Periodico registrato presso il Tribunale di Palermo al n.6 del 04 aprile 2012

Anno XII - Num. 57 - 09 dicembre 2024

Anno II - Num. 10 - 24 febbraio 2014 Cultura e spettacolo

Le tappe di S. Rosalia in Sicilia diventano pellegrinaggio turistico-culturale

(All'interno interviste a Assessore reg.le Dario Cartabellotta, Sindaco Leoluca Orlando e Card. Paolo Romeo)

di Andrea Ferruggia

itinerarium Rosaliae articoloPalermo – È stato presentato, nel suggestivo scenario del santuario di Monte Pellegrino, il progetto Itinerarium Rosaliae, un cammino storico-religioso sulle orme dell’eremita e santa patrona palermitana teso alla riscoperta delle ricchezze paesaggistiche dell’isola. L’ambiziosa opera interprovinciale e itinerante è stata realizzata con cura e professionalità dal Dipartimento dello Sviluppo Rurale e Territoriale dell’Assessorato Agricoltura e Foreste della Regione Siciliana grazie allo stanziamento di fondi europei per lo sviluppo e la valorizzazione degli ecosistemi forestali con un importo totale di 670 mila euro.
Il pellegrinaggio turistico e devozionale che prende spunto dai grandi viaggi sacri del nord Europa quale Santiago de Compostela, ripercorre gradualmente le tappe che Rosalia Sinibaldi compì dall’eremo di S. Stefano Quisquina fino alla grotta di Palermo in cui trovò la morte, attraversando un intricato reticolo di regie trazzere che si diramano fra 17 comuni dell’entroterra come il bosco della Ficuzza, Corleone, Piana degli Albanesi o Monreale e 7 riserve naturali. Ciò permetterà dal prossimo settembre ad ogni turista e visitatore che volesse, di rivivere con passione cristiana o semplice curiosità, un articolato percorso immerso nell’amenità della natura godendo dei generosi colori, profumi, ma soprattutto della tranquillità offerti dalla terra nostrana fuggendo il caos, lo stress e lo smog logoranti della vita cittadina.
All’avvio dei lavori erano presenti l’Assessore all’Agricoltura Dario Cartabellotta, l’Assessore alla Formazione Nelli Scilabra, il sindaco di Palermo Leoluca Orlando, il sindaco di S. Stefano Francesco Cacciatore e l’Arcivescovo Paolo Romeo in qualità di sommo rappresentate della curia palermitana.
Ad aprire la presentazione del progetto per un saluto agli ospiti, sua Eminenza Paolo Romeo arcivescovo di Palermo: a noi prelati il compito di rendere questo salutare cammino nella natura un modo per ogni fedele di purificare se stesso ritrovando armonia nell’anima attraverso la riflessione sulla grandezza di Dio, creatore onnipotente di queste inimitabili bellezze.
A seguire l’intervento del sindaco di Palermo Leoluca Orlando: ho sentito forte e attiva la collaborazione di tutti i miei colleghi sindaci delle due provincie coinvolte nel progetto, sinonimo di come sia interesse comune sfruttare a pieno le risorse territoriali impiegando ogni singola energie e capitale umano.
L’Assessore Dario Cartabellotta ha afferma che: Il piano di assetto di questo itinerario sarà reso funzionante e efficiente grazie all’impegno dei rangers e degli operatori del Corpo Forestale locale e dal lavoro di molti volontari del turismo che dovranno giornalmente manutenzionare percorsi, passerelle, segnaletica, ponti e stazioni di ristoro così da consentire ad appassionati di equitazione, trekking e mountan-bike di fruire agevolmente della loro passeggiata naturalistica.
In conclusione Nelli Scilabra Assessore alla Formazione: al dipartimento agricolo vanno i miei più sinceri complimenti per la realizzazione di questo progetto ben strutturato, ma a noi rappresentanti del settore turistico e culturale il compito di agganciarlo a tutti gli altri ambiti dell’amministrazione pubblica e locale per renderlo funzionale e ancora più ricco di risvolti. Questa è la prova tangente che quando c’è l’impegno serio si possono realizzare concretamente importanti opere di pubblica utilità.
In occasione dell’evento la redazione di TrinacriaNews ha incontrato Dario Cartabellotta, Leoluca Orlando e il Card. Paolo Romeo. Ecco el domande rivolte loro:
Dario Cartabellotta
Perché la scelta di questo ambizioso progetto interprovinciale e itinerante? Sono previsti ulteriori itinerari agro-turistici da realizzare?
Il progetto nasce come prima istanza dalla valorizzazione della ruralità tanto da essere finanziato per lo sviluppo ambientale e campestre con un importo di circa 670 mila euro interamente realizzato grazie al certosino lavoro di operatori e rangers forestali. L’obiettivo è quello di collegare dei territori diversi, disseminati sulle provincie di Palermo e Agrigento, per un totale di 14 comuni e 7 riserve naturali, attraverso dei temi di natura religiosa, folkloristica e paesaggistica. L’intento è quello di portare il turista ma anche il siciliano stesso a non rimanere legati soltanto ai luoghi canonici della vita di Santa Rosalia, basta vedere quanti taxi o pullman ogni mattina conducono i visitatori appena sbarcati dalle crociere alla grotta di Montepellegrino, ma di recarsi in tanti altri luoghi suggestivi e ricchi di tracce vive o ricordi della patrona. Altri percorsi potranno nascere in altre provincie e seguendo le storie di altri eremiti soltanto nella misura in cui i finanziamenti europei utilizzati avranno come fine quello di valorizzare il territorio.
In che misura è stato coinvolto l’Assessorato al Turismo viste le evidenti finalità turistiche dell’itinerario?
Il coinvolgimento è ampio e piena la collaborazione con Michela Stancheris la quale ha voluto far incontrare tutta una serie di aziende alberghiere, associazioni turistiche come l’Opera dei Pellegrinaggi oltre a Confindustria Sicilia cercando di inserire in questo progetto il lavoro di molti giovani imprenditori pronti a rivalutare il settore turistico da tempo in lenta crescita.
Dal 6 al 9 aprile a Verona si terrà il salone del vino e dei distillati (Vinitaly), come sarà coinvolta la Sicilia e quali aziende la rappresenteranno?
La Regione avrà uno spazio espositivo di tutto rispetto con 170 aziende vinicole presenti e più di 2 mila etichette divise per territori (Etna, Madonie, Pelori, Sicani) così da rimarcare che la Sicilia non è una sola ma sono tante, munita delle sue colorate identità che la rendono ricca. Come novità assoluta quest’anno abbiamo introdotto 17 GAL (gruppi di azione locale), ovvero un consorzio per ogni zona dell’isola con lo scopo di portare sia l’offerta turistica sia i servizi locali messi a disposizione del visitatore per meglio conoscere il territorio. Sarà presente inoltre come nostro ospite di eccezione un commissariato del Libano, stato che insieme alla nostra regione è capofila nel settore biologico mediterraneo ed infatti presenteremo due nuove varietà di olio d’oliva, una prodotta con olive nostrane l’altra con quelle libanesi, dimostrando come la nostra isola e il mare attorno ad essa siano stati culle comuni di molti popoli.
Leoluca Orlando
Quanto è importante per il comune di Palermo, la presentazione oggi di questo progetto itinerante simile per molti aspetti a quelli già esistenti in altre regioni italiane o estere?
Questo itinerario nasce da un protocollo d’intesa, fortemente voluto e siglato dal comune di Palermo e l’Assessorato regionale all’Agricoltura che mira ad individuare luoghi, spazi e punti di riferimento legati non solo alla storia della Santa, tanto famosa nel mondo, ma soprattutto alla nostra città e al patrimonio ambientale di questa. All’interno del quadro presentato che verrà presentato, c’è la collaborazione del Parco della Favorita, dell’Uditore e Ninni Cassarà i quali sono beni paesaggistici palermitani che ancora devono essere fruiti a pieno e riscoperti affiancandoli al grosso polo attrattivo del santuario di Monte Pellegrino, oggi come ieri meta di infiniti flussi turistici. La ricostruzione del cammino religioso vuole essere un trampolino di lancio per tante tipologie di turismo come quello equestre, ciclistico, botanico e ornitologico rientrando perfettamente nei parametri di finanziamento della Comunità Europea come intervento di riqualificazione ambientale veicolato da aspetti culturali e antropologici.
I fondi utilizzati per la messa a punto del progetto sono stati unicamente stanziati dalla Comunità Europea?
In effetti oltre ai finanziamenti europei, esiste una forte compartecipazione economica dei comuni interessati, essendo un progetto interprovinciale e da parte della stessa Regione Sicilia con un ruolo trainante e di primo livello giocato dalla città di Palermo e dal paese di S. Stefano di Quisquina.
Paolo Romeo
Quale ruolo ricopre la curia palermitana nella promozione culturale dell’itinerario?
La realizzazione di questo itinerarium trova pieno consenso all’interno della curia palermitana perché fondamentale risulta conoscere Santa Rosalia nelle sue diverse vesti sia come cittadina di autorevole origine e ruolo sia come grande testimone di vita evangelica riconosciuta sin da subito dalla chiesa cristiana che ha voluto elevarla agli onori degli altari. Tanti sono ogni giorno i turisti che vengono a rendere omaggio di fede alla “santuzza”provenendo dai più svariati paesi eppure è poco conosciuto il cammino ascetico e le tappe eremitiche di Rosalia articolato fra diversi paesi montani o agresti siciliani giungendo fino al santuario di S. Stefano di Quisquina, è dunque auspicabile, a mio avviso, che molti altri credenti possano ancora riviverlo con lo stesso ardore cristiano che contraddistinse la santa. Il percorso storico-religioso che presto sarà funzionante, non deve apparire però come muto pellegrinaggio fatto di pietre, grotte e luoghi di culto da traversare semplicemente ma attraverso tale progetto culturale fare conoscere ai visitatori

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  1. Salvatore

    Un progetto inutile e dispendioso, in cui al momento vedo solo delle squallide insegne. Ci vuole ben altro per far risollevare un’ area disastrata come quella che é il suddetto percorso. Fatevi un giro in quelle strade e vedrete il totale abbandono e incuria di anni e anni di incapacità e inefficenza di gestione degli organi politici e non. I fondi dissipati in questione, servono solo ad arricchire le tasche di pochi scribacchini mentecatti, celebrati addirittura da figure religiose,a sfavore di tutta quanta la comunità. É un percorso percorribile solo a piedi, pericoloso in molti tratti con rischio di frane. Santa Rosalia, di sicuro ai suoi tempi trovò un tragitto molto più fluido di quanto lo é adesso.

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