“È inaccettabile che, in considerazione delle esasperate condizioni termiche del periodo estivo, il personale in servizio presso la sezione staccata del Tribunale di Catania non possa utilizzare i condizionatori split: negli ultimi giorni si sono verificati diversi episodi di malessere fisico tra i dipendenti e gli utenti, che hanno richiesto l’intervento urgente di autoambulanze”: con queste parole, il segretario generale della Uil Pubblica Amministrazione di Catania Armando Algozzino si rivolge, in una lettera, al sostituto presidente del Tribunale etneo Adriana Puglisi e al dirigente amministrativo Concetta Maria Antonietta Basile.
Il 30 marzo scorso, il sindacato era già intervenuto sui disagi degli uffici di via Francesco Crispi, chiedendone la chiusura a causa della mancanza di energia elettrica dovuta ad un guasto della centralina dello stabile: non c’è, infatti, un gruppo elettrogeno funzionante.
“In quell’occasione – precisa Algozzino – la centralina non venne riparata, bensì sostituita con una inferiore, che non può sostenere il quantitativo di energia elettrica per garantire il buon funzionamento degli uffici e degli apparati”.
“Ritenevamo – aggiunge – che si trattasse di una soluzione temporanea: così non è stato”.
“Il personale – si legge ancora nella nota trasmessa, tra gli altri, anche al sindaco Enzo Bianco – attualmente in stato di agitazione, non può utilizzare i climatizzatori di tipo split in quanto il trasformatore temporaneamente installato, fornito dal Comune, è di potenza inferiore rispetto a quello guasto che si trova nel plesso di via Crispi”.
“Come se non bastasse – aggiunge il segretario – attualmente si registra il funzionamento di tre ascensori rispetto ai quattro esistenti; per non parlare delle condizioni climatiche da collasso che caratterizzano le sale dove si svolgono le udienze, in palese violazione rispetto ai dettati del decreto legislativo 81/2008: in questi locali, le temperature hanno raggiunto i 48°, rendendo del tutto impossibile lo svolgimento delle attività, sia per gli avvocati che per i dipendenti e gli utenti”.
A preoccupare il sindacato, anche le condizioni di lavoro del personale che opera negli archivi sotterranei dove, oltre alla calura, si registra la presenza di topi e blatte.
“La gravità della situazione in atto – si legge inoltre nella lettera – e l’assenza di interventi risolutivi rispetto alle criticità esistenti, già segnalate nei mesi scorsi, rendono necessaria la chiusura della sede, dove non esistono i presupposti per espletare alcuna mansione lavorativa secondo le norme di legge vigenti, a partire dallo svolgimento delle udienze”.
“Se – conclude l’esponente della Uil – alle gravi situazioni denunciate non sarà posto rimedio, il sindacato indirà un sit in dinanzi la sezione di via Crispi, per sensibilizzare la collettività sul trattamento riservato, in taluni casi, ai dipendenti di un ministero, come quello della Giustizia, dove il rispetto delle regole dovrebbe trovare ordinaria applicazione”.