e di responsabilità”.