Periodico registrato presso il Tribunale di Palermo al n.6 del 04 aprile 2012

Anno XII - Num. 56 - 03 settembre 2024

Anno II - Num. 10 - 24 febbraio 2014 Cultura e spettacolo

Giornate FAI di Primavera il 22 e 23 marzo: a Palermo l’itinerario dei “Beni Nascosti”

(All’interno interviste a Direttrice Delegazione FAI Palermo Rita Cedrini e a Sovrintendente Beni Culturali Palermo Maria Elena Volpes)

di Francesca Penzallorto
         

Giornate FAI di Primavera - 22ª edizione 1Palermo – Presso il Palazzo Ajutamicristo si è svolta la conferenza stampa di presentazione dei siti aperti a Palermo e nella sua provincia in occasione delle Giornate di Primavera del FAI, Fondo Ambiente Italiano, ormai giunte alla loro XXII edizione, che nei giorni di sabato 22 e domenica 23 marzo 2014 vedranno in tutta Italia l’apertura al pubblico di 750 luoghi.

L’iniziativa è il risultato di una stretta collaborazione tra la Sovraintendenza ai Beni Culturali e la Delegazione FAI Palermo, che hanno condiviso il comune obiettivo di valorizzare la città, attraverso l’apertura di luoghi spesso sconosciuti al pubblico, ma ricchi di fascino e significato culturale e storico. L’itinerario sarà infatti svolto con lo scopo di guidare i visitatori alla riscoperta dei Beni Nascosti della città, seguendo anche un tema conduttore che è quello dell’integrazione e dell’attenzione verso i più deboli, spesso ai margini della società. Come ogni anno, sono state coinvolte numerose scuole di Palermo, i cui alunni, preparati dai loro professori durante l’anno a fare da apprendisti Ciceroni, con entusiasmo e passione hanno risposto all’appello per guidare i visitatori alla scoperta dei siti e svelare loro la storia e gli aspetti artistici dei monumenti visitati.

Ha aperto la conferenza stampa la Sovrintendente ai Beni Culturali di Palermo Maria Elena Volpes, pienamente soddisfatta della collaborazione col Fai, che le ha permesso di mettere in luce luoghi fin’ora dimenticati e anche degradati. Ha subito chiarito l’importanza di trasferire la Sovrintendenza presso il Palazzo Ajutamicristo, un palazzo di alto valore artistico all’interno del centro storico, ritenuto ormai sua sede istituzionale e che meglio può rappresentarla. Si è poi soffermata a parlare di Villa Raffo: una villa situata in via Bianchini all’interno del quartiere San Filippo Neri, più comunemente detto Zen, che mi sta particolarmente a cuore e che è stato inserito nel programma delle Giornate di Primavera. Ma la villa, alla fine dei lavori di restauro, è stata più volte vandalizzata da parte degli abitanti stessi del rione. Nonostante la delusione, non ci siamo lasciati scoraggiare e con il contributo della polizia municipale, della scuola del territorio e dei bambini abbiamo ripulito tutto e la faremo visitare sabato 22 marzo dalle 10,00 alle 17,00 e domenica 23 marzo dalle 10,00 alle 14,00, con la promessa di tenerla aperta tutte le mattine dal lunedì al sabato, per non abbandonarla e riappropriarci del nostro territorio. Abbiamo infatti spiegato ai bambini del quartiere che Villa Raffo è un bene culturale di tutta la collettività, che va salvaguardato e protetto e loro hanno dimostrato grande interesse e rispetto. Ha concluso l’intervento con un’esortazione a tutti i presenti, dicendo: La nostra città è meravigliosa, ma è anche una città devastata che noi possiamo riconquistare. Abbiamo reperti archeologici di inestimabile valore, beni culturali incredibili, palazzi storici e cose uniche al mondo e allora dobbiamo alzare la testa e recuperare il nostro spazio e il nostro tempo.

Giornate Primavera FAIA seguire è intervenuta Rita Cedrini, Direttrice della Delegazione FAI Palermo, che ha illustrato i luoghi che a Palermo potranno essere visitati nelle Giornate di Primavera, ringraziando tutti coloro che hanno dato l’opportunità al FAI di poterli visionare, perché ne hanno la gestione. Tutti i siti potranno essere visitati sabato 22 marzo e domenica 23 marzo dalle 10,00 alle 17,00. Gli iscritti al FAI e coloro che si iscriveranno al momento dell’accesso ai siti potranno usufruire di corsie esclusive e solo a loro sarà riservata la visita a Villa Whitaker, in via Cavour 6, attualmente sede della Prefettura. L’ingresso alla villa sarà possibile consegnando un documento valido, non bisognerà portare zaini o borse ingombranti e si svolgeranno visite a gruppi di 15 persone, per cui sarà necessaria la prenotazione entro il 20 marzo alla mail: delegazionefai.palermo@fondoambiente.it. Nel corso delle due giornate sarà anche possibile ascoltare della musica realizzata con un pianoforte a coda grazie alla collaborazione del Conservatorio Bellini. Altro luogo interessante da visitare – ha spiegato – è Palazzo Sclafani, in piazza Vittoria 14, non soltanto perché ha una splendida storia, ma ha un ruolo importante in quanto è stato il primo ospedale grande che ha riunito in un unico territorio le esigenze nei momenti difficili. Quest’anno i monumenti a cui abbiamo fatto riferimento sono tutti legati al concetto di ospedalizzazione, di attenzione sanitaria e di attenzione verso i poveri. L’Albergo dei Poveri, in corso Calatafimi 218, costruito alla fine del ‘700 e ristrutturato alla fine dell’800, fu un grande progetto di accoglienza dei diseredati nell’ottica che potessero produrre, impiantando la tessitura della seta e del cotone con due aree separate per uomini e donne e costruendo anche un lavatoio al chiuso per le donne. Ma noi avremo anche l’opportunità di visitare la Chiesa di Santa Maria della Purificazione, che è sempre chiusa, per capire l’importanza per una struttura del genere di avere una chiesa a cui far riferimento. La Cappella della Soledad, in piazza della Vittoria, già aperta in precedenza, sarà fruibile solo domenica 23 marzo dalle 10,00 alle 17,00. Legato anch’esso al tema dell’ospedale, Palazzo Marozzo della Rocca è un complesso religioso che si appoggia alla Chiesa di San Giuseppe Cafasso, in via dei Benedettini di fronte all’Ospedale dei Bambini, di cui potremo visitare lo splendido scalone del Palma con l’accesso a un piccolo giardino che era estremamente importante, perché in esso i religiosi coltivavano delle piante medicinali, usate per realizzare creme e pomate per l’ospedale maggiore. Dopo aver ulteriormente parlato di Villa Raffo, Rita Cedrini ha ceduto la parola ai vari rappresentanti dei comuni della provincia di Palermo che hanno aderito all’iniziativa.

A Bagheria sarà aperta al pubblico Villa Palagonia, conosciuta in tutto il mondo, alla quale si potrà accedere dal vecchio ingresso e si avrà l’opportunità di visitare il giardino attraversando un vialone sormontato da statue, anch’esse legate al tema dei mostri, che caratterizza la corte esterna della villa. Le visite saranno effettuate nei giorni di venerdì 21 marzo dalle 9,30 alle 13,00, riservato alle scolaresche, e domenica 23 marzo dalle 9,30 alle 13,00 e dalle 15,00 alle 18,00. A Caccamo si potrà visitare il Duomo intitolato a San Giorgio, ma la particolarità di quest’anno consisterà nell’opportunità di visionare il Museo d’arte orafa, comprendente calici, ostensori e reliquiari che vanno dal XV al XIX secolo, ricavato in una cripta sotterranea all’interno del Castello, anch’esso aperto al pubblico con personaggi in costume ad accogliere i visitatori. Sarà inoltre visibile la sacrestia del Duomo, che in passato era chiusa, dove sono presenti tele di pregevole valore della scuola fiamminga e paramenti sacri ricamati in oro, e la Chiesa di San Benedetto alla Badia, restaurata da poco grazie all’intervento della Sovrintendenza. I monumenti saranno visitabili nella giornata di domenica 23 marzo dalle 9,00 alle 20,00.

A Castelbuono saranno aperti al pubblico il Castello dei Ventimiglia, il Museo Civico e il Museo della Tecnologia e delle Comunicazioni della Fondazione Di Pasquale, la Torre dell’Orologio, la Chiesa di San Francesco, il Museo Naturalistico Francesco Minà Palumbo e la Matrice Vecchia.

A Corleone si potrà visitare il Monastero del Santissimo Salvatore, con la chiesa e il chiostro settecentesco che si affaccia sulla Cascata delle due Rocche. Il monastero sarà aperto sabato 22 marzo dalle 10,30 alle 17,00 e domenica 23 marzo dalle 10,30 alle 13,00. Tra Piana degli Albanesi e Santa Cristina Gela si apriranno cinque siti, tra cui sono stati riallestiti due musei: il Museo Civico Barbato, riallestito l’anno scorso in collaborazione con il FAI poiché in stato di totale abbandono, e il Museo del Santuario di Maria Santissima Odigitria, riorganizzato quest’anno, che è nato cinquant’anni fa per iniziativa di una suora che ha raccolto vari paramenti sacri ornati da bellissimi ricami. Chiunque voglia ottenere ulteriori informazioni sui monumenti, gli orari di visita e gli eventi particolari organizzati durante le due giornate, potrà consultare il sito www.giornatefai.it, accedendo all’elenco dei luoghi costantemente aggiornato fino alla mattina di sabato 22 marzo.

In occasione della conferenza stampa, la redazione di TrinacriaNews ha rivolto alcune domande alla Direttrice della Delegazione FAI Palermo Rita Cedrini e alla Sovrintendente ai Beni Culturali di Palermo Maria Elena Volpes. Questi i contenuti delle interviste:

Rita Cedrini

Cosa rappresentano le due Giornate di Primavera del FAI per la città di Palermo?

Aderendo a quello che è un progetto nazionale del FAI, in queste giornate ci è consentito di aprire quei luoghi che, avendo cambiato destinazione d’uso, oggi spesso non sono più fruibili. Come ad esempio la Prefettura, villa d’abitazione privata dei Whitaker, oggi è invece una cosiddetta zona sensibile per cui non è possibile accedervi. Quindi questa iniziativa ci offre l’opportunità di poter far aprire quei luoghi che fanno parte della storia della nostra città e che oggi non sono più accessibili. Vorrei anche aggiungere che noi siamo stati avvantaggiati dalla presenza di una sovrintendente sensibile, che appoggia i nostri progetti e li promuove e che ha la cultura e la sensibilità di intendere il senso delle nostre attività. Ecco perché in questa giornata noi abbiamo avuto il privilegio di poter effettuare la conferenza stampa in questo palazzo, a cui spesso l’accesso ci era stato negato.

Le attività del FAI, oltre all’organizzazione di queste giornate, in che cosa consistono?

Consistono in incontri mensili, con i quali cerchiamo sempre di poter aprire dei luoghi che rimangono marginali alle visite e discutiamo anche su temi che riguardano la cultura a più ampio respiro per poter riflettere un po’ insieme. Per esempio è stato realizzato un progetto su Caravaggio e la sua musica, altri sono stati realizzati sulla toponomastica con i suoi orrori, che quotidianamente abbiamo sott’occhio e a cui spesso non prestiamo attenzione, perché la nostra città è fatta per essere percorsa e non per essere vissuta, con il suo messaggio storico e le sue bellezze artistiche.

Anche quest’anno ci sarà attenzione verso i turisti stranieri?

Noi siamo stati sempre aperti e attenti ai turisti stranieri, per cui chi vuole venire troverà i ragazzi delle scuole che si preparano anche in lingua, proprio perché, essendo al centro del Mediterraneo, non potremmo farne a meno.

Maria Elena Volpes

Come ha collaborato la Sovrintendenza ai Beni Culturali con il FAI?

Noi siamo in grande sintonia con il FAI e specialmente con la direzione, per cui c’è una coincidenza di idee, di aspettative e di obiettivi. Abbiamo infatti aderito immediatamente a qualsiasi iniziativa loro volessero mettere in campo. Poi, in particolare, stiamo tentando di riaprire Villa Raffo insieme al FAI, alla polizia municipale e alla scuola dello Zen. La villa, trovandosi in una zona un po’ degradata, ci crea qualche problema: tutte le volte in cui noi abbiamo finito i lavori di restauro è stata vandalizzata, con un chiaro segnale che la nostra presenza non è gradita. Però noi non demordiamo e quindi abbiamo deciso, grazie anche all’impegno di tutti, di cercare di ripulirla, di aprirla nelle parti fruibili e abbiamo anche realizzato un bellissimo progetto con i bambini del rione. La nostra speranza è di restituirla alla città,cercando di trovare qualche risorsa per poter riprendere i lavori e restituirla nella sua bellezza originale. Intanto abbiamo deciso di tenerla aperta ogni mattina dal lunedì al sabato dalle 8,00 alle 14,00 mettendo un presidio. Quindi grazie all’impegno di coloro che ci hanno supportato,stiamo facendo quest’operazione, perché secondo noi solamente così si può raggiungere l’obiettivo di mantenere vivi i monumenti, facendoli vivere dall’interno. I proprietari sono i bambini e tutti gli abitanti dello Zen, noi siamo solamente coloro che si devono occupare della tutela e della manutenzione, la proprietà è di tutti i cittadini, di tutti noi e prima di tutto di coloro che abitano il luogo, che dovrebbero esserne orgogliosi. Quindi noi ce la metteremo tutta e faremo anche un’esposizione, non subito perché non abbiamo la possibilità, ma sicuramente ci impegneremo a realizzarla, mettendo delle fotografie che racconteranno il territorio com’era prima di essere vandalizzato, sottoponendolo all’attenzione di tutti.

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