“Da una parte i Vertici del Dipartimento che vantano, giustamente, i risultati raggiunti, e che si fanno forti dei dati in cui si parla di reati in calo. Da un’altra voci ugualmente autorevoli e fondate, normalmente di Amministratori sul territorio, che lamentano un disperato bisogno di maggiore sicurezza, di una sempre maggiore presenza delle Forze dell’Ordine, di un più significativo segno della vicinanza dello Stato. E da un’altra parte ancora le inarrestabili, sempre gravi denunce da parte dei colleghi, in tutta Italia, per le carenze e le difficoltà che ne complicano enormemente l’operato, che rimane del massimo pregio solo grazie alla ferrea volontà degli Appartenenti alle Forze dell’Ordine che sempre più spesso. con i propri personali mezzi, fronteggiano le necessità di servizio. E’ un concerto talmente stonato da mettere a serio rischio i timpani… certo solo quelli di vuol sentire!”. E’ questa la dura analisi di Franco Maccari, Segretario Generale del Sindacato Indipendente di Polizia, all’indomani delle ultime dichiarazioni altrettanto dure del Presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, che appena ieri riempivano le cronache laddove il Governatore non ha esitato a lanciare pesanti accuse per quella che ha in sostanza definito la mancata risposta all’escalation di criminalità che sta interessando tutto il Veneto. “A nome di tutti i veneti, quelli già colpiti dai delinquenti e quelli che temono di esserlo ogni giorno di più – ha detto fra l’altro Zaia – torno per l’ennesima volta a chiedere a Matteo Renzi ed al suo Governo un minimo di attenzione per gente che con le tasse mantiene mezza Italia. Servono più uomini e più mezzi per le Forze dell’Ordine, finanziamenti straordinari per apparecchiature di controllo e di difesa, e se tutto ciò non basta si impieghi l’Esercito. La situazione è eccezionalmente grave e richiede risposte eccezionali”.
“Parole inquietanti – commenta Maccari – perché vengono dal massimo Rappresentante di una delle Regioni più ricche e operose d’Italia, drammaticamente esposta all’azione della criminalità di ogni tipo, con ciò dando la misura di quanto basso sia il livello di sicurezza ‘percepita’ dai cittadini e da chi li amministra. Parole che fanno male, perché centuplicano l’affanno che già ci schiaccia nel disperato tentativo di dare la migliore risposta possibile alla gente nella consapevolezza che si potrebbe fare tanto di più e tanto meglio, e senza che siamo costretti a svolgere il nostro dovere in condizioni talmente proibitive come quelle attuali”. “Sì – incalza il Segretario Generale del Coisp – perché ben al di là dei complimenti che noi stessi Operatori riceviamo per i risultati di servizio anche dai nostri Vertici (come ad esempio è accaduto appena pochi giorni fa ai colleghi dei Reparti Prevenzione Crimine) e di cui siamo certamente felici e molto grati, c’è quella triste e fastidiosa appendice che ogni volta si omette di mettere nero su bianco, e cioè che quei risultati arrivano senza il sostegno che sarebbe doveroso da parte di chi ci governa e ci amministra. Non una parola sul fatto che i risultati arrivano grazie ai nostri sforzi e mezzi personali (google map su telefoni personali, I Pad personali per scaricare gli importi cds perchè nessuno ci dà i codici ma se li vuoi paghi 29 euro a tue spese, giubbotti sottocamicia comprati a nostre spese…. ecc ecc). Nessun accenno al fatto che con gli organici sottodimensionati ed il turn over bloccato e gli equipaggiamenti vari completamente carenti, la nostra incolumità è di gran lunga più a rischio di quanto dovrebbe”. “Non possiamo che unirci alle valutazioni che oggi giungono dal Veneto, proprio come altre volte sono giunte da diverse realtà – conclude Maccari -, perché il Comparto ha assoluto bisogno che gli venga destinato ciò che serve per garantire la sicurezza dei cittadini. Se ne rendono conto tutti”.