Palermo – Si è tenuto presso la splendida location del Cala Levante all’Addaura il concerto dello storico gruppo delle Custodie cautelari e del chitarrista Ricky Portera. Durante la serata, organizzata da Autosystem, i musicisti si sono esibiti dal vivo proponendo un ricco repertorio di musica pop/rock nazionale ed internazionale.
Nato nel 1993, il gruppo delle Custodie cautelari è una cover band che vanta collaborazioni con i più grandi artisti italiani: Max Gazzè, Irene Grandi, Franco Battiato, Enrico Ruggeri, Lucio Dalla e tanti altri. In oltre vent’anni il gruppo ha più volte stabilito il record di concerti in un anno totalizzando oltre duemila concerti e ha inventato importanti eventi musicali come la Notte delle Chitarre. Leader e voce della band è Ettore Diliberto, il quale ha parlato ai nostri microfoni dell’ultimo lavoro discografico, Noi e l’oro vol. 1 e 2, e del tour che questa estate li ha visti, così come avviene ormai da tanti anni, in giro per tutta Italia.
Ricky Portera è un grande chitarrista e storico collaboratore di Lucio Dalla, che ha fondato gli Stadio insieme a Gaetano Curreri. Ultimamente, a distanza di ben sette anni dal suo ultimo lavoro, è uscito il suo ultimo lavoro discografico Fottili, in cui il musicista si esibisce da solista. Portera ha realizzato con le Custodie Cautelari un CD live dal titolo La notte delle chitarre, nato dall’esperienza di collaborazione che li ha visti in tour con sei chitarristi italiani.
Contrariamente a quanto previsto, il concerto si svolto in acustica a causa di problemi legati ad un’ordinanza comunale che non ha permesso loro di utilizzare i sistemi di amplificazione. Questo divieto ha condizionato la serata che si è svolta senza l’ausilio di microfoni e altoparlanti. Il risultato è stato uno spettacolo più spontaneo e raccolto che ha facilitato l’interazione con il pubblico.
La redazione di TrinacriaNews.eu ha incontrato i protagonisti del concerto. Questi i contenuti delle interviste:
Ettore Diliberto, voce della band Custodie Cautelari
Quale repertorio presenterete questa stasera?
Mentirei se dicessi che lo so; questa sera il repertorio sarà completamente improvvisato. Faccio questo mestiere da 34 anni e per fortuna partiamo da una piattaforma di 2500 canzoni. Eseguiremo quello che ci chiederà il pubblico. Quella di stasera è più una questione di principio, avrà una valenza di intrattenimento, ma è anche un “dispetto” visto che qualcuno della Pubblica Amministrazione ha ritenuto fosse importante spendere dei soldi pubblici per tenere qui quattro vigili e due poliziotti, invece che ripulire la spiaggia di Mondello che è piena di cicche di sigaretta.
Questa sera suonerà con voi Ricky Portera. Come è avvenuto il vostro incontro che ha portato a numerosi tour e poi alla registrazione di un album?
Non mi ricordo neanche, sono 20 anni che suoniamo insieme. Quando è nata la band alla chitarra c’era lui. Questo permette di cogliere meglio l’importanza della nostra amicizia.
In questo momento state portando avanti un tour fitto di date che vi ha portato in numerose località italiane. Avete spesso stabilito il record di date del tour in un anno. Quali i prossimi progetti? Beh…più di così! Di solito, nel periodo invernale realizziamo dischi tra Parma e Londra, non solo per noi. Ne abbiamo quattordici da fare quest’anno. Per fortuna c’è sempre questo viaggio a Londra che fa bene alla salute e al cuore, così come lo è il nostro viaggio estivo in Sicilia, che mi permette di tornare nella mia terra, sono figlio di operai emigranti originari di Palermo.
Recentemente avete pubblicato gli album “Noi e l’oro” vol. 1 e 2. Ci parli di questo lavoro discografico.
“L’oro” sono i cantautori, i quali rappresentano l’esatta sostituzione di ciò che forse un po’ mancava, cioè la poesia contemporanea. Dopo i meravigliosi Pirandello e Verga ci sono De Andrè, Ivano Fossati e altri cantautori che, in qualche modo, andrebbero capitalizzati in un mondo che sembra volere intentare una causa civile nei confronti dell’uso del congiuntivo.
Ricky Portera
Questa sera avete avuto qualche disagio per esibirvi. Qual è il suo commento?
Disagi? Al contrario volevo ringraziare, perché ci è stato data l’occasione di esprimerci in un altro modo. Gli abbattuti sono quelli che non hanno idee, che non vogliono che la vita vada avanti, chi ha fantasia se la cava comunque. Volevo ringraziare proprio per questa decisione presa, che chiaramente favorisce il turismo e l’imprenditorialità, proprio in questo momento storico in cui non ne abbiamo bisogno.
Viste le sue origini siciliane che importanza ha per lei suonare a Palermo? Qual è il legame con questa terra?
Sentire l’odore della mia terra è una cosa importante, che stimola il mio bioritmo; mi dispiace solamente che nonostante gli anni passino, qua cambi ben poco. Nel mio ultimo album c’è una traccia che si intitola “Sicilia”, si tratta di un appello accorato. “Dammi un po’ del tuo sole”, dico, “facciamo questo patto d’amore”. Vedo però che si fa di tutto per non realizzare questo patto d’amore e questo mi dispiace, perché la Sicilia è una terra benedetta da Dio e maledetta dagli uomini, soprattutto dai siciliani.
Ci parli del suo ultimo album da solista dal titolo “Fottili”. Perché questa scelta visto che non ama cantare come solista?
Non amo fare album, non servono a niente; mi hanno invitato a farlo, mi hanno stimolato e alla fine ho voluto lanciare un messaggio come facevano trent’anni fa i cantautori. Il concetto non cambia, dobbiamo in qualche modo reagire, stimolare la gente a non restare dormiente. Domani non sappiamo cosa ci aspetterà e faranno di tutto per farci stare male. È vecchio come il mondo il concetto che per tenere sottomesso un popolo bisogna tenerlo nei guai e dargli lo zuccherino. Voglio ringraziarvi per l’attenzione che ci avete dedicato, speriamo di vederci in condizioni migliori prima che scoppi questa guerra civile che si sta preannunciando.