Catania, 13 novembre 2019 – Circa 180 milioni di euro per edilizia abitativa pubblica sono disponibili, somme non utilizzate negli scorsi anni. E’ emerso nel corso di un incontro, lo scorso lunedì a Catania, tra le segreterie regionali di Sunia, Sicet e Uniat e l’assessore regionale alle Infrastrutture, Marco Falcone. Per i sindacati degli inquilini “queste risorse potranno essere utilizzate per riqualificare le periferie e gli edifici pubblici dismessi, per aumentare l’offerta di edilizia pubblica anche rivitalizzando i centri storici e complessivamente le città. L’obiettivo – scrivono in una nota le segreterie regionali di Sunia, Sicet e Uniat- rappresentate da Milazzo, Ferro e Sardo, è quello di rispondere al disagio abitativo, di offrire la possibilità di un alloggio a canone sostenibile ai tanti che ne hanno bisogno e di migliorare la qualità del vivere e dell’abitare delle migliaia di famiglie che abitano gli alloggi di edilizia residenziale pubblica”.
Sunia, Sicet e Uniat, hanno chiesto che “la Regione provveda alla costituzione dell’Osservatorio regionale sulla condizione abitativa previsto dalla legge nazionale 431/98”. E’ stata anche chiesta l’apertura di tavoli di approfondimento a cominciare da quelli sulla riforma del sistema degli Istituti case popolari, sull’utilizzo dei fondi ex Gescal , sui progetti di housing sociale. “L’assessore Falcone- scrivono i sindacati- si è impegnato a comunicare, prima di una nuova convocazione, tutti i dati inerenti le risorse disponibili in maniera analitica”. Si anche discusso dell’utilizzo delle somme residue del contributo per la morosità incolpevole, circa 7 milioni di euro, sulle quali si è convenuto di utilizzarle per il contributo all’affitto. “ E’ un risultato importante- sostengono i sindacati- che comporterà che somme a rischio disimpegno servano a sostenere le famiglie in difficoltà nel pagamento dei canoni d’affitto. Per Sunia Sicet e Uniat , che hanno chiesto alla Regione di impinguare il fondo considerandolo non sufficiente, “è questo comunque un segnale nei confronti di chi è in condizioni di disagio sociale e abitativo”.