Palermo. Niente da fare. Dal vertice di Almaviva Contact oggi a Roma, l’accordo con i sindacati si è fermato un’altra volta. “L’azienda ha chiesto una serie di interventi che non possiamo accettare. La trattativa non è maturata. Per andare avanti è necessario che ai lavoratori sia garantito un futuro”. Lo anticipa il segretario generale della Uilcom Sicilia, Giuseppe Tumminia, che spiega: “Almaviva chiede il riutilizzo dei contratti di solidarietà pari al 50 per cento. Una misura eccessiva, secondo questo sindacato, e non in linea con il fatturato dell’Azienda. Ancora, i vertici sollecitano un incremento della flessibilità sull’organizzazione del lavoro, senza però considerare che i lavoratori sono già molto “flessibili” e con un salario basso. E per concludere, Almaviva intende introdurre strumenti utili al monitoraggio della produttività e della qualità su base individuale. Su questo punto – precisa Tumminia – andrebbero introdotte le giuste garanzie nel rispetto delle leggi vigenti ma soprattutto la formazione dei dipendenti con una integrazione economica”. Durante il vertice è stato affrontato anche il problema dei lavoratori di Palermo. “L’Azienda ha proposto la chiusura di una delle due sedi senza, però, dare prospettive ai dipendenti. E’ questo – conclude il leader della Uilcom – il punto più critico e per noi inaccettabile. Con queste premesse non ci sono le condizioni per andare avanti. La trattativa non è maturata”. Il prossimo incontro è previsto per fine mese.