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Anno XII - Num. 56 - 03 settembre 2024

Anno II - Num. 06 - 26 aprile 2013 Sport

40° anno di vita rally siciliano e ad Aragona la seconda edizione del Rally Ronde Città delle Maccalube

di Emilio Mancuso
         

Peugeot 207 - Valentina RussoLa Sicilia e i Rally, un binomio che vive nel corso del 2013 il quarantunesimo anno di vita, risalente quindi quasi agli albori della specialità stessa. Un legame che nella terra di Trinacria, è molto radicato considerando che con la Targa Florio sono nate le corse su strada che tanto pubblico hanno riversato sui tracciati siciliani per tifare e ammirare questo sport.

L’automobilismo da sempre ha suscitato grande interesse e curiosità negli isolani che spesso hanno mostrato ai loro beniamini un tifo così caloroso che non ha uguali al mondo e di fatto dopo il calcio inteso come sport nazionale, l’auto da corsa è la disciplina che nella regione richiama il maggior numero di partecipanti e tifosi.

In questo scenario lo spettacolo va avanti entrando nel vivo dell’azione.

A Febbraio è andata in onda la kermesse dei Volanti d’Oro, ambita e riuscitissima manifestazione svoltasi a Gratteri ( Pa ) e patrocinata da Italia Grandi Eventi e dal portale Siciliarally.com col trio Natoli – Picarella – Salemi veri artefici della giornata che si è svolta presso un noto ristorante della zona.

Una festa molto ben riuscita alla quale hanno partecipato un centinaio tra piloti,navigatori, scuderie e addetti ai lavori vari, tutti in un clima unitario di aggregazione in una giornata di festa a motori spenti.

I Volanti d’Oro sono una premiazione prettamente siciliana non ufficiale della federazione, ma che nel suo essere è decisamente più apprezzata e che ha visto nel santateresino Andrea Nucita e nel suo navigatore Princiotto i vincitori assoluti.

Nucita e Princiotto portacolori della scuderia Phoenix, gestita dalla stessa famiglia di Nucita, si sono aggiudicati il premio assoluto per aver ben rappresentato i colori siciliani oltre stretto prendendo parte al campionato rally nazionale aggiudicandosi con pieno merito la categoria Juniores battendo avversari settentrionali che sulla carta disponevano di probabilità maggiori di successo.

Altri riconoscimenti sono andati invece a coloro che si sono distinti nella propria categoria nell’ambito regionale e così troviamo il duo Guagliardo – Ravetto Antinori che hanno primeggiato tra le autostoriche, Samarelli nella Racing Start, Brusca in FA, Fragale in FN, Tripolino in N, Mingoia in A e Armaleo e Di Benedetto tra le Super. Ancora riconoscimenti per Novelli, al quale è andato il premio Strakuzzi come pilota più spettacolare dell’anno, Mazza, riconosciuto come il miglior gentleman driver della stagione e Arena come giovane promessa. Titoli anche per Riolo e Frattalemi giunti ex-aequo come piloti più redditizi e infine nota per Russo, migliore navigatrice dell’anno e unico riconoscimento femminile assegnato.

Conclusi quindi gli ultimi appuntamenti della stagione precedente, sottoforma delle premiazioni relative al 2012, i motori hanno ripreso a rombare tra Agrigento e Palermo.

Di Benedetto tocca la barrieraA metà Marzo è andata in onda ad Aragona la seconda edizione del Rally Ronde Città delle Maccalube.

La manifestazione agrigentina ha preso infatti nome dai tipici vulcanelli presenti in quella zona e che hanno unito occasionalmente il fascino della nostra terra ad una giornata di sport.

La gara ha visto al via un parco partenti decisamente ridotto come equipaggi al via, segno questo purtroppo, della crisi economica nazionale che in uno sport dispendioso come il motorsport, ha i suoi risvolti negativi.

Delle ulteriori defezioni dell’ultima ora ha ulteriormente impoverito il lotto dei partenti che si sono dati battaglia sui tradizionali quattro passaggi della prova speciale di Muxarello, un tratto di strada tra Aragona e Santa Elisabetta questo, da sempre teatro di grandi battaglie passate alla storia del rallysmo regionale.

La cronaca della gara si potrebbe racchiudere in sintesi con un tutto bene per Di Benedetto e un tutto da rifare per Mazza. Occorre invece scendere in un dettaglio specifico dei fatti per analizzare meglio quanto successo ad Aragona e darne una più giusta interpretazione in quanto una sorte di buco regolamentare ha scaturito polemiche e reclami del fine gara evitabili se la federazione e di conseguenza poi l’organizzatore non avrebbe creato il motivo della discordia.

Per quanto riguarda la gara Alfonso Di Benedetto navigato ormai definitivamente dalla fidanzata Valentina Russo, ha rischiato di non partire causa avaria al motore della Peugeot 207 S2000 ma che è stato risolto sabato pomeriggio a tempo di record dalla Ferrara Motors che gli cura la vettura coi meccanici che hanno realizzato uno di quei miracoli impossibili portando a termini un lavoro coi minuti contati prima del via.

Risolto il tutto, Di Benedetto si è aggiudicato i primi due passaggi in prova per poi lasciare il successo parziale nelle seguenti due speciali alla vettura gemella di Pietro Mazza e Marcus Salemi che a fine rally hanno concluso distanziati di solo otto secondi dalla coppia vincitrice mentre al terzo posto ha chiuso la Mitsubishi Lancer Evo X di Cacioppo il quale si è ritrovato in solitaria sul gradino piccolo del podio.

Infatti l’unica vettura che poteva candidarsi a contendergli il podio si è autoeliminata nella  prima speciale con la Punto Abarth di Gianni Mirabile uscita di strada e ripartita attardata segnando poi tempi da assoluto anche se viaggiava fuori dalla top ten dove al quarto posto troviamo la piccola Peugeot 106 di Brusca che ha disputato una gara magistrale condotta tutta al limite.

Seguono in classifica le due Renault Clio di Maurizio Mirabile e Filippo Vara che hanno stanziato di un paio di secondi le vetture di Fallea, Zucchetto, Airo’ Farulla e Farina.

Grande assente della giornata è stato Riolo che figurava tra gli iscritti non partenti mentre poca strada ha compiuto il locale Gandolfo che ha rotto una sospensione nelle prime battute di gara.

Durante la gara, le voci che giravano all’assistenza, si sono tramutate in verità all’arrivo e al traguardo Mazza ha sporto reclamo contro Di Benedetto accusandolo di un palese taglio delle chicane di rallentamento che lo avrebbero avvantaggiato specie nei due passaggi iniziali in cui il canicattinese ha vinto le prove.

Il reclamo è stato ampiamente documentato con foto e filmati dell’accaduto, ma il collegio dei commissari ha notificato non valido quanto accaduto perché come precedentemente detto, più che infrangere il regolamento, Di Benedetto è stato scaltro nell’approfittare di una regola soggetta a interpretazione e non ben definita.

Il regolamento prevede che è punibile chi abbatte la barriera di rallentamento o la percorre tagliandola ricavandone vantaggio in termine di tempo, non specifica ( purtroppo per Mazza in questo caso ) nulla invece nel caso di spostamento di barriera colpendola anche se volontariamente con lo spigolo o la fiancata della macchina, specie come in questo caso, quando per ostacolo c’è un semplice Jersey di plastica leggerissimo facilmente movibile e non una più auspicata rotoballa di paglia dalle dimensioni e dal peso decisamente più sostenute.

La Peugeot 106 di Salvatore  Emma

Al di la di chi sia stato vincitore o perdente, la faccenda lascia l’amaro in bocca a tutti dato che di fatto è un vizio di regolamento a creare a priori lo spiacevole episodio. Di Benedetto dal suo punto di vista sottolinea che di fatto ha effettuato la manovra di rallentamento il cui scopo la barriera impone, di averla solo toccata e non spostata dalla sua postazione. Mazza invece ha sporto reclamo più contro il cattivo regolamento che non nei confronti personali dell’avversario, oltretutto compagno di scuderia.

Che Di Benedetto resta al momento il top del rallysmo siciliano per quantità di gare vinte è indiscutibile, così come nulla c’è da dire sulla sportività di un gentleman di Mazza, e proprio su questo fattore un’analisi più approfondita della gara mette in luce il perché del risultato finale. Di Benedetto corre da professionista, ha un livello di assuefazione alla guida e al ritmo di gara superiore alla media, qualità che al momento sta emergendo nel suo stile di guida sicuramente più redditizio e meno arrembante degli irruenti inizi di carriera. Mazza disputa delle gare una-tantum durante la stagione quando è libero da impegni di lavoro e la sua forza agonistica la concentra tutta sulla capacità psico-fisica ed emotiva della giornata, in sintesi gli manca l’allenamento quasi settimanale dell’avversario, vero motivo che spiega l’andamento del rally.

Un merito a Mazza va comunque ampiamente riconosciuto: al momento è l’unico driver che in zona riesce a lottare alla pari contro Di Benedetto.

Ci si augura quindi che episodi come quello delle Maccalube non si ripresentino in futuro e che sul problema delle chicane, si faccia chiarezza regolamentare in maniera più concreta e in tempi brevi.

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