Palermo. “L’utilizzo improprio del Piano paesaggistico per bloccare la ricerca petrolifera e il seguente sfruttamento dei pozzi nel Ragusano desta forte preoccupazione. A causa di provvedimenti che appaiono arbitrali e imprevedibili, sono bloccati fondi per un centinaio di milioni circa, ma soprattutto si scoraggia chiunque decida di investire nel territorio, condannando la nostra Isola al deserto”. Lo sostiene Claudio Barone, segretario generale della Uil Sicilia, che ascoltando l’appello delle imprese alla Regione, aggiunge: “Qualsiasi pretesto diventa buono per bloccare investimenti. Prima di assumere decisioni così drastiche bisognerebbe confrontarsi con le parti sociali e datoriali. L’ambiente deve essere tutelato ma in modo trasparente, attraverso regole chiare e senza inghippi che emergono solo nelle fasi successive. La Uil Sicilia è pronta alla mobilitazione per impedire ancora danni causati dalla malaburocrazia. Per questo chiediamo subito una convocazione al governo regionale”.