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Anno XII - Num. 57 - 09 dicembre 2024

Anno I - Num. 02 - 18 giugno 2012 Politica e società

Non perdiamo, ma difendiamo il Jazz siciliano! La protesta della Fondazione The Brass Group

di Vilma Maria Costa

The Brass GroupPalermo – La Fondazione The Brass Group, istituita con legge regionale dell’1 febbraio 2006, ha come scopo la promozione e la gestione sia di un’orchestra permanente di jazz sia di un museo del jazz, oltre alla formazione professionale dei propri quadri artistici e tecnici e all’educazione musicale della collettività attraverso la Scuola popolare della musica.  Ma i numerosi tagli alla dotazione finanziaria della Regione – da quasi un milione di euro previsti a 287.000 euro per il 2012 –  tagli che dal 2008 l’hanno penalizzata sempre più, hanno condotto all’impossibilità di realizzare gli obiettivi prefissati e all’attuale stato di agitazione dei tanti musicisti che ne fanno parte.

The Brass Group

I progetti di programma delle attività istituzionali per l’anno in corso prevedevano innanzitutto le produzioni orchestrali, che rappresentano la parte più qualificante della Fondazione e sarebbero partite dal prossimo luglio con uno dei più grandi batteristi viventi del jazz contemporaneo: Billy Cobham. Erano previste poi diverse altre produzioni con il compositore Patrick Williams, vincitore di due Grammy Awards, e la cantante olandese Trijntje Oosterhuis, che avrebbe interpretato il song book di Burt Bacharach, insieme a due programmi incentrati sul latin jazz in compagnia del percussionista americano Ray Mantilla, diretto da Edy Martinez, e del pianista inglese Alex Wilson. A loro si sarebbero poi aggiunti John Clayton, uno dei maggiori direttori d’orchestra contemporanei, e la cantante americana Jane Monheit, tre anni dopo aver riscosso un successo straordinario nei Giardini sopra le Mura. A partire dal prossimo autunno, le produzioni orchestrali sarebbero continuate al Real Teatro S. Cecilia con cadenza quindicinale, partendo con Maria Schneider e proseguendo con un appassionante giro del mondo fra pianisti e compositori di grandissimo livello (l’americana Carla Bley, il dominicano Michel Camilo, il neozelandese Alan Broadbent, il tedesco Chris Walden), fino all’atteso ritorno di Dianne Reeves, una delle maggiori interpreti jazz del nostro tempo.

The Brass Group

Unitamente alle attività di produzione orchestrale, la Fondazione promuove anche quelle cameristiche che dovrebbero aver luogo presso il Ridotto dello Spasimo e il Teatro S. Cecilia, affiancando musicisti del territorio a solisti di chiara fama. Per quanto riguarda le attività didattiche, perfezionato l’atto di concessione della sede preposta che è il Complesso monumentale dello Spasimo, la Fondazione potrà finalmente richiedere al MIUR il riconoscimento giuridico per poter rilasciare diplomi di laurea di I e II livello.
Come da legge istitutiva della Fondazione, si è pensato anche al Brass Group Jazz Museum, un centro studi dotato di biblioteca, emeroteca, nastroteca e videoteca, dove sarà possibile consultare la raccolta di oltre 800 partiture d’orchestra e ascoltare più di 3000 ore di registrazioni live dei concerti storici svolti in quarant’anni di attività della Fondazione
La legge stabilisce che la Fondazione provveda direttamente alle gestione del teatro e dei locali ad essa affidati., ma con i tagli di cui abbiamo detto sopra tutto questo non sarà realizzabile.
Vogliamo ricordare, inoltre, che l’Orchestra Jazz Siciliana della Fondazione rappresenta in Italia la prima e unica orchestra permanente di jazz a partecipazione pubblica. Fondata da Ignazio Garsia nei primi anni ‘70 con il nome di Brass Group Big Band, l’Orchestra Jazz Siciliana ha svolto una intensa e continuativa attività concertistica sotto la guida di alcuni dei più prestigiosi direttori d’orchestra dei mondo.

 The Brass GroupPer cercare di accendere i riflettori su questa situazione è stata organizzata il 15 giugno una serata all’insegna del jazz davanti al Real Teatro S.Cecilia, un vero e proprio concerto di protesta offerto alla cittadinanza e ai turisti gratuitamente dall’Orchestra Jazz Siciliana diretta dal Maestro Domenico Riina.
Il titolo che abbiamo scelto per questo spettacolo – ha dichiarato il Presidente della Fondazione Ignazio Garcia, poco prima che cominciasse il concerto – è “Goodbye Brass – Il blues degli addii?”. E il dubbio ci sta tutto, perché da parte dell’Assemblea Regionale Siciliana è in atto una serie di provvedimenti discriminatori nei confronti dei linguaggi musicali del nostro tempo. Così facendo, l’Ars contraddice se stessa sul piano legislativo e culturale, perché da un lato fa leggi modello per il Paese (dando vita alla prima orchestra sinfonica regionale, creando la prima fondazione di produzione di jazz in Italia e destinando un teatro pubblico storico alle musiche del nostro tempo, per la prima volta in Italia) e poi falcidia i bilanci della sua creatura.
Durante lo spettacolo di protesta è intervenuto per ben due volte il Direttore d’Orchestra il quale nel primo intervento ha detto: La Fondazione del Brass Group rappresenta in Sicilia la musica Jazz e la rappresenta con l’espressione forse migliore che è la sua Orchestra. Noi non compriamo o vendiamo concerti ma facciamo venire ErnieWilkins, Francy Boland Toshiko Akioshi che dal 1984 hanno formato questi musicisti. Abbiamo fatto di questa musica il nostro modo di vivere e di essere. Questa che vedete è la formazione più tradizionale del’Orchestra, ma abbiamo realizzato produzioni con archi, ottavini, fagotti. Le migliori orchestre del mondo si caratterizzano per il loro suono a noi vogliono togliere il respiro.
Nel secondo intervento ha esortato i presenti dicendo quanto segue: Spero che vi ricordiate di noi nei prossimi giorni perché ognuno di voi ha la possibilità di parlarne, vi prego parlatene,parlate di musica e dell’Orchestra Jazz Siciliana e di Fondazione The Brass Group

Alla fine del concerto il Presidente della Fondazione, il Maestro Garsia, ha voluto presentare tutti i componenti dell’Orchestra presenti per lo spettacolo e precisamente ha detto: Ho il privilegio di presentarvi l’Orchestra Jazz Siciliana, hanno fatto chilometri per essere stasera qui tutti insieme, i Sassofoni: Claudio Giambruno, Francesco Patti, Gaetano Agrò e Ninni Perone; i Tromboni: Piero Cracchiolo, Salvatore Nania e il primo trombone Salvatore Pizzo; le Trombe: Piero Perone, Giovanni Calderone, Fabio Riina e la prima tromba Silvio Barbàra; la sezione ritmica, al piano Roberto Brusca, alla chitarra Sergio Munafò, Giuseppe Costa al basso e il batterista Sebi Alioto e il percussionista Guna.
E adesso
– proseguito Garsia – due parole al Direttore d’Orchestra Domenico Riina, anche su esortazione del segretario generale della Fondazione, Riina si è diplomato in direzione d’orchestra con Renzetti e la prossima settimana dirigerà l’Orchestra Sinfonica Siciliana, è stato prima tromba dell’Orchestra Jazz Siciliana per tanti anni, ma ha un solo torto avere studiato jazz con il sottoscritto
Come sostenitori e difensori della cultura in tutte le sue espressioni ci auguriamo che la Regione si renda conto dell’effettiva inadeguatezza del finanziamento che intende erogare per la continuazione della attività della Fondazione e che, quindi, lo riveda aumentandone la dotazione finanziaria adeguandola alle esigenze di gestione per consentire lo svolgimento di quanto già previsto nella prossima stagione di produzione orchestrale e cameristica e alla realizzazione del tanto desiderato Museo del Jazz.

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