Palermo – La redazione di Trinacrianews ha incontrato Ernesto Tomasini, artista dai mille volti e dalle molteplici attività: nel teatro, nel cabaret e di recente anche nella musica, come cantante di musica sperimentale. Conosciuto in tutto il mondo, acclamato come figura cult dalla stampa internazionale per la sua originalità, è stato definito da una rivista americana come la figura più stravagante ed eccitante che sia arrivata a scuotere il mondo della lirica dai tempi di Klaus Nomi.
Palermitano di nascita, dopo aver debuttato in Sicilia nel cabaret e nel teatro all’età di sedici anni, si è trasferito a Londra, dove è iniziata la sua illustre carriera nei palcoscenici del teatro musicale come protagonista. Ha anche scritto, interpretato e prodotto quattro spettacoli, tra i quali True or Falsetto?, con cui ha debuttato al Festival di Edimburgo. Come interprete di cabaret d’avanguardia si è esibito in teatri di svariate nazioni, collaborando anche con artisti come Stephen Montaguee e Ron Athey. Ma negli ultimi anni il suo interesse si è rivolto alla musica sperimentale, che gli ha garantito una carriera internazionale e il titolo di padre della musica industrial. Ha, infatti, cantato il suo repertorio in molteplici teatri londinesi e sale da concerto in tutta Europa, incidendo nove album e tre singoli.
Nel 2012 è stato annoverato, nel libro Eccellenze italiane, tra gli italiani che hanno reso grande il nostro paese. Nel settembre 2013 ha ricevuto il premio Sicilian in the World, grande onorificenza espressagli da Palermo, sua città natale, dove è tornato ad esibirsi dopo vent’anni. Si è, infatti, esibito, nel mese di febbraio scorso, presso il Teatro Biondo Stabile di Palermo, con l’interpretazione dell’Aida, per la regia di Roberta Torre; un’Aida del ventunesimo secolo, fuori dagli schemi, divertente e affascinante, che speriamo possa presto tornare a interpretare.
Chiacchierando con lui, sono emersi il suo estro, le sue capacità di grande comunicatore, le sue qualità di artista coinvolgente e talentuoso che si è saputo mettere in gioco, dedicandosi pienamente alla sua passione per l’arte e costruendo il suo stile, come ci ha raccontato nell’intervista, cercando sempre di realizzare ciò che gli piaceva e che gli sarebbe piaciuto vedere nel panorama musicale.
Ecco le domande che gli abbiamo rivolto nel corso della videointervista:
- Tutti questi suoi impegni come riesce a coordinarli?
- Tra tutti i suoi ruoli a quale sente di essere più legato dal punto di vista affettivo e quale oggi prevale nella sua vita?
- Come è nata l’occasione del suo ritorno a Palermo e come si è trovato ad esibirsi in questo teatro?
- Questa collaborazione col Teatro Biondo come si è svolta?
- Come è nato questo suo stile così eclettico, così stravagante e così innovativo?
- Ci può parlare dei suoi progetti per il futuro?
- Cosa si sentirebbe di dire a tutti i nuovi talenti che si affacciano in questo mondo?