Palermo – “La chiusura irrazionale di alcune sedi dell’Agenzia delle Entrate nel territorio siciliano avrà due conseguenze importanti: l’arretramento della presenza dello Stato nell’isola e forti disagi per dipendenti, utenti e commercialisti”: con queste parole il segretario generale della Uil Pubblica Amministrazione regionale Alfonso Farruggia commenta la chiusura ormai prossima degli uffici di Canicattì, Taormina, Milazzo, Patti , Castelvetrano, Gela, Modica e Noto, secondo i tagli previsti dalla spending review.
“La UILPA – sottolinea Farruggia – non è pregiudizialmente contraria al piano di rientro varato dal governo nazionale, che obbliga l’Agenzia a ridurre del 50% le spese di locazione e funzionamento delle sedi; riteniamo tuttavia che i tagli , laddove necessari, debbano essere praticati con criteri logici e non effettistici: alcune delle 54 sedi isolane per le quali è prevista la chiusura, infatti, rivestono un’importanza strategica sia sotto il profilo della legalità che a livello logistico”.
Secondo l’esponente della Uil, i casi più eclatanti riguarderebbero Gela e Milazzo.
“Non si comprende come mai, per esempio – spiega il segretario – l’ Agenzia delle Entrate di Gela, città con 77 mila abitanti e una storia difficile , dovrebbe chiudere, anche alla luce dei numerosi episodi intimidatori verificatisi nei confronti dei dipendenti , arrecando così un danno enorme al territorio, che sarebbe privato di un presidio di legalità”.
Occhi puntati anche sulla sede milazzese, che serve l’utenza delle Isole Eolie, “dove la previsione di un semplice sportello si rivela inadeguata a fronte di un territorio che comprende 50 mila abitanti”.
“Il sindacato – conclude Farruggia – metterà in atto tutte le azioni di protesta possibili per difendere la continuità dell’attività delle sedi territoriali: in tal senso, potremo contare sul supporto di numerosi sindaci che , per scongiurare la chiusura degli uffici , hanno già messo a disposizione dell’Agenzia alcuni locali, naturalmente a costo zero”.