Un protocollo d’intesa che sblocca quasi 38 milioni di euro destinati a diversi interventi nei 21 Comuni delle Madonie.
A sottoscrivere il documento il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, il presidente dell’Unione dei Comuni delle Madonie, Pietro Macaluso, e il sindaco di Gangi, Giuseppe Ferrarello, quale capofila dell’Area interna delle Madonie. Il progetto ‘Madonie resilienti: laboratorio di futuro’ rientra nel nuovo ciclo di programmazione del Fondo europeo di sviluppo regionale 2014/2020, che assegna un ruolo centrale allo sviluppo locale e alle politiche territoriali. E in particolare con una strategia mirata, specificatamente, a cinque aree interne della Sicilia (Terre Sicane, Nebrodi, Calatino, Madonie e Simeto Etna), caratterizzate da un più elevato e differenziato grado di marginalità e svantaggio.
Le aree sono state individuate in funzione della loro elevata distanza dai centri di offerta di servizi-base relativi ai settori della salute, dell’istruzione e dell’accessibilità. “Sono zone – spiega il presidente Musumeci – che, da un lato, presentano difficoltà nel garantire i diritti di “cittadinanza” dei loro residenti, oltre a elevate criticità di carattere territoriale (dissesto idrogeologico) e demografico (spopolamento), dall’altro, però, sono ricche di risorse naturali e culturali esclusive che, se opportunamente valorizzate, potrebbero innescare nuovi percorsi di crescita e di sviluppo”. In particolare, gli interventi saranno mirati a innalzare il livello quantitativo e qualitativo dei servizi essenziali rivolti alla popolazione. Le risorse, la cui quasi totalità graverà sui fondi europei, verranno destinate a vari ambiti: viabilità minore, energia, servizi digitali, salute e servizi sanitari, promozione di servizi innovativi e istruzione. La firma del protocollo d’intesa – alla quale erano presenti anche il sindaco di Castellana Sicula, Franco Calderaro e il coordinatore tecnico per l’elaborazione della Strategia d’area e presidente della Sosvima Spa- Agenzia di sviluppo delle Madonie, Alessandro Ficile – era propedeutica alla stipula dell’Accordo di programma-quadro da parte dei ministeri competenti, dell’Agenzia per la Coesione territoriale e della Regione Siciliana.
“Le aree interne e montane della Sicilia – aggiunge il presidente – sono quelle più vulnerabili e che rischiano, giorno dopo giorno, di spopolarsi sempre di più. La firma di oggi serve a mettere in campo risorse finanziarie che serviranno a evitare questo. Ho chiesto ai sindaci di seguire, con particolare attenzione, la fase del monitoraggio degli interventi: l’esperienza ci insegna che molti ‘protocolli’ sono rimasti solo manifestazioni di buona volontà. Servono, invece, atti conseguenti concreti per trasformare le idee in azioni. E in questo momento di grandissima difficoltà economica, che l’Isola sta attraversando, non spendere le moltissime risorse a disposizione è veramente assurdo”.