Catania – Dopo il successo della mostra dedicata a Pablo Picasso, la città di Catania è di nuovo teatro di un altro grande evento artistico, incentrato su Marc Chagall, uno dei maestri dell’arte contemporanea.
La mostra, dal titolo “Chagall Love and Life. Opere della Collezione dell’Israel Museum” è stata presentata sabato 17 ottobre nei saloni del Castello Ursino in Piazza Federico II di Svevia. Presenti all’inaugurazione dell’evento, il sindaco di Catania Enzo Bianco, l’assessore ai Saperi e alla Bellezza condivisa del comune etneo Orazio Licandro, il deputato regionale Anthony Barbagallo in rappresentanza dell’Ars, l’assessore regionale ai Beni Culturali Antonio Purpura, il Procuratore Michelangelo Patanè, il viceprefetto vicario Enrico Gullotti, il comandante del 41° Stormo della base di Sigonella Vincenzo Sicuso, il direttore artistico del Teatro Massimo Bellini di Catania Francesco Nicolosi, la Presidente di Arthemisia Group Iole Siena, la curatrice della mostra Ronit Sorek e la vicedirettrice dell’Israel Museum Tania Coen.
Dal 18 ottobre 2015 al 14 febbraio 2016 gli appassionati di arte possono visitare i capolavori di Marc Chagall esposti nelle sale del Castello Ursino di Catania.
L’orario di apertura della mostra è da lunedì a sabato dalle 9:00 alle 19:00 e domenica dalle ore 9:00 alle 13:00. L’ingresso non è gratuito, ma il prezzo del biglietto è di soli 6 euro.
Le opere della collezione dell’Israel Museum di Gerusalemme arrivano in Sicilia dopo il successo della mostra tenutasi nella sede romana del Chiostro del Bramante che ha totalizzato oltre 140.000 visitatori.
Attraverso disegni, olii, gouache (tipi particolari di disegni a tempera), litografie, acqueforti e acquerelli, la mostra racconta la poetica del pittore, influenzata dal grande amore per la moglie e dal dolore per la sua morte prematura avvenuta nel 1944. La rassegna ripercorre la vita e l’arte di quest’artista che fu commistione delle maggiori tradizioni occidentali europee: dall’originaria cultura ebraica a quella russa, dalla pittura francese alla tradizione cristiana.
Le otto sezioni tematiche della mostra disegnano una mappa artistica e spirituale articolata e variegata che si pone a fondamento del profilo apolide dell’artista. Le sezioni ripercorrono i temi fondamentali della produzione di Chagall: dalle radici nella nativa Vitebsk (Bielorussia), descritta con amore e nostalgia nella serie “Ma vie”, all’incontro con l’amata moglie Bella Rosenfeld, della quale illustrò i libri “Burning Lights” e “First Encounter”, pubblicati dopo la sua morte.
La mostra narra in particolar modo l’immagine che l’artista voleva trasmettere al mondo di se stesso davanti al tema dell’Olocausto. La cultura ebraica infatti influenza profondamente e in modo indelebile la sua arte. Marc Chagall nasce in una famiglia di cultura e religione ebraica il cui villaggio fu attaccato dai cosacchi durante un pogrom; da allora, il pittore, rievocando le proprie origini, usava dire: Io sono nato morto. Malgrado la sua storia, fatta di tragedie, di persecuzioni (essendo ebreo scappò dalla Francia durante l’occupazione nazista) e rivoluzioni (nel 1917 prese parte attiva alla rivoluzione russa), Chagall ha mantenuto fino alla fine della sua lunga esistenza ottimismo e gioia di vivere, come si può evincere osservando le sue opere.
Un’altra tematica che influenza la poetica del pittore è il significato spirituale e poetico universale della Bibbia e della religione. Nella mostra catanese un’intera sezione è dedicata alle illustrazioni della Bibbia, con temi che esercitarono sempre un grande fascino su di lui e che rivelano un’interpretazione straordinariamente umanista delle Sacre Scritture, come il ciclo d’incontri storici tra l’uomo e Dio, interpretazione dell’Antico Testamento. Chagall fu affascinato sin dagli anni giovanili dalla Bibbia, da lui considerata come la più importante fonte di poesia e di arte, ma è solo a partire dagli anni ’30 che se ne interessò profondamente ed iniziò a studiarla con dedizione. L’occasione per farne un lavoro giunse nel 1930, quando l’editore e mercante d’arte francese Ambroise Vollard gli commissionò una serie di tavole dedicate al tema biblico. Chagall vi si dedicò con entusiasmo per tutto il decennio, tanto da intraprendere appositamente un viaggio sui luoghi delle vicende narrate dai Testi Sacri: da questo momento in poi, la Bibbia occuperà l’intera produzione artistica dell’autore, che ne fornirà un’interpretazione mediata dall’influenza delle avanguardie francesi.
L’arte di Chagall rimane unica per quel bisogno di rivelare il sentimento profondo delle cose stesse restituendole a una realtà spirituale che le trascende e le nobilita. Immagini irrazionali e fantastiche si oppongono ad una visione tradizionale e razionale del mondo: esseri e cose, svincolati dalle leggi di gravità, ondeggiano in balia della fantasia dell’artista. Tutto è subordinato alla creazione di un effetto misterioso, concretizzato per mezzo della grazia e della tinta. Da questo tema fiabesco prende spunto il tema principale, ovvero quello dell’amore, che nella poetica di Chagall viene idealizzato, divinizzato.
In sintesi, è la fluidità dei corpi, che dà corpo alla trascendenza e all’idealizzazione, a caratterizzare l’arte visionaria di Marc Chagall, artista che rappresenta in pieno il ‘900 nella sua complessità, nelle sue contraddizioni e nella eterogeneità di culture, forme e correnti artistiche che lo caratterizza.