L’Istituto Penale per i Minorenni di Acireale ancora una volta protagonista di un grave episodio che ha avuto quali vittime tre agenti, del quale dà notizia il segretario nazionale della Uil Pubblica Amministrazione Polizia Penitenziaria Armando Algozzino.
Ieri pomeriggio, un detenuto proveniente dall’Istituto Penale per i Minorenni di Palermo ha dato fuoco alla propria stanza, provocando danni di notevole entità all’amministrazione ma anche e soprattutto a tre poliziotti penitenziari in servizio, prontamente intervenuti per spegnere le fiamme.
A tutti e tre gli agenti, condotti al pronto soccorso dell’Ospedale di Acireale, è stata data una prognosi riservata di tre giorni.
La UILPA Polizia Penitenziaria, attraverso Armando Algozzino , rilancia dunque la necessità di “avviare una riflessione profonda sull’esiguità degli organici negli Istituti Minorili, una condizione che mette a repentaglio sia la vita del personale che quella dei detenuti”.
Un‘istanza che il sindacato aveva già espresso nel recente passato, in occasione di due drammatici episodi che avevano avuto quale teatro proprio la struttura di Acireale: nel giugno dello scorso anno, due agenti erano stati aggrediti da alcuni minori di nazionalità italiana nel tentativo di sottrarre alla loro furia un detenuto di colore; nell’ottobre del 2016, inoltre, un poliziotto penitenziario aveva tratto in salvo un recluso che aveva tentato il suicidio.
“Anche questa volta – evidenzia il segretario – la tragedia è stata evitata grazie all’intervento salvifico della polizia penitenziaria: oltre ai tre agenti che hanno spento le fiamme, va segnalata la professionalità del personale che ieri non era in servizio e che, a seguito dell’accaduto, è prontamente rientrato in sede, lavorando per le successive 21 ore, consecutivamente e senza riposo”.
“Il potenziamento dell’organico, o meglio, una maggiore razionalizzazione degli organici a disposizione negli istituti e servizi del Dipartimento per la giustizia minorile e di comunità, sarebbe indispensabile alla luce della carenza di personale che attualmente si rileva nelle strutture penitenziarie di tutta Italia – si legge in una nota del segretario – ed è ormai una necessità non più rinviabile, se si vuole tutelare la vita degli agenti e degli stessi detenuti”.