Periodico registrato presso il Tribunale di Palermo al n.6 del 04 aprile 2012

Anno XII - Num. 56 - 03 settembre 2024

Anno III - Num. 15 - 24 gennaio 2015 Politica e società

Seminario su flussi migratori, tratta e sfruttamento minorile

Modelli operativi di prevenzione, identificazione, presa in carico

TrinacriaNews.eu ha effettuato le seguenti interviste:GLORIA CIPOLLA (CISS) CONCETTA SOLE (Presidente Tribunale Minori) VALERIA LO BELLO (Vice-Questore Palermo)

di Maria Pia Iovino
         

flussi migratori-tratta URL IMMAGINE SOCIALPalermo – Lo spettro che affiora lungo il “mercato dei migranti” è una fetta della popolazione invisibile. Il loro sfruttamento, la tratta, l’entità del fenomeno emerso e sommerso, il profilo del minore, sono alcuni dei temi che sono stati trattati durante il seminario svoltosi presso il Tribunale Penale per i Minori di Palermo. L’evento promosso dall’Istituto Don Calabria di concerto con il CISS (Cooperazione Internazionale Sud Sud), ha evidenziato le criticità, su scala nazionale relative all’impossibilità, allo stato, di stabilire se, ed in quale misura, minori e giovani stranieri non accompagnati siano in contatto con la rete dedita al traffico ed allo sfruttamento minorile e quanti di coloro che si allontanano dalle strutture di accoglienza siano stati avvicinati o vengano poi reclutati da organizzazioni oppure da singoli al fine di avviarne lo sfruttamento. Altro aspetto non sufficientemente indagato quello relativo alla presenza, negli istituti penali minorili, di giovani autori di reati riconducibili a condizioni di sfruttamento, deprivazione e abbandono. Ne hanno discusso la dott.ssa Concetta Sole, Presidente Tribunale per i Minori di Palermo, la dott.ssa Amalia Settineri, Procuratore della Repubblica presso il Tribunale per i Minori di Palermo, il dott. Michelangelo Capitano, Direttore Istituto Penale per i Minori di Palermo, il dott. Giuseppe Mattina, il dott. Elio Lo Cascio, la dott.ssa Giulia Raimondi, il dott. Federico Cesarini dell’Istituto Don Calabria, la dott.ssa Gloria Cipolla della Cooperazione Internazionale Sud Sud (CISS), la dott.ssa Valeria Lo Bello, Vice-Questore Comune Palermo, la dott.ssa Rosalba Salierno, Dirigente USSM Palermo, il Sig. Calogero Santoro, Presidente associazione “I Girasoli”, la dott.ssa Adriana Anzelmo, Mediatrice culturale Emergency ONG Onlus – polo Siracusa, la dott.ssa Maria Puccio, U.O. Interventi per Immigrati, Rifugiati e Nomadi (Comune Palermo).
Nell’ambito del progetto “Catch&Sustain” l’obiettivo principale è stato quello di elaborare opportuni strumenti di indagine sul fenomeno della tratta e dello sfruttamento di minori, con particolare riferimento al profilo del minore che ne è vittima ed agli eventi che possono averne determinato lo sfruttamento, apparendo entrambi aspetti non adeguatamente approfonditi.
logo ciss.jpg largePer Giuseppe Mattina, i minori che arrivano in Italia e che poi scompaiono, sono un numero elevato ed è probabile che provengano da una storia di tratta e sfruttamento e continuino il percorso, sempre in tale direzione. Oggiha affermato Mattina – c’è una confusione su chi deve accogliere i minori non accompagnati. Da qui, la necessità di adottare politiche di accoglienza incisive. Concetta Sole, ha rilevato la mancanza di elementi nei fascicoli del Tribunale, relativi alla tratta, come se questo fenomeno non esistesse, con la conseguenza dell’ingiustizia per i flussi di giovani migranti, che arrivano ma costituiscono, solo dei numeri. Sappiamo che ci sono tanti numeri all’estero. In Italia sembra che il fenomeno non venga preso in considerazione nella sua interezza, eppure abbiamo una legislazione che è abbastanza importante. Leggi che hanno stabilito la consistenza dei reati, i contesti in cui si commettono. Ma, anche documenti che fanno capo all’ONU, al Consiglio dell’UE, sulla tratta degli esseri umani, Direttive sulla Prevenzione e la Repressione della tratta, Misure di protezione per le vittime. Ciò nonostante, secondo la Presidente del Tribunale, si assiste ad un blocco, almeno nel Sud Italia, come se il fenomeno non esistesse. Sappiamo che, dietro i numeri dei ragazzi migranti ci sono storie raccapriccianti, ma nessuno ha pensato di sistemare la nostra legislazione minorile che riguardi questo target. Il problema è amministrativo. Anche noi come Autorità giudiziaria, siamo stati lasciati come un mare in tempesta, lavorando con modalità di non reale sostegno. Occorre un movimento di opinione, essendo un problema più politico, che giudiziario.

La dott.ssa Amalia Settineri, cogliendo nella destabilizzazione politica ed economica dell’Africa, cui si è aggiunta quella del Continente asiatico, scorge la centralità dell’interesse di chi lucra sulla tratta dei migranti a danno delle fasce deboli (donne e bambini), le vittime usate con la prospettiva (illusoria) di un lavoro. Da qui, è stato lanciato un grande allarme internazionale sulle condizioni dei piccoli schiavi invisibili, sul loro reclutamento, a volte contro la propria volontà, con costrizioni fisiche e minacce di uomini. Dal 2001, quando a Palermo venne siglato un protocollo sulla tratta con l’ONU, il fenomeno è cresciuto esponenzialmente. L’Autorità giudiziaria non é in grado ad oggi, di fornire numeri sul fenomeno, se non in misura esigua che non rappresenta fedelmente la realtà.
9626520La Settineri ha esortato ad inserirsi per cogliere le dinamiche per l’“emersione” fenomeno della tratta.
Il direttore Capitano, tracciando un profilo del minore non accompagnato, vittima di tratta, ha rilevato che, il minore che viene reclutato fa correre meno rischi, perché obbedisce all’adulto, non ha mire personali, è più mimetizzabile, soprattutto, non credibile quando accusa. (Rapporto del 1997). Inoltre, il Direttore dell’IPM ha riferito delle poche esperienze con minori stranieri in Istituto: I reati dei ragazzi attualmente in istituto non sono legati ad una tratta di stranieri. Non abbiamo stranieri. La nostra esperienza si ferma a pochi casi.. Li abbiamo avuti, ma sono fuoriusciti dal circuito dell’Istituto penale. L’aspetto che più mi preoccupa è che una volta usciti, dopo non riusciamo ad avere loro notizie, perdiamo le loro tracce.
Elio Lo Cascio, ha evidenziato un errore diffuso, di confondere la tratta con l’immigrazione clandestina. Inoltre, ha aggiunto che prima i trafficanti erano gruppi dilettantistici e poco organizzati, ora, si tratta di organizzazioni criminali organizzate a livello transnazionale. La nuova strategia è la parziale condivisione dei profitti con le vittime. Queste infatti, a volte, sono dentro la criminalità organizzata, per pagare il proprio debito con i trafficanti, ricevendo dalla criminalità organizzata compiti di controllo sulle nuove vittime. Spesso, le vittime di tratta scompaiono nel territorio, muovendosi velocemente.
Federico Cesarini nel riportare i dati del fenomeno nel mondo, ha dato la definizione del minore vittima di tratta e la disciplina penalistica italiana prevista: una persona al di sotto dei 18 anni, reclutata, trasportata, ospitata, accolta, trasferita da uno Stato all’altro, o anche all’interno dello Stato per motivi di sfruttamento, declinabile in vari modi, indipendentemente dal possibile abuso su questo minore. Lo sfruttamento include quello sessuale, lavorativo, l’attività di guerra imposta dalle Autorità locali, l’asportazione di organi. L’art. 601 cod. pen. prevede la detenzione dagli 8 ai 20 anni per chiunque commette tale reato, mediante inganno, violenza, minaccia, abuso di autorità o anche per l’approfittamento di una situazione di vulnerabilità, di inferiorità fisica, psichica o di necessità, o mediante promessa o dazione di denaro o di altri vantaggi alla persona che su di essa ha autorità. Le percentuali di sfruttamento sono prevalentemente al femminile, (49% adulte, minori 70%). La percentuale combinata di bambini/bambine è salita dal 13% nel 2004 al 33% nel 2011.
Gloria Cipolla, ha rilevato che la minorenne che arriva in Italia e sottoposta a sfruttamento sessuale non dichiara la sua minore età perché così le viene indicato dai suoi aguzzini, pena il loro abbandono. Con affermazioni ingannevoli, infatti inducono le giovani a stigmatizzare e rifuggire dalle Forze dell’Ordine. A sua volta, le FF.OO., alla risposta di maggiore età, fornita dalla giovane straniera che si prostituisce, non possono eccepire nulla, considerata la presunta consapevolezza (delle sedicenti maggiorenni) di misure di protezione che verrebbero adottate alla loro dichiarazione della loro minore età.
TrinacriaNews ha effettuato le seguenti interviste:
GLORIA CIPOLLA (CISS)
D. Il liet motif del CISS in questa iniziativa sul tema del flusso migratorio dei minori nel tribunale dei minori?
R. Noi coordiniamo questo evento con l’Opera Don Calabria che, ha in atto un progetto legato ai minori stranieri non accompagnati. Noi stiamo in contemporanea, facendo un intervento sulla tratta e sullo sfruttamento sessuale, per cui abbiamo collaborato in questo periodo con questi due interventi e stiamo portando in evidenza ciò che emerso dal nostro lavoro. Questa location perché il Tribunale dei minori ha un ruolo, rispetto al percorso de minori stranieri non accompagnati.
D. Cosa è emerso dal vostro lavoro?
R. Emerge, in maniera quasi drammatica, l’aumento dello sfruttamento sessuale anche sul territorio di Palermo, che è un territorio di passaggio, di chi arriva qua con gli sbarchi, con le ragazze giovani, messe per la strada per il loro sfruttamento sessuale. L’aumento, dall’estate scorsa ad oggi è notevole. Le vittime sono ragazze nuove, straniere. Ciò emergendo dal monitoraggio delle zone di provenienza.
CONCETTA SOLE (Presidente Tribunale Minori)
D. Alle lacune legislative emerse in sede seminariale così come, al mancato coordinamento tra gli attori istituzionali del settore, lei ha attribuito una matrice politica. Da quale punto di vista?
R. I problemi che io ho voluto porre in evidenza sono sostanzialmente due: da un lato, abbiamo il problema dell’applicazione della normativa minorile su questi ragazzi del flusso migratorio che viene dall’Africa, non dal punto di vista penale, su cui non c’è nulla da dire, ma dal punto di vista del sostegno, le cui norme per questo target di ragazzi infatti, non sono applicabili, soprattutto con il problema della rappresentanza di questi ragazzi. Manca infatti, qualcuno che si occupi di loro, in prima battuta, che sia il loro responsabile, come per tutti i ragazzi minori di età. Il minore è un soggetto che ha diritti e doveri; però ha necessità di qualcuno che rappresenti i suoi diritti, come il tutore, mancando i genitori. Ma questi tutori intanto, non sono pagati. Il nostro Sistema prevede forme di tutela, come si usava una volta, per amministrare i patrimoni e per altre situazioni. Ma per questi ragazzi ci vuole ben altro. Si può lasciare tutto questo esclusivamente alle Comunità? Che tipo di controlli vengono effettuati su queste comunità dai servizi sociali dei Comuni, che normalmente, non vogliono occuparsi dei minori stranieri? Dall’altro lato, c’è il problema di applicazione delle nostre norme amministrative a questi ragazzi, soprattutto un problema di coordinamento. Non può essere solo l’Autorità Giudiziaria minorile a mettere i soldi. A volte, i Comuni litigano fra loro sulla competenza. E’ competente a pagare il Comune che ha trovato il minore o quello della Comunità in cui il minore sarà destinato? Siccome la legge non è chiara, tutto ciò crea problemi. Noi speravamo che il Prefetto potesse avere dei poteri, poiché si era detto che era Commissario Straordinario per la Sicilia. Ma questa cosa si è persa un po’, nel tempo, ma non per colpa del Prefetto.
VALERIA LO BELLO (Vice-Questore Palermo)
D. Rispetto ai minori stranieri, i minori del circondario palermitano, chi sono?
R. Purtroppo, in alcuni quartieri popolari ma soprattutto, nella provincia di Palermo, l’evasione scolastica è un indicatore di coloro i quali sono oggetto di sfruttamento. Da lì, traiamo spunto per cogliere lo sfruttamento di tali minori nel lavoro nero.
D. Il giovane minore che viene attratto dagli “sfruttatori” a cosa viene orientato, perché?
R. Una causa è la deprivazione economica e la condizione di disgregazione della famiglia (a volte le famiglie sono completamente inesistenti), quindi, i minori vengono reclutati per esempio, come “sentinelle”. In particolare, “le sentinelle” segnalano l’eventuale presenza di Forze dell’Ordine che pattugliano il territorio, in prossimità della zona in cui i pusher maggiorenni stanno spacciando la droga.
D. C’è una risposta da parte dei giovani rispetto a misure di integrazione sociale che vengono adottate?
R. Noi cerchiamo di sottrarli al nucleo familiare, dai pusher e inserli in apposite strutture. La loro risposta è positiva, perché “il bambino incomincia a fare il bambino”, recuperando le emozioni tipicamente infantili che gli sono state tolte o che non hanno avuto. Noi lavoriamo molto bene con il Comune di Palermo, anche per la grande sensibilità dell’Assessore Ciulla, così come con le scuole elementari e medie, avendo un filo diretto con il Provveditorato e i Dirigenti scolastici, trasmettendo agli scolari i valori della legalità, dell’importanza dell’Istituzione scolastica. E’ importante comunque, il dialogo con il tessuto sociale pubblico e privato che si occupa dell’infanzia. Perché il nostro compito si ferma dove subentrano altri organi istituzionali. Ma, molte volte succede che, quando il minore è vittima di determinati tipi di reato, non bisogna cercare solo quello della fascia 7-12 anni, ma la fascia border-line, rappresentata dai 16/17enni per i quali il fenomeno della tratta è più visibile. La risposta positiva è arrivata da un altro target, le ragazze nigeriane o rumene (16/30 anni), le quali, tolte dal giro della prostituzione, si è loro potuto rilasciare un permesso di soggiorno di tre mesi rinnovabile, che ha consentito il loro reinserimento nella vita sociale. Fondamentale l’aiuto delle Ambasciate del Paese di origine della vittima, come avvenuto con la Romania, attraverso un Protocollo con il Governo e l’Ambasciata.

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