Periodico registrato presso il Tribunale di Palermo al n.6 del 04 aprile 2012

Anno XII - Num. 56 - 03 settembre 2024

Anno II - Num. 12 - 20 luglio 2014 Cultura e spettacolo

XXXI edizione de La Macchina dei Sogni, il festival di teatro di figura e di narrazione diretto da Mimmo Cuticchio

31 luglio, 1/2/3 agosto Orto Botanico – Palermo

di Redazione TrinacriaNews
         
Bruno Leone

Bruno Leone

Palermo – Un’ambientazione epica e green, tra alberi secolari, nel più antico Orto Botanico d’Europa. Per la XXXI edizione de La Macchina dei Sogni, il festival di teatro di figura e di narrazione diretto da Mimmo Cuticchio, quest’anno è stato scelto un paesaggio inusuale che si sposa perfettamente alla letteratura epico cavalleresca, input alla narrazione: l’Orto Botanico di Palermo, creato nel 1789 da Léon Dufourny sul piano di Sant’Erasmo, che secoli prima aveva ospitato i roghi della Santa Inquisizione.

Al progetto di Mimmo Cuticchio – giovedì 31 luglio, poi venerdì 1 e sabato 2 agosto, ogni giorno dalle 17,30 alle 21; più un epilogo domenica 3 per bambini e narratori, alle 10,30, 17,45 e alle 19. Biglietto: 3 euro – sono accorsi entusiasti “colleghi” da tutta Italia: “Tra i sentieri, sotto la luna” (è il titolo scelto) vedrà le guarattelle napoletane di Bruno Leone, il “teatro delle mani” di Marcel Gorgone, i pupi dei Cuticchio con le musiche eseguite dal vivo de GliArchiEnsemble, i medievali In Taberna,  le ombre del Teatro degli Incompatibili.  Il pubblico assisterà alle azioni teatrali – diverse ogni sera. Punto di riferimento, palchi naturali, saranno ficus, carrubi, il Gymnasium, l’erbario – da diverse  prospettive, nel rispetto assoluto del verde e degli alberi secolari, alla luce del tramonto. “La Macchina dei Sogni”, ancora una volta, si integra con il luogo che la ospita, rispettandolo e valorizzandolo, scoprendo i suoi segreti. Il verde dell’Orto diventa palcoscenico del mondo e quindi metafora della vita e del teatro. Rispettare la natura e le sue forme è un invito a riconoscere i significati nascosti, con l’aiuto del teatro, della letteratura e della scienza.

La letteratura epico-cavalleresca, fonte principale del repertorio dell’Opera dei Pupi e del cunto, è ricca di descrizioni naturalistiche: boschi, valli e brughiere fanno da sfondo ai convegni d’amore e ai combattimenti. Ma il Verde è imprescindibile anche per il Don Chisciotte del Cervantes, e persino per Galileo Galilei che, grazie al suo primo cannocchiale, descrisse un’improbabile vegetazione lunare, mutuata dalla fantasia dell’Ariosto. Dalla letteratura al paesaggio e dal paesaggio alla letteratura, lo scambio avviene in direzione biunivoca: lo scenario dell’Orto Botanico, di per sé carico di tutti i simbolismi che gli sono propri, ritorna all’arte come elemento ispiratore. Mettendo in gioco ancora una volta la sua poetica teatrale, Mimmo Cuticchio proporrà un connubio inedito e originale fra La chanson de geste e la Natura.

Il Programma. Nel pomeriggio di giovedì (31 luglio) alle 17,45, l’Orto Botanico si aprirà alle guarattelle napoletane diBruno Leone, aLaPazzia di Orlando dei Figli d’Arte Cuticchio – unepisodio tradizionale dell’Opra sulle musiche eseguite dal vivo daGliArchi Ensemble ,e all’Ubu Re di Jarry rivisitato dalle ombre deIl Teatro degli  Incompatibili. Venerdì 1 agosto sarà la volta di Marcel Gorgone e il suo “teatro delle mani”, dell’ensemble di musica medievaleIn Taberna, che trasporterà nell’universo mitico dell’amor cortese, mentre gli allievi del laboratorio di Cuticchio racconteranno, appositamente per questo evento, due storie a testa, tratte da repertori diversi ma tutte legate al tema del verde.

orto botanico

Sabato 2 agosto, prima che Mimmo Cuticchio proponga un esemplare cunto sulle vicende ariostescheanimando, con la potenza dell’immaginazione, piante e fiori dell’Orto – tre studiosi e intellettuali saranno chiamati a “raccontare” storie legate al tema del festival.Corrado Bologna, docente di filologia, parlerà delle lune dell’Ariosto, di Galilei e di Leopardi; l’agronomo Giuseppe Barbera farà altrettanto selezionando un racconto legato alla sua professione, mentre l’attore e giornalista Gabriello Montemagno leggerà un episodio dell’Orlando Furioso. I loro interventi saranno “legati” dai racconti dei narratori del laboratorio, a loro volta guidati da Mimmo Cuticchio, che qui diviene l’alter ego dell’Ariosto.

Con questa singolare iniziativa, “La Macchina dei Sogni” restituirà una specifica visione deLa chanson, trasformando l’Orto Botanico in uno specchio culturale, un modello dove scienza e arte celebreranno un inedito connubio. Come all’interno dello Starlab, un planetario dove grandi e piccini, potranno ammirare uno straordinario cielo stellato e imparare a distinguere pianeti e costellazioni. Sarà l’astronoma Lara Albanese a raccontare due distinte storie,Sotto lo stesso cielo (giovedì 31 alle 19,30) e Il gioco di Virginia (venerdì 1 alle 18,30 e alle 19,30), per trasportare in un universo magico dove la scienza di Galileo incrocerà antiche leggende cinesi. Sotto una splendida Luna proiettata sulla cupola del planetario, attraverso la narrazione e le sagome realizzate dal burattinaio Mariano Dolci, il pubblico sarà coinvolto in un viaggio tra stelle e corpi celesti, alla scoperta di come sia cambiato nei secoli il modo di osservare il cielo.

Si chiuderà domenica con tre diversi appuntamenti: alle 10,30, uno spettacolo itinerante di Manlio Speciale; alle 17,45 l’esito del laboratorio con i bambini e alle 19, i narratori.

La Macchina dei Sogni, riconosciuta dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali – Dipartimento dello Spettacolo come festival di interesse nazionale, avrà anche quest’anno il patrocinio e il supporto di Rai Radiotre, che registrerà tutti gli avvenimenti e realizzerà dirette radiofoniche con  giornalisti, studiosi e altre personalità coinvolte. Precedono il festival. due laboratori. Il primo “Tra campagne, valli, pianure e monti”, diretto da Mimmo Cuticchio con quindici attori-narratori sul tema del Verde: con loro, i percorsi e gli spazi dell’Orto Botanico diventeranno pretesto, contesto e oggetto di drammatizzazione scenica. Il secondo, condotto da Giovanni Guarino è dedicato ai più piccoli e liberamente tratto da Storia di un Girasole, libro di Daniela Zurlan   “Fior di favole, miti e leggende sull’origine dei fiori”  è il punto di partenza del laboratorio. Il punto d’arrivo un saggio che sarà presentato al pubblico dell’Orto Botanico domenica 3 agosto.

ARCHIENSEMBLE 02

ARCHIENSEMBLE

Gli spettacoli:

Tra i sentieri, sotto la luna

31 luglio, 1, 2 agosto, dalle 17,30 alle 21.

3 agosto: alle 10,30 -17,30 -19.

Biglietto: 3 euro

PROGRAMMA 31 luglio

ore 17,45       Storie di Pulcinella – Bruno Leone

ore 18,15       La rosa dell’immortalità – Santa Buttaci

ore 18,30       Sotto lo stesso cielo – Mariano Dolci e Lara Albanese

ore 18,30       Due ciliegi innamorati – Maddalena Campanella

ore 18,45       La pazzia di Orlando – Figli d’Arte Cuticchio

ore 19,30       Sotto lo stesso cielo – Mariano Dolci e Lara Albanese

ore 19,50       Il narciso selvatico e il papavero rosso – Valeria Di Chiara

ore 20,00       Grattula beddattula – Tiziana Cuticchio

ore 20,10       Ubu Re / Rapsodia per un’ascesa – Teatro degli Incompatibili

I laboratori:

Tra campagne, valli, pianure e monti

Laboratorio per attori-narratori condotto da Mimmo Cuticchio

Il laboratorio si è sviluppato in due momenti: il primo è stato dal 3 al 14 giugno, il secondo è partito il 7 luglio e si concluderà il 3 agosto con i racconti che gli attori/narratori proporranno al pubblico presente all’Orto Botanico. Un viaggio dal quale affiorano diversi percorsi narrativi. I narratori viaggeranno nei propri personali sentieri con lo scopo di mettere in luce non solo i personaggi, ma i “percorsi” che danno loro vita. I testi, scelti liberamente dagli stessi allievi, offriranno spunti e approfondimenti all’interno di una rappresentazione dai continui e molteplici rimandi trasversali, ognuno dei quali indicherà rotte per seguire altri tracciati.

Fior di favole, miti e leggende sull’origine dei fiori

Laboratorio per bambini condotto da Giovanni Guarino

29, 30, 31 luglio, 1, 2, 3 agosto

La lettura ad alta voce di miti e di storie della terra, per avvicinare i piccoli alla natura. Il laboratorio, incentrato su storie del verde, coinvolge i bambini in tutte le fasi della creazione. Divisi in gruppi di lavoro, attraverso il gioco e l’animazione teatrale, i piccoli affronteranno scenografia, testo, drammatizzazione, fino ad arrivare ad una vera e propria messinscena, che sarà presentata domenica 3 agosto. Si parte da “Storia di un girasole”, liberamente tratto dal libro di Daniela Zurlan. Sono innumerevoli le fiabe che parlano di fiori; in un mondo in cui la bellezza è diventata status omologante ed esteriore e la fragilità un disvalore, le favole sui fiori rinviano ad una riflessione sul rapporto tra apparire ed essere senza uscire dal “mondo incantato” dell’immaginario popolare. Il Girasole racconta la storia di Giovannino e del viaggio che intraprende per compiere una grande azione affinché tutti lo possano riconoscere come Giovanni. Incontrerà draghi, uccelli esotici, cavalli alati, ma alla fine, dovrà anche liberare la sua amata Caterina dall’incantesimo di una strega e questo lo potrà fare grazie all’aiuto del più piccolo dei raggi del sole. E di un vecchio giardiniere che parla alle sue piante e ha sempre una storia da raccontare.

Il paesaggio nella Chanson. Nella letteratura cavalleresca, il paesaggio naturale – campagne, boschi, giardini o selve – nel quale hanno luogo le avventure di eroi, eroine e cavalieri, costituisce l’elemento unificante delle storie fantastiche. Sia il Furioso che l’Innamorato descrivono spesso scene che sono ambientate in luoghi del tutto immaginari, con uno sguardo sul paesaggio che si presenta come elemento pre-esistente e che, ancor prima del protagonista, richiede adeguata descrizione. Angelica, fuggendo dal campo cristiano in cerca del fratello, entra «in un bosco» e si imbatte nell’odiato Rinaldo, alla ricerca del cavallo Baiardo; il paladino insegue ora Angelica, che scappa di nuovo nel «bosco della foglia», giunge ad un fiume e trova Ferraù, a sua volta alla ricerca dell’elmo caduto in acqua; Rinaldo e Ferraù si affrontano, ma interrompono il duello per correre insieme entro «selve oscure» all’inseguimento di Angelica; ad un bivio i due si separano e Ferraù, dopo aver girato a vuoto, si ritrova in riva al fiume, ove torna a cercare l’elmo, ma si vede comparire il fantasma di Argalia; Angelica continua a fuggire «tra selve spaventose e fitte». E via raccontando…. Les chansons de geste sono piene di campagne, valli, pianure e monti, di giardini incantati e di brughiere, di selve oscure e di foreste impetuose; eppure, quando ascoltiamo questi racconti e viaggiamo con i personaggi, spesso ci sfugge il profumo dei fiori o del muschio che i versi descrivono.

IL CALENDARIO

Gli spettacoli:

Tra i sentieri, sotto la luna

31 luglio, 1, 2, 3 agosto – dalle 17,30 alle 21

31 luglio

PROGRAMMA 31 luglio

ore 17,45 Storie di Pulcinella – Bruno Leone

ore 18,15 La rosa dell’immortalità – Santa Buttaci

ore 18,30 Sotto lo stesso cielo – Mariano Dolci e Lara Albanese

ore 18,30 Due ciliegi innamorati – Maddalena Campanella

ore 18,45 La pazzia di Orlando – Figli d’Arte Cuticchio

ore 19,30 Sotto lo stesso cielo – Mariano Dolci e Lara Albanese

ore 19,50 Il narciso selvatico e il papavero rosso – Valeria Di Chiara

ore 20,00 Grattula beddattula – Tiziana Cuticchio

ore 20,10 Ubu Re / Rapsodia per un’ascesa – Teatro degli Incompatibili

1 agosto

Ore 17,45 Il signore delle dita – Marcel Gorgone

Ore 18,10 Il fiore nuovo – Marianna Di Muro

Ore 18,30 I calzari liquefatti – Giusva Pecoraino

Ore 18,30 Il gioco di Virginia – Mariano Dolci e Lara Albanese

Ore 19,00 Perina – Michele Neri

Ore 19,15 La storia del boia – Cesare Marchi

Ore 19,30 U sceccu ca parra – Salvatore Ragusa

Ore 18,30 Il gioco di Virginia – Mariano Dolci e Lara Albanese

Ore 20,00 Concerto di musica medievale – In Taberna

2 agosto

Ore 17,45 L’arrivo di Angelica a Parigi – Chiara Di Dino

Ore 18,00 Angelica che sfugge all’amore – Gabriello Montemagno

Ore 18,30 Bradamante e l’ippogrifo – Isabella Messina

Ore 18,45 E anche gli alberi io canto – Giuseppe Barbera

Ore 19,15 Olimpia – Santa Buttaci

Ore 19,45 La luna dell’Ariosto, di Galilei, di Leopardi – Corrado Bologna

Ore 20,00 Angelica e Medoro – Giuseppe Provinzano

Ore 20,15 Ruggero, Bradamante e Marfisa – Giusva Pecoraino

Ore 20,30 Battaglia di tre contro tre all’isola di Lampedusa – Mimmo Cuticchio

3 agosto

Ore 10,30 … e l’uomo incontrò l’albero – Manlio Speciale

Ore 17,45 Storia di un Girasole –             Laboratorio per bambini

ore 19 Tra valli, campagne, pianure e monti – laboratorio attori/narratori

I narratori:

Santa Buttaci, Maddalena Campanella, Tiziana Cuticchio, Valeria Di Chiara, Chiara Dino, Davide Greco, Libranti, Cesare Maschi, Isabella Messina, Marianna di Muro, Michele Neri, Giusva Pecoraino, Giuseppe Provinzano, Salvatore Ragusa

Mimmo Cuticchio – contastorie, autore e regista

Oprante-puparo e cuntista, universalmente riconosciuto come il massimo rappresentante dell’Opera dei pupi, Cuticchio ha traghettato la sapienza e il patrimonio tradizionali nel teatro contemporaneo, sperimentando nuove forme di rappresentazione nel rispetto della tradizione ereditata dal padre. Tutti gli spettacoli di Cuticchio, permeati dalla sua storia personale, mettono in campo il “mestiere”, ovvero l’insieme di strutture e attrezzi in dotazione alla famiglia d’arte, un “saper fare” ereditato dai maestri ma arricchito dalla ricerca continua di nuove forme e nuove dinamiche della scena. La qualità davvero eccezionale di Mimmo Cuticchio – la cui fama è ormai vastissima – è quella di saper coniugare le caratteristiche del cunto popolare con l’abilità del regista-interprete del teatro dei pupi, capace di affidare all’improvvisazione lo svolgimento di un canovaccio di tradizione secolare, con un raffinato approfondimento delle radici storiche del repertorio ed una profonda riflessione sul significato che la civiltà epico-narrativa del Medio Evo ha conservato nel tempo, attraverso il variare delle forme letterarie e la metamorfosi che i diversi generi hanno imposto ai temi e ai personaggi della storia cavalleresca. Accanto al repertorio classico (il ciclo dei Paladini di Francia, le cui fonti sono nell’Orlando Furioso e in altri poemi cavallereschi), Cuticchio ha costruito un repertorio di nuove storie, spesso legate all’attualità, che mette in scena con soluzioni registiche innovative, sempre legate alle tecniche del cunto e dell’Opera dei pupi. Ha collaborato, tra gli altri, con Salvatore Sciarrino e Mimmo Paladino. Nel 1971 ha fondato, e dirige tuttora, la compagnia Figli d’Arte Cuticchio, nel 1997 la Scuola per pupari e cuntisti.

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