Palermo – Si è tenuto lunedì 27 gennaio alla Galleria d’Arte Moderna il Convegno Coniugare le politiche passive del lavoro con le politiche attive del lavoro. Nuovi strumenti possibili.
Il fulcro intorno al quale ruotava il convegno è stato, con un anglismo, l’outplacement, il riposizionamento, cioè trovare di nuovo lavoro a 40 anni come a 50 e più.
Non è un problema soltanto di qualcuno il fatto che oggi una persona, causa crisi globale o situazione personale, si trovi a reinventare se stessa, ma è un problema sociale, un problema che investe il sistema paese, che deve trovare nelle azioni legislative e negli atti del Ministero del Lavoro una soluzione.
Ricollocarsi non significa soltanto cambiare azienda e sede di lavoro, ricollocarsi significa anche rimettersi a studiare, riqualificarsi. Non è eguale a 30 o 50 anni, ma forse a 40 le probabilità sono di più, nel giusto mezzo fra intraprendenza giovanile ed esperienza.
Il De Senectute di Cicerone ci insegna a guardare più all’esperienza, e la Divina Commedia pone “Nel mezzo del cammin di nostra vita…”, cioè dopo i 35 si stimava ai tempi di Dante, il momento di affrontare la selva oscura.
Tutto parte dalla legge n.3 del 6 Luglio 2012 che ha trovato poi attuazione nel ddl AS 3007 del 2013, con un iter normativo e attuativo che rimbalza di sponda, da governo di Destra a quello di Sinistra, passando per un governo tecnico prima e le larghe intese poi.
Il disegno di legge 3007-2013 di iniziativa dei Senatori Treu, Castro ed altri, dà maggiore spazio a nuovi soggetti, gli esperti nel gestire l’outplacement, una formazione continua che consenta ai dipendenti di riqualificarsi.
Questi soggetti sono già individuati dal vigente decreto legislativo n. 276 del 10 settembre 2013 art. 4 comma 1 e possono avere natura pubblica, privata o mista, ma anche sostanziarsi in appositi nuclei di dipendenti a tal fine auto-costituitesi con il supporto di esperti esterni provenienti dalle medesime agenzie di lavoro suddette.
Il convegno è organizzato dall’Assessorato alle Attività Produttive e Sviluppo Economico del Comune di Palermo, in collaborazione con la Società INTOO s.r.l.
Proprio uno di questi attori, come previsto all’art. 4 comma 1 lettera b) di questo DDL, è la Intoo srl, che porta intorno al tavolo del convegno odierno l’assessore alle Attività Produttive Marco Di Marco del Comune di Palermo, il dott. Albanese, presidente di Confindustria Palermo ed il ministro del Lavoro Treu.
Introduce e modera Angelo Salvatori, Senior Advisor di Intoo srl, uno degli “esperti” definiti dal DL.
L’intervento del Ministro verteva sulle politiche attive del lavoro come strategia d’azione integrata per il rilancio economico del territorio.
Il dottor Albanese invece sottolineava la congiuntura tramite l’articolazione che non vi possa essere nessun mercato del lavoro senza mercato per le imprese.
Assente giustificato, ma di cui sono pervenuti i saluti tramite l’assessore, il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando.
L’intervento dell’assessore Di Marco riguardava la disamina delle attività poste in essere dal Comune per la tutela dei livelli occupazionali e dello sviluppo socio economico del territorio, essendo compartecipe nella ricollocazione dei lavoratori di medie aziende del comprensorio che, a causa della crisi, hanno dovuto reinventarsi, quando non chiudere.
Quanto si deve investire nel sociale? Nello scorso millennio l’Istat calcolava in 200 milioni del vecchio conio il costo della creazione di un nuovo posto di lavoro e oggi il costo può solo essere aumentato.
Considerando i milioni di disoccupati di ritorno e non le prime leve, la convenienza è maggiore per le aziende che riqualificano, perché non sostengono interamente questo costo e potranno, nei tempi brevi che si auspicano per l’approvazione del ddl 3007, accedere anche agli specifici contributi di riqualificazione.