Palermo – Poteva sembrare una semplice celebrazione quella che domenica 11 maggio scorso si è svolta al Metropolitan di Palermo, poteva sembrare soltanto un “memento”, una denuncia, e invece no, la presentazione del DOCUMENTARIO: L’Aquila cinque anni dopo è stata una commovente espressione di solidarietà e partecipazione di alcuni ragazzi nei confronti di loro coetanei. Lontani nello spazio ma vicini nei sentimenti, nel dolore e nella speranza.
Ma andiamo ai fatti. Nella notte tra il 5 e il 6 aprile 2009 la terra trema per un terremoto di tipo ondulatorio, sussultorio e rotatorio. Un caso raro ma che accade proprio quella notte, il centro storico de L’Aquila va in frantumi e spazza via, tra le altre, la vita di molti ragazzi, studenti insieme ai loro sogni di una vita serena e insieme piena di incertezze, sì, come tutti i ragazzi pensano, ma una vita da percorrere, da sperimentare, insomma da vivere.
Da allora sono passati cinque anni e nella città abruzzese è stato fatto ben poco per ricostruirla, per ridare i luoghi della memoria a chi, e sono molti, ha perduto i propri cari in quella tragedia, a chi si è salvato.
Una studentessa del Liceo Classico Giuseppe Garibaldi di Palermo, premiata a L’Aquila come vincitrice di una sezione del premio Certamen Sallustianum, torna sconvolta e parla ai compagni di classe di ciò che ha visto, racconta delle ferite ancora aperte nel tessuto urbano oltre che nei cuori e nelle menti di chi è rimasto, di chi non vuole abbandonare il proprio passato, i propri ricordi.
Nel novembre 2013, dopo un anno scolastico di studio sotto la guida della professoressa di latino e greco, Maricarmen Tranchina, il progetto di portare la classe V L del Liceo Statale Giuseppe Garibaldi di Palermo prende corpo e, autofinanziandosi, gli alunni si recano a L’Aquila con la docente.
Riprese dal vivo, per fissare in immagini il dolore dei palazzi e dei monumenti ancora sventrati, interviste a diverse persone, un ingegnere, un docente, un dirigente scolastico, un commerciante, una studentessa, un educatore del Convitto nazionale, un sacerdote, l’assessore alla ricostruzione, per documentare diversi punti di vista, diverse reazioni a quanto accaduto e a quanto ancora non è stato fatto.
Nasce così, per il progetto “Insieme per ricostruire” coordinato dalla professoressa Maricarmen Tranchina. il documentario dei ragazzi della V L. Le interviste sono state realizzate da Adele Guerrera e la colonna sonora, composta da due tracce di venti minuti ciascuna, è stata creata da Gabriele De Carlo. Il montaggio è stato effettuato da Nicolò Salvo, più giovane degli altri compagni perché alunno della I L ma con le “competenze tecniche” necessarie, come sottolinea la sua insegnante di lettere e alla quale abbiamo rivolto alcune domande:
Ha ricevuto appoggio dalle nostre istituzioni per la realizzazione del progetto?
Le sole istituzioni che hanno mostrato interesse, a Palermo, sono state la scuola e la Rai regionale che ha fatto da tramite con la sede romana che ci ha fornito del materiale documentale e che abbiamo, ma in minima parte, inserito all’inizio del documentario. Sono state, invece, disponibili le istituzioni de L’Aquila: il comune, l’assessore comunale alla ricostruzione.
Dopo questa esperienza i suoi alunni, come guardano i loro coetanei? E’ cambiato qualcosa nei loro atteggiamenti?
Spero di sì, questo documentario è una denuncia ma sopratutto vuole essere una speranza che noi affidiamo ai ragazzi che domani saranno responsabili delle loro azioni e spero che nel loro lavoro saranno consapevoli che da ogni loro gesto può dipendere anche la vita di centinaia di persone.
Abbiamo domandato anche al più giovane dei partecipanti al progetto, l’alunno del primo liceo, Nicolò Salvo, cosa avesse significato per lui operare il montaggio del documentario.
E’ stata un’esperienza molto bella, è stata la mia prima esperienza e ho lavorato tutti i giorni per montare i cinquanta minuti del cortometraggio. Curandone la parte tecnica ho appreso quello che è stato il terremoto a L’Aquila, nella sua tristezza e che avevo conosciuto soltanto attraverso la televisione e il racconto degli adulti. Ho curato il mio lavoro con passione e spero che un giorno diventi la mia professione.
Alla proiezione erano presenti rappresentanti della V A del Liceo Ottavio Colecchi de L’Aquila con la quale i ragazzi del Garibaldi hanno in programma di istituire un gemellaggio; il presidente del Consiglio Nazionale dei Geologi, Gian Vito Graziano che ha auspicato una responsabilità delle generazioni future affinché operino sempre “con la schiena dritta”; Sergio Bianchi, presidente dell’Associazione Vittime Universitarie del Sisma, che ha perduto il figlio Nicola e che, in suo nome, gira attraverso l’Italia incontrando chiunque voglia ascoltarlo affinché non si dimentichi che l’incuria e la menzogna di chi era preposto alla sicurezza, ha ucciso una generazione di giovani che sono il futuro della società ma che non ha risparmiato parole di speranza a tutti i ragazzi presenti.
Prossima tappa del progetto “Insieme per ricostruire”, quasi certamente sarà la presentazione del documentario al Festival di Roma nella sezione dedicata alle scuola e la proiezione presso gli altri istituti scolastici palermitani.
Al link sottostante una scelta di alcune immagini del documentario
DOCUMENTARIO: L’Aquila cinque anni dopo (estratto)