Periodico registrato presso il Tribunale di Palermo al n.6 del 04 aprile 2012

Anno XII - Num. 57 - 09 dicembre 2024

Anno II - Num. 11 - 03 maggio 2014 Politica e società

Il Governatore Crocetta illustra i risultati del Forum del Partenariato. Programmazione 2014-2020

(All'interno intervista al Governatore Crocetta)

di Maria Pia Iovino

Conferenza stampa di Rosario Crocetta per lo sviluppo ferroviario della SiciliaPalermo – Il presidente Crocetta, e il dott. Vincenzo Falgares, Dirigente Generale del Dipartimento Programmazione, hanno illustrato in conferenza stampa tenutasi a Palazzo D’Orleans, i risultati del Forum del Partenariato tenutosi il 4 giugno scorso, relativi alla programmazione 2014/2020, sulla scorta di una prima bozza di programma presentata a Bruxelles dalla Regione Siciliana.

La quota comunitaria di fondi strutturali destinati alla Sicilia per la nuova programmazione 2014/2020 ha carattere indicativo ed é di circa 4 miliardi e 31 milioni di euro, di cui 624 milioni destinati al FSE, mentre 3 miliardi e 407 milioni al PO FESR. Si potrebbero raggiungere circa sei miliardi di euro, con il cofinanziamento statale, ipotizzato al 57%, dopo la negoziazione tra Commissione Europea e lo Stato italiano attualmente in corso. La sintesi del lavoro ha uno step di regolamento previsto per il 22 luglio, data a partire dalla quale le regioni potranno presentare i loro programmi a Bruxelles.

L’obiettivo principale, secondo il Dott. Falgares è il tentativo di costruire una visione collettiva di questo territorio, con una forte sinergia con gli amministratori, o cittadini e i diversi partner che ne potranno utilizzare le risorse e si prefigge di coniugare innovazione e cittadinanza: tentare di coniugare in modo originale lo sforzo che si sta facendo, molteplici  spinte innovative e rafforzare la competitività dei sistemi produttivi, in modo particolare attraverso la ricerca, lo sviluppo sociale, tentando di dare una risposta di innalzamento della qualità della vita. Secondo le dichiarazioni di Falgares, il Presidente della Regione, sulla base del documento di Orientamento, ha individuato 5 sfide da tradurre in priorità strategiche e che intercettano i temi trasversali della strategia regionale di specializzazione intelligente (RIS3) che accompagna la programmazione regionale 2014-2020. La prima sfida è il rafforzamento rapido delle misure anticicliche; la seconda é la competitività del sistema economico; la terza, la valorizzazione del patrimonio culturale e naturale; la quarta sfida è il miglioramento la qualità della vita quotidiana; la quinta, infine, sostenibilità ambientale e la qualità dei servizi ambientali

Il programma si inserisce in un complesso di sviluppo regionale che, puntando a realizzare interventi che contribuiscono ad aumentare il benessere e la qualità della vita della popolazione, individua nell’innovazione il filo conduttore che collega l’impresa, il sistema produttivo regionale con il capitale umano e il sistema delle conoscenze. Si è attivato un sistema di consultazione pubblica con il sistema OPENFESR on line che ci sta restituendo moltissimi contributi, ha continuato Falgares.

Sono stati individuati 11 obiettivi tematici che vanno a ricondursi ad una crescita intelligente, inclusiva e sostenibile, che vanno dal rafforzamento del sistema della ricerca, lo sviluppo tecnologico e innovazione, alla promozione della competitività delle PMI, alla promozione dell’adattamento al cambiamento climatico, alla prevenzione e gestione dei rischi, al sostegno alla verso un’economia a basse emissioni di carbonio in tutti i settori, alla tutela dell’ambiente e la promozione dell’uso efficiente delle risorse, ai sistemi di trasporto sostenibili, alla promozione dell’inclusione sociale, alla lotta alla povertà e ogni forma di discriminazione, all’investimento nell’istruzione, formazione professionale per le competenze e l’apprendimento permanente e il rafforzamento della capacità istituzionale. Questa è l’ossatura che è stata messa in atto per colloquiare con gli stakeholder pubblici e privati.

Trinacrianews.eu ha partecipato alla conferenza stampa di Palazzo D’Orleans ed ha intervistato il Governatore Crocetta:

D. A proposito della Politica Agricola quali iniziative adottare per favorire il nostro territorio siciliano?

R. Noi dobbiamo pensare a due ragionamenti: uno è lo sportello per l’internazionalizzazione, già contenuto dentro il programma Sprint, che deve dare uno slancio verso l’internazionalizzazione. Ma questo si risolve anche all’interno dei bandi che diano accesso al credito e soprattutto, attraverso una politica nuova che indirizzi gli agricoltori in alcuni settori che tirano meglio. Ma il problema dell’agricoltura è un problema di credito, come esattamente le altre imprese.. E’ un problema di infrastrutture: i treni, le autostrade, l’area portuale, l’area aeroportuale, tutto questo permette di muoverci. Questi settori risentono della crisi. Poi c’è tutta la vicenda che riguarda l’Euro e l’accordo Euro-Marocco. Non è competenza della Regione cambiare gli accordi europei. Ma li bisogna fare una battaglia in Europa perché si  stabiliscano misure risarcitorie rispetto alla concorrenza che ci viene soprattutto dai paesi del Nord Africa.

D. Noi abbiamo, a livello comunitario due organi consultivi: il Comitato Economico e Sociale e il Comitato delle Regioni. Tuttavia, i parametri (troppo elevati) che sono stati adottati per la nuova programmazione è come se fossero stati predisposti senza tenere conto della fotografia siciliana trasmessa da questi Comitati.

R. Per l’Europa non ha mai contato il Sud. Io spero che la nuova vittoria del Partito Democratico in Europa  possa portare un cambiamento di politica, perché oggettivamente, l’Europa non ha mai guardato al Sud, ha danneggiato la pesca mediterranea, l’agricoltura delle regioni europee mediterranee, anche sulle infrastrutture fa ragionamenti che non hanno senso.

D. Ma ci è stata imposta anche un’agricoltura estensiva  che ha mortificato la diversità biologica?

R. Queste sono le tendenze della Commissione Europea, cioè quelle di volere privilegiare i provvedimenti a favore della cultura estensiva, piuttosto che quelli della cultura intensiva. E’ chiaro che è un provvedimento che non tiene conto della nostra  agricoltura, della necessità di creare forza lavoro, perché al nord è più facile praticare una cultura estensiva.

D. A proposito di formazione, con i Fondi strutturali, in particolare con il FSE si sono creati degli stipendifici in questo settore. Come si pensa di utilizzare i fondi strutturali con la nuova programmazione, visto che ci sono degli enti che ritengono che il sistema formativo vuole essere distrutto? Ci sono tra l’altro delle falle profonde registrate in seno ai nuclei di valutazione, non sempre nominati con criteri neutri e rispondenti al merito. Cosa diciamo a proposito?

R. Noi abbiamo una riforma della Formazione che è già pronta. La vorremmo definire attraverso un confronto con le organizzazioni sindacali, le organizzazioni politiche. La illustreremo nei prossimi giorni. Però, l’obiettivo sarà quello di rendere efficiente questo sistema, renderlo sicuro per i lavatori che non possono subire più  angherie, come è avvenuto in questi anni, e soprattutto, renderla utile per le persone che vengono formate, perché deve essere fondata su progetti che verranno valutati sulla base delle opportunità di lavoro o meno che daranno.

D. Ci sono esempi di esperti in progettazione comunitaria a cui è stato detto che, per quando apprezzabile potesse essere il progetto che si voleva presentare a valutazione,, se non si conosceva il politico, il progetto non poteva andare avanti perché bisogna avere qualcuno con cui conoscersi, il mio riferimento va alla precedente programmazione. E’ possibile che, ancora ci si debba avvalere di questi espedienti per mortificare ancora la meritocrazia, privilegiando la conoscenza politica perché un progetto possa essere approvato?

R. Ma,  non mi pare che sia più così. Questo Governo privilegia la meritocrazia, dimostrandolo in tutti  campi. Basti pensare alla questione relativa alla nomina dei Manager, dove non abbiamo scelto per meriti politici, ma invece per competenza. Anche sui fondi europei sarà così.

D. La qualità della vita, a giudicare da quelli che sono gli indicatori che noi vediamo quotidianamente, i bus che non funzionano, i tagli delle corse di alcune linee regionali, una crisi di sopravvivenza. La Regione Siciliana come si farà portavoce in seno all’Unione Europea, per essere più forte nella capacità di negoziazione?

R. Ma io penso onestamente che ciò sia dipeso, non solo dall’UE, perché la Sicilia i Fondi li ha avuti, solo che invece di destinarli a cose importanti che migliorassero la qualità della vita dei cittadini, sono stati invece, sperperati. Ciò è esattamente ciò che dobbiamo invertire: fare progetti che abbiamo come centralità la qualità della vita.

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