Periodico registrato presso il Tribunale di Palermo al n.6 del 04 aprile 2012

Anno XII - Num. 56 - 03 settembre 2024

Anno II - Num. 11 - 03 maggio 2014 Cultura e spettacolo

390° festino di Santa Rosalia ricco di eventi all’insegna della legalità

L’Assessore comunale alla cultura Giambrone ci parla del suo nuovo incarico a sovrintendente del Teatro Massimo di Palermo

(All'interno interviste a Francesco Giambrone, Assessore Cultura Comune Palermo, Domenico Pellegrino, scultore e artista e Renzo Milam, scenografo)

di Andrea Ferruggia
         

conferenza stampaPalermo – Giunge alla 390° edizione la festa di celebrazione della famigerata Rosalia Sinibaldi, “santuzza” e patrona di tutti i palermitani che nel XVII secolo debellò dalla città il morbo della peste, venuta dal mare su una feluca carica di doni per il Vicerè. Istituita già nel 1624 come festa urbana dal Senato, il culto delle sacre spoglie di Rosalia ha messo in ombra quello delle ben più antiche sante protettrici dei quattro mandamenti urbani (S. Agata, S. Cristina, S. Ninfa e S. Oliva) diventando elemento identificativo della città di Palermo ed estendendosi fin oltre i confini siciliani per approdare in continenti lontani come il Sud America (Colombia, Argentina, Cile), dove una folta e nutrita comunità di emigrati mantiene viva, tutt’oggi, tale tradizione. La Santa ha affermato il sindaco Leoluca Orlando alla conferenza stampa di giorno 4 luglio, per la presentazione del Festinoevoca il carattere cosmopolita e interculturale della città, ricorda il collegamento con altre città siciliane come S. Stefano della Quisqunia e ricorda altresì l’importanza di coniugare le radici con le ali, i vicoli del centro storico con il mondo-. presentazione carroL’anteprima del programma di questa ultima edizione, è stata presentata nella mattinata di venerdì presso il settecentesco salone Filangeri del Palazzo Arcivescovile, dinanzi a decine di giornalisti e fotografi e alla presenza del cardinale Paolo Romeo accompagnato dal vescovo vicario Carmelo Cuttitta, della regista Monica Maimone della compagnia Mymoon, dell’Assessore comunale alla Cultura Francesco Giambrone e del sindaco Leoluca Orlando. Ad aggiudicarsi, dopo una contestata selezione, l’allestimento e i preparativi del Festino è stata una nota compagnia di spettacolo e teatro originaria di Varese, Mymoon, che, grazie alla sua direttrice, l’artista Monica Maimone già curatrice del casting nel triennio 1995-1997, ha avuto il merito di trasformare una semplice festa popolare in un evento artistico e narrativo per il recupero della propria storia. Per la realizzazione dei festeggiamenti ho voluto soltanto la presenza di palermitani, non solo perché era giusto che partecipassero ai lavori, loro che amano tanto la “santuzza” ma anche perché sono persone di grande spirito e che lavorano con estrema attenzione ed impegno, sempre pronti a fare del festino un unicum inimitabile – ha detto alla stampa Monica Maimone, aggiungendo cheanche quest’anno la sacra celebrazione deve essere interpretata non solo secondo i dettami e i contenuti liturgici della Chiesa ma deve divenire simbolo di lotta politica e sociale alla mafia, vero flagello che appesta le istituzioni e che bisogna al più presto debellare come male curabile.

Il Festino come ogni anno, avrà inizio dal piano della Cattedrale con danzatrici e cantastorie che insceneranno momenti salienti della vita dell’eremita (l’esperienza alla corte normanna, lo spogliarsi dei ricchi abiti, l’ascesa al Monte Pellegrino, la morte e il ritrovamento delle ossa da parte del saponaro), il carro scenderà lungo il vialone del Cassaro attraversando l’intera città e i Quattro Canti infine varcherà Porta Felice per giungere al Foro Italico dove si terrà un meraviglioso concerto (“Le vie dei canti” a cura di Mario Incudine) con gli immancabili giochi pirotecnici.

 

santuzza e progetto carro

Durante la conferenza, l’assessore Giambrone ha voluto porre l’attenzione di tutti sull’importanza che la festa ha per la città a livello lavorativo ed economico: il Festino è anche occasione di lavoro, lo è per la città che soffre profondamente il problema della disoccupazione e del disagio giovanile. Maestranze e artigiani si stanno adoperando in questi giorni e con amore per addobbare a festa questa città, festa che per loro diventa un motivo in più di guadagno per massimizzare i profitti in netto calo. Novità di quest’anno sarà quella di vedere premiata la vetrina più bella fra le attività di Palermo, quella che avrà mostrato maggiore cura nell’allestimento dei suoi spazi espositivi in onore e ricordo della santa. La festività dei 14 e 15 luglio non sarà soltanto dedicata alla legalità e della lotta al fenomeno mafioso ma, dovrà essere rivolta anche ai più poveri, ai senzacasa, ai profughiAmerai il tuo prossimo come te stesso!questo è il comandamento del Cristo Gesù ha ricordato il cardinale Paolo Romeonon è possibile festeggiare e dimenticare l’emergenza dei senzacasa, di quei tanti profughi che sbarcano giornalmente sulle nostre coste, la piaga endemica della disoccupazione e il reinserimento sociale di chi ha saldato il proprio debito con la giustizia. Vi racconto solo che durante il conclave elettivo, a cui presi parte, dopo l’elezione di papa Francesco, un cardinale di cui non dirò il nome ma anche lui francescano, disse al pontefice di non dimenticare mai i poveri adesso che era giunto al vertice della gerarchia ecclesiastica. Altro importante tema è quello delle donne che parteciperanno numerose al Festino perché a trainare il carro/vascello marmoreo, realizzato dall’artista veneziano Renzo Milan, saranno unicamente le palermitane e a debuttare sui palcoscenici mobili troveremo ancora due donne, Anita Vitale e Marcella Nigro che intoneranno inni devozionali e triunfi, accompagnate dall’Orchestra di Tamburi dal mondo sotto la direzione del musicista Mario Incudine. Il fitto programma di incontri, messe e spettacoli che avrà inizio alle ore 17:30 di giovedì 10 con le litanie in onore della santa e si concluderà alle ore 22:30 nel sagrato della Cattedrale con i giochi di fuoco post-processione, è interamente consultabile online sul sito ufficiale del Comune di Palermo www.comune.palermo.it o su quello dell’arcidiocesi www.diocesipa.it. In occasione dell’evento la redazione di TrinacriaNews.eu ha incontrato Francesco Giambrone, Assessore Cultura del Comune di Palermo, Domenico Pellegrino, scultore e artista infine Renzo Milam, scenografo. Ecco le domande che gli abbiamo rivolto: Domenico Pellegrino Tu sei l’ideatore e lo scultore della statua della santa patrona. Da quale iconografia hai tratto spunto e da cosa è composta l’opera? Nel realizzare la bozza della statua, mi sono ispirato all’iconografia classica, come già avevo fatto in precedenza partecipando all’allestimento di altri due festini sacri e ho preferito mantenere un gusto antiquario perché volevo avvicinare S. Rosalia alla gente. Non voglio che la statua, sia vista come l’opera di Domenico Pellegrino ma come appartenente a tutta la cittadinanza ed infatti ho inserito tutti quei classici simboli legati a Palermo che siamo abituati a vedere: il giglio, la croce, il teschio e la Bibbia. La statua della santa sarà in polvere di marmo policroma e stucco di resina, avrà un lungo manto morbido e ricco di pieghe, modellato a merletto e in mano stringerà un giglio d’argento, simbolo di purezza, realizzato dall’orafo Michele Matranga così come la croce poggiata sul petto. Renzo Milan Quale sarà l’aspetto architettonico del carro di questo 390° festino? Il carro che ho disegnato e di cui dirigo i lavori d’allestimento sarà in pieno gusto barocco perché il XVII secolo è il periodo in cui si svolsero le prime celebrazioni pompose del festino palermitano. Avrà una forma a vascello perché su questa imbarcazione giunse la peste e comunque è sinonimo della Chiesa, vi saranno grosse lesene che ricordano un po’ le ali di un uccello e 3 livelli con finte balaustre a colonnine che riprodurranno un gioco d’illusione e prospettiva, il tutto unito allo scafo del carro le cui pareti verranno dipinte con pannelli che riprodurranno venature marmoree dai tanti colori (breccia, travertino, nembro, carrara). Il carro solo apparentemente darà l’impressione di essere pesante perché architettonico nel gusto ma in realtà è molto leggero ed infatti non sarà meccanizzato ma trainato unicamente dalle donne, vere protagoniste di questo festino. Nella stessa occasione dell’anteprima del 390° Festino di S. Rosalia, la redazione del giornale ha voluto incontrare l’Assessore alla Cultura Francesco Giambrone, congratulandosi della sua nuova nomina da parte del Ministro dei Beni e delle Attività culturali Dario Franceschini, a sovrintendente della Fondazione Teatro Massimo di Palermo, secondo il percorso indicato dal decreto legge “Valore Cultura” del primo gennaio 2014. Da alcuni mesi commissario straordinario del teatro urbano era il prefetto Fabio Carapezza Guttuso che dopo essere stato ringraziato per aver ridato lustro e dignità artistica all’istituzione sinfonica, ha consegnato l’incarico al nuovo Consiglio direttivo di esperti, presieduto dal Sindaco Leoluca Orlando e composto da Leonardo Di Franco (presidente dell’Accademia di Belle Arti), Daniele Ficola (direttore del Conservatorio “Vincenzo Bellini”), Anna Sica (docente ordinaria di Storia del Teatro presso UNIPA) ed infine dal notaio Enrico Maccarone. Di seguito riportiamo le domande rivolte all’Assessore Giambrone relative al nuovo incarico Francesco Giambrone Recentemente è stato nominato Sovrintendente del Teatro Massimo di Palermo. Quali sono i veri problemi che interessano questa nostra fondazione e come intende risolverli? Il programma dettagliato per la risoluzione dei problemi del teatro non posso illustrarlo, perché sto lavorando per la sua realizzazione proprio in queste future settimane, insieme all’equipe del comitato di gestione della fondazione. Ho ricoperto tale incarico tra il 1999 e il 2002 oltre ad averlo ricoperto tra il 2006 e il 2010 nel teatro Maggio Musicale Fiorentino, quindi ho una buona  esperienza e conoscenza del settore sebbene col tempo cambino le persone e le circostanze. Ecco che allora in una prima fase, cercherò di dare ascolto alle voci, ai bisogni e alle richieste di coloro che lavorano nel teatro per capire concretamente la situazione. È certo che questa nostra meravigliosa opera, che tutti ci invidiano in Europa, deve tornare a vivere, deve essere fruito maggiormente dalla cittadinanza e non solo e dovrà essere aperto e attivo ogni giorno perché deve trovare nuove tipologie di pubblico, non solo giovani ma anche turisti. Una grossa pecca che va subito risolta è che non esiste un direttore musicale e senza questa figura di esperto non è possibile per il Massimo raggiungere agevolmente pari posizione con altri grandi teatri analoghi per tradizione sinfonica e concertistica. Chi saranno i componenti del consiglio con i quali andrà a collaborare? Il Consiglio è straordinario perché è formato dai maggiori rappresentanti delle istituzioni di alta formazione che operano nel settore della cultura in città come l’Accademia di Belle Arti, il Conservatorio e l’Università. Conosco ognuno di loro e mi piacciono perché è gente competente che si occupa di formazione tanto da rappresentare uno grande strumento di contatto e di legame con il mondo di chi prepara quei professionisti che lavoreranno nel teatro in futuro. La carica che andrà a ricoprire è cumulabile con quella di Assessore che già ricopre? Assolutamente no. Sono due diverse cariche istituzionali a livello politico e cittadino ed infatti per accettare il ruolo di sovrintendente dovrò abbandonare quello di Assessore Culturale per essere sostituito dal sindaco, perché soltanto lui potrà decidere chi prenderà il mio posto. Non chiedetemi se già si sanno dei nomi perché ancora nulla è certo.

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