Periodico registrato presso il Tribunale di Palermo al n.6 del 04 aprile 2012

Anno XII - Num. 57 - 09 dicembre 2024

Anno I - Num. 02 - 18 giugno 2012 Politica e società

UIL Sicilia, grandi novità per l’Organizzazione annunciate al Comitato Centrale di luglio 2012

(audiointerviste al Segretario Nazionale Barbagallo e al Segretario Regionale Barone in fondo all’articolo)

di Vilma Maria Costa
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Segretario Nazionale UIL Barbagallo e Segretario Regionale UIL Barone
Segretario Nazionale UIL Barbagallo e Segretario Regionale UIL Barone
 

Palermo – Si è riunito presso l’Astoria Palace Hotel, il 20 luglio scorso, il Comitato Centrale della Uil Sicilia in vista dell’VIII Conferenza Nazionale di Organizzazione e dei Servizi che si terrà a Roma nei primissimi di ottobre 2012.
Ha aperto i lavori, come di consueto, il Segretario Generale Uil Sicilia Claudio Barone che ha effettuato una breve introduzione sulla situazione di crisi in cui versa la Regione che si è vista così protagonista di articoli da prima pagina di diversi  giornali a tiratura nazionale.
Crisi determinata sia dai gravi problemi economici che hanno fatto pensare a un rischio default della Regione, una crisi di liquidità scongiurata dal recentissimo stanziamento di 400 milioni di euro da parte del Governo nazionale e che permetterà il pagamento di stipendi dei dipendenti e di pensionati regionali, sia di carattere politico con l’idea di riproporre, sulla falsa riga di quello nazionale, a livello regionale, un governo tecnico.
Il messaggio che si sta facendo passare con una campagna ben organizzata attraverso diversi organi di stampa è che la condizione di crisi della Regione Sicilia è come la Grecia e può compromettere l’intera Nazione, con una richiesta finale di un intervento militare e di tecnici. Ma -ha continuato Barone- la situazione reale di default è una situazione che non si è creata recentemente, ma si è costruita nell’arco degli anni e la Regione non sta dando dei segnali di inversione di tendenza.
Fra le colpe del nostro Governatore Lombardo, sostiene Barone, c’è quella della ridda di Assessori regionali che sono cambiati con ritmi elevati, un’altra responsabilità che ha, secondo il Segretario Uil, determinato una preoccupazione della Presidenza della Repubblica è stata non solo questa velocità nel cambiamento degli Assessori, ma l’effettuazione, da parte di Lombardo, delle nomine di fine mandato di dirigenti. Dice a tal proposito Barone: anche se è vero che queste possono essere cambiate da chi subentrerà dopo, questo, comunque, crea una condizione di instabilità che si proietta oltre la vita dell’attuale governo. Ha continuato dicendo: La soluzione corretta è stata quella di costringere questo governo a chiudere e a dare le dimissioni.
Per Barone la gestione del Fondo Sociale Europeo è l’unica possibilità di fare investimenti in Sicilia, ma non esiste alcun controllo e capacità progettuale e su questo per il Segretario sarebbe utile un intervento suppletivo da parte del Governo Nazionale con un commissariamento, se al contrario, sostiene sempre Barone, dovesse venire un commissario politico, che non ha il problema di essere rieletto, ci saranno licenziamenti di forestali, di 22.000 LSU dei comuni siciliani che lavorano presso i comuni da un minimo di dieci anni fino a un massimo di venti anni, quindi, persone perfettamente inserite nella Pubblica Amministrazione.
Ha informato, inoltre, che gli oneri derivanti dalla formazione professionale che prima gravavano sul bilancio regionale sono adesso a carico dei Fondi Sociali Europei con i vantaggi che è possibile immaginare, più disponibilità economica su cui poter contare destinate esclusivamente alla formazione professionale e nessun aggravio sulle casse regionali, che come si sa sono già fortemente gravate. Questo fatto positivo di avere passato gli oneri della formazione sul FSE  porterà – ha detto Barone – a una inevitabile modificazione dell’assetto societario dell’ENFAP (l’Ente della Uil che si occupa di formazione professionale) in modo tale che si possa gestire sia per capacità tecniche che finanziarie questa nuova condizione.
Ha voluto evidenziare un problema relativo al fatto che c’è l’impressione che l’anello debole nella nostra Isola sia quello che in teoria dovrebbe avere un maggior peso, Confindustria. Ha voluto ricordare che durante questo Governo uno degli Assessori che non è cambiato è l’Assessore all’Industria Venturi che è, appunto, espressione di Confindustria e che, sulle grandi questioni che hanno interessato il comparto, il ruolo dell’Assessorato Industria è stato, secondo Barone, debole, per esempio sulla vicenda FIAT, che è una delle questioni più emblematiche che stiamo attraversando, con la chiusura dello stabilimento, ed è risaputo che c’è stata su questo problema un’assenza di proposte e, inoltre, è recentissima l’esclusione di Fincantieri dalla gestione dei bacini navali di Palermo.
Barone ha dato notizia che, per quanto riguarda il settore economico più importante dell’Isola che è quello della raffinazione e del quale è stata annunciata la crisi strutturale in quanto Gela ha chiuso due delle tre linee di raffinazione, nella riunione che la Uil regionale ha avuto con Confindustria questa ha affermato di essere contraria allo stato di crisi perché questo potrebbe compromettere il rating bancario nell’area. Da questo incontro è emersa almeno una posizione chiara, ha detto Barone, sui rigassificatori di Priolo, un investimento tra i 700-900 milioni di euro con un investitore internazionale di cui non si può bloccare l’avanzamento di tale progetto si rischia di dare un segnale negativo circa qualsiasi opportunità di investire in Sicilia.
Il clima che si respira ha evidenziato Barone è della rinuncia e dell’abbandono, e la Uil nella crisi dei grandi impianti, con grandi difficoltà, sta intervenendo sugli ammortizzatori sociali.
Ha affrontato la questione dei lavoratori precari, sostenendo che non si deve pensare soltanto a chi li paga, ma vedere chi sono, quali professionalità possiedono e la loro possibilità di utilizzo in contesti dove gli organici presentano delle carenze. Ha ribadito la posizione del Sindacato sulla mobilità e cioè completa disponibilità di attuazione, ma malgrado sembrava che ci fosse stata un’apertura nel procedere verso questo percorso c’è stato, invece, un passo indietro in quanto anche con l’assenso del sindacato per attuarla si è fatto presente che è necessaria l’autorizzazione dell’Ente cedente, in conclusione, secondo Barone non c’è la volontà di attuazione. Ha affermato Ci dovremo attrezzare a fronteggiare una crisi che non è di facile soluzione e di lunga durata.
In merito alla trasformazione dell’Art. 18 dello Statuto di lavoratori Barone ha lamentato il fatto che il Governo Nazionale ha creato un grande guazzabuglio incomprensibile e  ingestibile nessuno sa più come si dovranno risolvere e questioni relative all’art. 18 né le aziende né noi, gli Uffici provinciali del lavoro non sono più in grado di capire le procedure di conciliazione. Queste stesse persone che sono stati gi artefici di tutto ciò dicono che la concertazione è il male dell’Italia e non ne hanno fatta, ma hanno, invece, fatto una consociazione per fare passare questo pasticcio immondo che non va in nessuna direzione e sarà una cosa che il Sindacato dovrà gestire.
Barone ha preannunciato uno sciopero nazionale per fare sentire la voce del Sindacato che esiste ed è presente, sciopero proclamato da UIL e CGIL, sul quale ancora la CISL non si è espressa.
E ha affermato che la UIL ha la necessità di una Conferenza di Organizzazione che produca effetti concreti, che non sia soltanto un dibattito anche perché il Sindacato continua a crescere e in Sicilia in modo particolare, ma – ha detto – saremmo ingenui se pensassimo di continuare a crescere senza apportare alcune modifiche. Ha informato che sono state diminuite le risorse attribuite al lavoro dei CAF, ed è stato effettuato un taglio di risorse al Patronato. Si tratta per Barone di segnali, seppur lievi, di attacco al lavoro sindacale.
Ha affermato l’esigenza del Sindacato di destinare più risorse interne soprattutto sul territorio e alle RSU (Rappresentanze Sindacali Unitarie) cioè dove si ravvisano più risultati e più necessità di intervento. E ha ricordato che nella Uil ci si è dati una regola precisa: non si possono effettuare più di due mandati nella stessa carica e che in Sicilia l’80% del gruppo dirigente è già al terzo mandato questione che sarà posta in occasione del prossimo congresso Uil.
Ha rilevato l’esigenza di uno snellimento delle strutture sindacali evidenziando che queste non necessariamente debbano coincidere con quelle amministrative, non si parlerà più di Camere sindacali provinciali, ma territoriali per rimarcare il fatto che l’organizzazione sul territorio deve essere funzionale al suo insediamento, ed ha evidenziato la necessità di rafforzare i livelli di coordinamento regionale.
Ha concluso dicendo: Non stiamo parlando di un’operazione di facciata, ma di mettere mano realmente alla struttura, agli assetti decisionali, alla distribuzione delle risorse a tutto ciò che serve alla vita dell’Organizzazione per attrezzarla ai tempi che ci attendono che sono tempi difficili, ma come tutti i tempi difficili possono offrirci delle opportunità
Ha passato poi la parola al Segretario Nazionale Organizzativo UIL Carmelo Barbagallo che si è espresso circa gli obiettivi e le strategie dell’VIII Conferenza di Organizzazione che si terrà a Roma.
Carmelo Barbagallo ha voluto precisare che il documento che è stato distribuito ai dirigenti che riguarda gli obiettivi e le strategie per la prossima conferenza di organizzazione non è stato inviato ufficialmente dalla Uil Nazionale perché deve ancora essere sottoposto alla votazione della Direzione Nazionale che si riunirà per questo scopo, a Settembre, seguirà un’altra Direzione Seminariale e il documento sarà così varato per la Conferenza di Organizzazione di ottobre prossimo e dopo la Conferenza, che stabilirà i punti che dovranno essere portati alla Commissione Statuto, si avrà l’approvazione finale da parte del Comitato Centrale. Dopo questa approvazione, ha precisato Barbagallo, partiranno le conferenze di categoria e territoriali per cominciare ad applicare quanto è stato deciso.
Barbagallo ha voluto fare notare che nei 10 anni in cui è stato Segretario Organizzativo sono stati cambiati 18 Segretari Regionali Confederali su 20, i due che ancora continuano perché fanno crescere a livello sindacale la loro Regione sono quello della Lombardia e l’altro della Puglia. E, inoltre, sono stati cambiati 12 segretari generali di categoria su 16.
Ha rilevato alcuni squilibri da superare: esistono categorie a forte rappresentanza femminile che hanno una fortissima rappresentanza esecutiva maschile, non esiste un giusto equilibrio fra i giovani e gli anziani e ancora, molte categorie, nonostante la norma statutaria dei 65 anni derogano perché hanno bisogno della competenza ed esperienza dell’anziano ed ecco perché l’applicazione dello Statuto, sostiene Barbagallo, è quasi sempre disattesa. Ecco, quindi, che si è deciso di ridisegnare la UIL in maniera diversa.
Il Segretario Nazionale ha parlato di una proposta che riguarda la creazione di una norma per l’istituzione di una commissione nazionale che giudichi quando una struttura di qualsiasi livello di categoria o di territorio non abbia il giusto equilibrio al suo interno esecutivo e qualora risultasse priva di equilibrio dovrebbe deliberarne la sostituzione. Con giusto equilibrio Barbagallo intende che il sindacato deve rappresentare gli iscritti.
Ha anticipato che le RSU dovranno essere inserite e coinvolte negli organismi perché rappresentano l’interfaccia dei dipendenti iscritti nei luoghi di lavoro e ha raccomandato ai dirigenti presenti, inoltre, che il sindacato categoriale e territoriale deve essere più vicino ai luoghi di lavoro.
E’ importante per Barbagallo creare delle norme che non distruggano il tessuto organizzativo, ma è fondamentale pensare che l’equilibrio al suo interno deve essere rispettato, una categoria non può avere all’interno tutti anziani, o al contrario tutti giovani o solo uomini o donne.
Ha voluto dare una ricetta per far dimagrire le strutture: le persone che sarebbero sufficienti secondo il Segretario in una camera sindacale o in una categoria piccole dovrebbero essere il segretario generale, il tesoriere e l’organizzativo che si occupi dello sviluppo. Le riunioni dovranno essere sempre più snelle e frequenti con persone che devono affrontare lo sviluppo della realtà di appartenenza per mettere insieme risorse umane e non sprecare risorse economiche.
Sono queste per Barbagallo cose di buon senso da trasformare in norme.
Ha desiderato, a conclusione del suo intervento, comunicare ai componenti del Comitato Centrale che il sindacato sta lavorando per ottenere l’autorizzazione dalla Banca D’Italia per la realizzazione di una carta prepagata e per la rete amica che serve per poter offrire al cittadino il servizio di pagamento utenze domestiche e multe, tutto questo per implementare l’attività dei Centri Servizi della UIL. C’è in atto, inoltre, ha sempre comunicato il Segretario Barbagallo,  un progetto di convenzione con la Tim nazionale per creare la possibilità di effettuare telefonate tra tutte le strutture Uil gratuitamente con un conseguente abbattimento di costi.

ciao [youtube]VLxT4wXHVVM[/youtube]

Ascolta le risposte che Barbagallo
ha dato ai nostri microfoni

 

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Ascolta le risposte che Barone
ha dato ai nostri microfoni

Abbiamo colto l’occasione della presenza, per i lavori del Comitato Centrale, del Segretario Nazionale Organizzativo Carmelo Barbagallo per rivolgergli alcune domande

  1. Il Governo non si dimostra disponibile a concertazioni. Cosa intende fare la UIL Nazionale per far cambiare questo atteggiamento che tende a fare perdere di credibilità il Sindacato presso l’opinione pubblica?
  1. Lei ha parlato, durante la sua relazione, di un cambiamento della struttura dell’Organizzazione, in cosa consiste? E perché questa esigenza?

Abbiamo rivolto la seguente domanda al Segretario Regionale Claudio Barone

I Siciliani desiderano sapere se devono realmente preoccuparsi di un rischio default. Cosa può dirci in merito? E i lavoratori precari sono a rischio?

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