Palermo 5 ott – Assestamento di Bilancio e linee programmatiche per la Legge di Stabilità 2017, ma anche precari degli enti locali ed ex province. Ne hanno discusso ieri in un incontro finito in tarda serata l’assessore regionale all’economia, Alessandro Baccei e i segretari regionali di Cgil, Cisl e Uil Michele Pagliaro, Mimmo Milazzo e Claudio Barone.
La Cgil ha ribadito tutti i suoi dubbi sugli andamenti del quadro macro-economico e finanziario della Regione Siciliana.
“Benché siano arrivate notizie rassicuranti sulle risorse finanziarie disponibili sia per l’assestamento che per l’esercizio 2017, rispetto ad ambiti importanti come la Formazione Professionale, i trasferimenti alla ex Provincie Regionali, gli interventi in favore dei disabili, quelli per i comuni dissestati e per il rinnovo dei contratti, purtroppo- dice Il segretario della Cgil Sicilia, Michele Pagliaro– ancora una volta registriamo che anche questa legge di stabilità è costruita sull’emergenze e sulla precarietà ,senza un disegno di prospettiva capace di innescare un processo di sviluppo reale per la Sicilia”. Pagliaro aggiunge: “Avremmo voluto ascoltare notizie diverse e discutere sul tipo di sviluppo al quale puntare. Da parte nostra – sottolinea– abbiamo suggerito interventi prioritari nei settori manifatturieri e produttivi che continuano a perdere inesorabilmente, ancora oggi, addetti e valore aggiunto Ad esempio i 127 milioni di risparmi sulla spesa sanitaria, che ricordiamo sono somme dei cittadini che hanno pagato in questi anni la più alta aliquota addizionale regionale Irpef d’Italia, potrebbero essere reinvestiti in questi settori. “Gli ultimi dati disponibili del nostro centro studi (Cerdfos)- dice Pagliaro– evidenziano che per ogni 100 euro di Pil siciliano il 4% proviene dall’agricoltura, il 13% dall’industria è tutto il resto (83%) dai servizi ciò significa che non bisogna più perdere tempo: è fondamentale intervenire per invertire questa pericolosissima tendenza attraverso la ricostituzione dei settori produttivi”.
Quanto all’accordo con lo Stato il sindacato ha chiesto la bozza dell’accordo che presto diventerà dlgs , riservandosi di valutare dopo averla analizzata le refluenze per la Sicilia e per la sua “Autonomia”. Quanto alle ex province “non comprendiamo – afferma Pagliaro– se la direzione assunta dal Governo resta quella intrapresa, cioè il decentramento delle competenze, oppure l’esatto opposto il totale recepimento della Delrio (fra l’altro così come stabilito nell’Accordo con lo Stato)”. Pagliaro rileva che “nel secondo caso sono i tantissimi dubbi sulla scelta di assumere i precari degli Enti Locali alla Resais trasformandola da soggetto privato a soggetto pubblico. Si tratta probabilmente- sostiene– di un altro modo per conquistare l’ennesima proroga cosa che segnala che il governo a fine legislatura invece di risolvere i problemi sceglie di galleggiare”.
Ecco quanto afferma Claudio Barone, segretario generale della Uil Sicilia sulla ventilata possibilità di un passaggio dei lavoratori precari in Resais e su come il Governo regionale sta affrontando le emergenze:“Senza dubbio i precari dovrebbero essere mantenuti in una sfera pubblica. Quindi potrebbe essere cambiata la natura giuridica di Resais o anche creare un nuovo soggetto per assorbire questi lavoratori. Quale sia la formula giusta non è ancora chiaro. Sino ad oggi abbiamo ascoltato tante proposte ma poche soluzioni concrete. Il problema resta ancora aperto e il tempo stringe. Questo governo regionale, che sembra avere recuperato le risorse necessarie a tamponare le emergenze, dimostra ancora poca capacità di adottare le giuste riforme. Agli annunci non sono mai seguiti i fatti. E il futuro di migliaia di lavoratori è sempre a rischio”.