Una riforma coerente e attuale dell’autonomia siciliana
L’auspicio giunto dal seminario “Origini ed attualità dello Statuto Siciliano” organizzato dall’associazione ex parlamentari ARS
Una platea attenta e interessata ha animato il dibattito del seminario su “Origini ed attualità dello Statuto Siciliano” auspicando una istituzione autonomistica responsabile, in linea con le riforme di più alto rango e la società attuale.
Il seminario, svolto all’hotel Addaura a Palermo da venerdi a domenica, è stato organizzato dall’Associazione ex parlamentari siciliani, presieduta da Rino La Placa, e coordinato dal professore Salvatore La Rosa dell’Università degli Studi di Palermo. Giovani laureati under 35 hanno affrontato per tre giorni uno dei temi caldi dell’agenda politica insieme a ex parlamentari e accademici.
«Con il seminario i giovani hanno capito qual è stato in Sicilia il ruolo della classe dirigente con esplicito riferimento al potere esecutivo, al potere legislativo e al potere della burocrazia. Quanto lo Statuto Speciale sia stato uno strumento reale di crescita o piuttosto un vincolo. – ha detto il professore Salvatore La Rosa – L’obiettivo fondamentale – ha aggiunto – è stato quello di far accostare le nuove generazioni alla politica offrendo argomenti di riflessione in grado di rispondere positivamente all’antipolitica».
Divulgare la conoscenza della storia e degli aspetti legislativi della normativa statutaria siciliana, formare coscienze critiche e riflettere sull’attualità dello Statuto regionale, è stato l’impegno assunto nel corso delle giornate di lavoro.
Un focus in particolare è stato dedicato all’autonomia finanziaria regionale di cui agli articoli 36, 37 e 38.
Tra gli elementi più dibattuti la necessità di una revisione dello Statuto in linea non solo con l’evoluzione del contesto sociale e legislativo, ma soprattutto in linea con l’appartenenza all’Europa e con la centralità nel Mediterraneo.
Uno Statuto che, persa la specialità degli anni del secondo dopoguerra, richiede una revisione contestualizzata e coerente che lo renda effettivamente applicabile. Uno Statuto che vuole una identità del popolo siciliano e una classe dirigente competente e responsabile. Uno Statuto in cui la Regione abbia un ruolo di programmazione, controllo e indirizzo, e snellisca le funzioni meramente amministrative, volgendo lo sguardo verso quelle di strategia e di politica attiva. Uno Statuto in cui i ruoli del parlamento e quelli rappresentativi siano ben definiti e coordinati con il Paese.
«Nella prospettiva di una compiuta realizzazione del nuovo sistema delle autonomie, previsto dalle modifiche costituzionali non ancora attuate – ha detto il presidente Rino La Placa – le ragioni della specialità devono confrontarsi con l’ordinarietà delle altre Regioni per evitare di motivare inutili e dannose criticità, origine di disfunzioni e sprechi».