Palermo 10 maggio 2016 – Oggi e domani scioperano per tutta la giornata i lavoratori di Almaviva Contact spa dei siti di via Cordova e di via Marcellini. E la Cgil Palermo, dopo la riuscita manifestazione unitaria di sabato 7 maggio, in cui i lavoratori Almaviva hanno partecipato con loro drammatica vertenza in un contesto generale di malessere sociale, lancia la proposta di una grande iniziativa unitaria nazionale delle tre organizzazioni di categoria Slc Cgil, Fistel Cgil, Uilcom Uil e confederali di Cgil, Cisl e Cisl, con tutte le sedi italiane del gruppo Almaviva.
Una vertenza che riguardi il Paese, da organizzare per le prossime settimane, mentre continua l’attesa della convocazione chiesta al ministero. Dichiara il segretario generale Cgil Palermo Enzo Campo: “L’esito della votazione, con la bocciatura di massa della proposta dell’azienda, e il grande malcontento serpeggiato sabato al corteo unitario, con la rappresentanza di migliaia di lavoratori Almaviva, rendono necessaria un’iniziativa che coinvolga tutte le sedi del gruppo, non solo le tre città di Palermo, Roma e Napoli colpite dagli esuberi ma anche i siti dove non c’è una ricaduta immediata della crisi. Oggi tocca a noi, domani potrebbe toccare anche agli altri”. “Non accettiamo né i licenziamenti né la riduzione dei salari. E’ fondamentale – aggiunge Enzo Campo – che si arrivi a questa forma di mobilitazione il cui obiettivo è mantenere aperti tutti i siti. L’azienda non può scaricare i costi sui lavoratori abbassando i salari e oltrepassando i limiti della dignità, con un lavoro che produce povertà. La vertenza che dobbiamo costruire deve riguardare i temi del lavoro, per difendere un lavoro che diventa strumento di emancipazione. Noi siamo con i lavoratori Almaviva per continuare la battaglia dei lavoratori e del movimento sindacale”.
Nella dichiarazione per lo sciopero di oggi e domani, diviso per fasce orarie, dalle 10 alle 23, Slc Cgil, Fistel, Uilcom e Ugl chiedono la revoca dei licenziamenti, la ripresa del confronto tra azienda, parti sociali, istituzioni nazionali e locali e un piano industriale di prospettiva. Al centro ci sono gli esuberi e il peggioramento delle condizioni economiche e contrattuali. Proposte sulle quali la Slc Cgil ribadisce il no. “Continuiamo la nostra vertenza in modo ancora più forte dopo che la proposta dell’azienda è stata ampiamente rigettata e alla luce di una prospettiva totalmente incerta sul futuro dei lavoratori e sul loro radicamento a Palermo. Una prospettiva aggravata dalla dismissione della sede di Marcellini, dove lavoravano 2.400 persone – dichiara il segretario Slc Cgil Palermo Maurizio Rosso – Adesso la nostra intenzione è di costruire un percorso unitario con le sedi di Napoli e Roma per dare visibilità alle nostre richieste con manifestazioni unitarie nazionali, perché la vertenza su un settore che rappresenta il segmento industriale del futuro con tantissime possibilità di occupazione e sviluppo riguarda non solo tre grandi città ma tutto il Paese”