Gela, 11 lug- “Il governo regionale ritiri subito la firma sotto l’intesa con Assomineraria, perché al momento non ci sono le condizioni per discutere di estrazioni petrolifere in Sicilia. E se il governo Renzi non darà risposte adeguate Crocetta non esiti su azioni forti, come fece la Serracchiani in occasione della crisi Elettrolux quando chiese, da presidente della Regione Friuli, le dimissioni dell’allora ministro dello sviluppo economico Zanonato”: lo sostengono Michele Pagliaro e Giuseppe D’Aquila, segretari della Cgil Sicilia e della Filctem regionale in una lettera aperta rivolta ai presidenti della Regione e del Consiglio. Tesi che i due esponenti della Cgil hanno ribadito a Gela nella riunione del Consiglio comunale sulla vertenza Eni, mentre sono in corso picchetti e presidi di lavoratori e si va verso la mobilitazione cittadina. “Chiediamo una precisa assunzione di responsabilità – sostengono Pagliaro e D’Aquila- nella consapevolezza della voragine che si aprirebbe in Sicilia con l’abbandono di Eni e del fatto che, nonostante promesse e premesse, né il governo nazionale, né quello regionale hanno saputo mettere in campo una politica industriale degna di questo nome”. Cgil e Filctem chiedono impegni certi e l’assicurazione che gli investimenti sui quali esistono già accordi sottoscritti “saranno realizzati e saranno anzi la premessa di un piano di rilancio dell’industria e di risanamento dell’ambiente, che non può essere un alibi ma è un vincolo e un’opportunità per tutti”. Dovrà essere il Consiglio dei ministri, per il sindacato a scendere in campo per trovare la soluzione a questa vertenza, “facendo tornare l’Eni indietro sui suoi passi”.