Ha scritto spesso per il nostro giornale online, Rosario Lo Cicero ed ha sempre raccontato, in maniera entusiastica ed entusiasmante il mondo dell’automobilismo sportivo, puntando l’occhio su quello siciliano ed in particolare sulle cronoscalate, su rally e sugli slalom, specialità quest’ultima, nella quale, si cimenta dal 2009. Rosario, 57anni, laureato all’Istituto Superiore di Educazione Fisica, un passato da calciatore e da giocatore di calcio a cinque, portato avanti, parallelamente, sin dal 1981, al karting prima ed all’automobilismo dopo. Lo Cicero è inoltre giornalista pubblicista, iscritto all’Ordine di Palermo, è presidente dell’Associazione Culturale Internazionale Madè e della Associazione Cuturale “Festina lente” che, dall’inizio del 2015, dopo aver operato da ben 15 anni nel settore dell’organizzazione di mostre ed eventi, funge anche da Scuderia le competizioni sono la mia passione – dice Rosario – e così, dopo le umanamente poco gratificanti esperienze maturate all’interno di altre due Scuderie, ho deciso di operare in prima persona. Questo 2015, era iniziato positivamente, grazie, in particolare, a Natale Mannino che, con la sua Porsche 911 SC preparata da Guagliardo, ha ottenuto prestigiosi risultati, come il secondo posto alla Targa Florio, il secondo alla Monte Erice, il terzo alla Floriopoli ed il secondo alla Termini – Caccamo. Non altrettanto bene – prosegue Rosario – sono andati gli slalom, non tanto per l’attività in se stessa, ma bensì per le, a mio avviso, ignobili gazzarre alle quali ho dovuto assistere, sin dall’inizio dell’anno. Così è stato a Torregrotta – ci dice Rosario – dove i pugni sono volati dentro il Palazzo Comunale, al momento della premiazione ed alla presenza di un Amministratore che ha richiamato tutti al rispetto del luogo Istituzionale. Poi – prosegue – si sono verificati alcuni comportamenti che definisco “inadeguati”, da parte degli uomini che vestono la Casacca dell’ACI – Sport, i quali si convincono spesso di poter alzare la voce, in maniera poco riguardosa nei confronti dei piloti e poi ancora, una sorta di baruffa-sceneggiata alla crono Floricoli – Cerda e nella quale ho potuto verificare l’encomiabile passione di Totò Riolo e del Presidente dell’ACI-Palermo Angelo Pizzuto ed infine – conclude Rosario – la goccia che ha fatto traboccare il vaso, con la deprecabile gazzarra avvenuta nel paddock dello Slalom dell’Agro Ericino dello scorso 6 settembre.
Chiediamo a Lo Cicero, di raccontarci che cosa è successo << ne so ben poco, o meglio, mi hanno raccontato parecchio ma, le fonti, a mio avviso, non sono attendibili. Intendo dire che nulla mi ha raccontalo l’organizzatore Sig. Licata e nulla mi hanno detto, sia i Commissari Sportivi che il Direttore di gara. Nulla ho potuto verificare, attraverso le Forze dell’Ordine presenti e poi, credo che scendere in questi particolari, non avrebbe giovato a nessuno. e quindi, mi sono limitato, con un breve articolo riportato da “.cronosalite.it” ad accennare semplicemente, senza citare nessuno dei presunti coinvolti ed evitando di scendere in particolari, ripeto, non verificati ed attendibili. Poi ancora – prosegue Lo Cicero – ho solo cercato di dare una mano, così come da lui stesso richiestomi, all’organizzatore Sig. Giuseppe Licata, presidente del “Promoter Kinisia”, il quale è inoltre l’organizzatore dello Slalom Internazionale dei Marmi di Custonaci che si svolgerà il prossimo 20 settembre. Licata, appunto, era molto preoccupato per le possibili defezioni di molti piloti, vuoi perché coinvolti nella gazzarra, vuoi perché disgustati dalla stessa.
Gli chiediamo, che cosa è successo dopo: qualcuno, lo affermo in maniera chiara, o non ha capito perché ha difficoltà a leggere oppure ha voluto prendere spunto da questa vicenda, per continuare ad alimentare polemiche. Credo che ci siano già incartamenti, testimonianze e relazioni degli addetti ai lavori, le quali saranno utili a far luce su quanto accaduto. Io, essendo in gara con una “Racing Start”, sono tra i primi a partire e quindi, non so un bel niente di quanto sia accaduto giù ai box e poco ho visto di quanto accaduto all’arrivo. Ripeto, ancora una volta, le fonti vanno verificate e devono essere attendibili, le telefonate di chi mi racconta, le insinuazioni giunte via Facebook ed i racconti postumi, non servono a nulla e non li prendo nemmeno in considerazione.
Il nostro collaboratore ci spiega cosa gli è accaduto: ho ricevuto una, per essere cortese nella mia definizione, sgradevole e minacciosa telefonata che, essendo in compagnia di altre persone ed avendo io attivato il viva voce, ho fatto ascoltare ad alcuni miei amici – ci dice Rosario – sono stato definito “prezzolato” ed “assoldato da Licata”, mi è stato detto di essere “senza attributi” e poi, sicuramente non dalla stessa persona, mi sono giunte alcune telefonate che mi “sconsigliavano di andare a Custonaci” e poi, per concludere questa saga delle meschinità, una email che ricopia, in gran parte, quella di un dirigente di altra Scuderia. Ho così deciso – conclude il giornalista – d’informare i Carabinieri di Palermo ed anche quelli della Stazione di Custonaci.
Come mai, chiediamo ancora a Rosario Lo Cicero, si possa arrivare a tanto per una gara che, alla fine, resta sempre dilettantistica? Già nello scorso aprile – ci dice Rosario – in occasione dello Slalom di Custonaci, poi rinviato per le avverse condizioni meteo, ebbi a subire un danneggiamento ai lucchetti che metto, notte tempo, al vano motore della mia piccola Fiat seicento. Su quanto accaduto ho parecchi testimoni e mi sono, alla luce dei fatti odierni, pentito per non aver subito denunciato il fatto. Credo – dice Rosario per chiudere l’intervista – che ci sia comunque dell’altro sotto e immagino che qualcuno non abbia gradito alcuni miei articoli nei quali auspico controlli antidoping ed antialcool, nelle gara automobilistiche e persino negli slalom.
Con non poco stupore chiudiamo la nostra intervista senza non prima aver dato la nostra incondizionata solidarietà al nostro stimatissimo Collega.