Palermo, 19 set- “Il problema del mercato del lavoro italiano non è l’articolo 18, ma il fatto che non ci siano misure di politica economica. Senza risposte in questo ambito è difficile che possa esserci una ripresa dell’economia e dell’occupazione”: lo ha detto Franco Martini, segretario nazionale Cgil, intervenendo a Palermo al direttivo del sindacato siciliano. Martini ha aggiunto che “peraltro al momento non è neppure chiaro se i decimali di flessibilità dall’Europa, con cui probabilmente si intende scambiare l’intervento sui licenziamenti, sarebbero destinati a misure per la crescita o solo fare cassa”. Martini ha specificato che “la Cgil vuole una riforma del mercato del lavoro ma questa deve avere due obiettivi: unificare le tutele, in modo da dare risposta a quella parte maggioritaria del mercato del mercato del lavoro che ne è attualmente esclusa, costruire un efficace sistema di politiche attive del lavoro. La disoccupazione giovanile- ha sottolineato- si aggredisce non solo con un intervento che riduca le tipologie contrattuali ma determinando crescita e sviluppo”. Per Martini su questi temi però “il governo è senza bussola, non ci sono risposte, né sulle crisi aziendali, né sulle politiche dei vari settori, da quelli più tradizionali a quelli più innovativi”. Per l’esponente sindacale“ oggi un intervento sul lavoro deve riguardare le politiche di formazione e di qualificazione, l’opposto cioè del demansionamento di cui si parla”. Su questi temi la Cgil ritiene sia necessaria una “risposta unitaria di Cgil Cisl e Uil. Se non ci saranno le condizioni- ha detto Martini- andremo avanti da soli a sostegno di una proposta. La riforma dello Statuto dei lavoratori – ha specificato- deve mirare ad estendere le tutele, a fare entrare quel mondo del lavoro che adesso non c’è”.