La relazione pubblicata dall’E.T.U.C, European Trade Union Confederation, la Confederazione Europea dei Sindacati, «al sicuro a casa, al sicuro al lavoro» illustra le strategie sindacali per prevenire, gestire ed eliminare le molestie e le violenze nei confronti delle donne.
La violenza contro le donne
Ancora oggi, nonostante i progressi e gli sviluppi della scienza, della tecnologia, della governance economica, della politica, della cultura, dei diritti umani, a livello globale e quotidianamente, nei riguardi delle donne, purtroppo, perdurano violenze, abusi, maltrattamenti, ingiustizie, discriminazioni, e sopraffazioni.
La comunità internazionale nel corso dell’ultimo decennio ha intrapreso molteplici azioni concrete volte a contrastare questa piaga sociale, difficilmente misurabile che continua ad umiliare, martoriare e mutilare sino ad uccidere, sia fisicamente che psicologicamente, sessualmente ed economicamente un numero sempre maggiore di donne. L’implementazione di numerosi strumenti giuridici internazionali, l’ultimo dei quali la Convenzione di Istanbul – la Convenzione sulla prevenzione e la lotta contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica, giuridicamente vincolante e completa, adottata dal Consiglio d’Europa l’11 maggio 2011, entrata in vigore il 1° agosto 2014, offre alle donne una maggiore protezione e tutela contro qualsiasi forma di violenza, riconosce la violenza sulle donne una violazione dei diritti umani e una forma di discriminazione, e gli Stati «adottano le misure legislative e di altro tipo necessarie per esercitare la debita diligenza nel prevenire, indagare, punire i responsabili e risarcire le vittime di atti di violenza commessi da soggetti non statali che rientrano nel campo di applicazione della presente convenzione»[1].
Il contributo strategico e concreto dell’E.T.U.C per creare luoghi di lavoro sani e sicuri
La pubblicazione della relazione a cura dell’E.T.U.C , European Trade Union Confederation, la Confederazione Europea dei Sindacati, dal titolo: «Safe at home Safe At Work», «al sicuro a casa, al sicuro al lavoro» vuole essere un contributo concreto e strategico, cui tutti i sindacati europei ed internazionali devono ispirarsi, al fine di prevenire, gestire ed eliminare le molestie e le violenze nei confronti delle donne sia a casa che nei luoghi di lavoro.
Come sostiene il Segretario confederale Montserrat Mir Roca responsabile per le politiche dell’uguaglianza di genere dell’E.T.U.C: «il progetto della Confederazione Europea dei Sindacati, Safe at Home, Safe at Work ha lo scopo di condividere le best practices e, con l’aiuto degli esperti, dei lavoratori e della Commissione Europea, di porre fine alla violenza di genere. La nostra missione e il nostro obiettivo è quello di sostenere i nostri membri per estirpare la violenza di genere nei luoghi di lavoro…e non soltanto perché questo rappresenta un costo per la società, ma perché al di là di ciò, vi sono delle vittime».
Il lavoro realizzato dall’E.T.U.C.
«Safe at home, Safe At Work» pubblicato in cinque lingue (inglese, Francese, Tedesco, Bulgaro, Spagnolo) contiene: numerosi dati ed interviste di casi dettagliati in materia di violenza di genere, di molestie nei luoghi di lavoro, e di violenza domestica al lavoro; un approfondimento tecnico normativo completo ed esauriente in materia di parità di genere e molestie nei luoghi di lavoro realizzato in ciascuno degli 11 ordinamenti giuridici dei paesi europei analizzati: Belgio, Bulgaria, Danimarca, Francia, Germania, Irlanda, Italia, Paesi Bassi, Slovenia, Spagna, Gran Bretagna; ed ancora, degli esempi di accordi collettivi, clausole e politiche sui luoghi di lavoro relativi alla violenza di genere nel lavoro e sulla prevenzione della violenza contro le donne. Lo studio informa come le organizzazioni sindacali europee hanno affrontato la questione nei negoziati, nella contrattazione collettiva, nella sensibilizzazione sindacale, nella formazione contro ogni discriminazioni, nelle campagne e nei partenariati con le organizzazioni delle donne che lavorano per porre
fine alla violenza di genere. Il lavoro, inoltre, evidenzia come i sindacati sono in grado di creare valore aggiunto per contrastare il fenomeno della violenza contro le donne, ed indica quali possono essere le possibili e concrete azioni idonee da porre in essere dai sindacati nazionali per sostenere le vittime di violenza e creare luoghi di lavoro privi di maltrattamenti, molestie, discriminazioni, ingiustizie e violenze.
«Safe at home , Safe At Work»
Nella prima sezione il lavoro illustra il progetto realizzato dalla CES, l’importanza della prospettiva di genere, il ruolo e struttura della negoziazione collettiva, la convenzione di Istanbul. Nella seconda sezione lo studio affronta la violenza e le molestie nei riguardi delle donne nel lavoro, le leggi e le politiche per contrastare la violenza di genere nei luoghi di lavoro implementate dai governi di 11 Stati europei, evidenzia, inoltre, la necessità della formazione, delle campagne di sensibilizzazione ed informazione, e l’importanza della cooperazione con le organizzazioni di donne della società civile. La terza sezione analizza la violenza domestica in ambito lavorativo, la violenza e le molestie nei riguardi delle donne sui luoghi di lavoro, ed offre degli esempi di metodologie utilizzate dai sindacati europei sia per individuare i casi di violenza domestica nei luoghi di lavoro, sia per negoziare le politiche interne. La sezione, ancora, propone orientamenti innovativi, e suggerisce come organizzare campagne con lo scopo di modificare la legislazione degli ordinamenti giuridici in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro. La quarta sezione, infine, contiene le conclusioni e le raccomandazioni, e sottolinea che i luoghi di lavoro sani e sicuri sono quelli dove oltre ad assicurare il benessere organizzativo, non vi siano ingiustizie, ineguaglianze e iniquità e soprattutto: «Le donne hanno il diritto ad un uguale godimento e garanzia di tutti i diritti umani e le libertà fondamentali in campo politico, economico, sociale, culturale, civile o in ogni altro campo».[2]
[1] Convenzione sulla prevenzione e la lotta contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica, cap.I° art.5.
[2] The Declaration on the Elimination of Violence against Women of 20 December 1993 UN General Assembly resolution A/RES/48/104 art. 3