Periodico registrato presso il Tribunale di Palermo al n.6 del 04 aprile 2012

Anno XI - Num. 52 - 24 aprile 2023

Anno II - Num. 07 - 10 luglio 2013 Cultura e spettacolo - Politica e società

Videointervista a Vincenzo Carollo per il suo libro “Uniti nella diversità”

Incontro presentazione: Verso il Pride per discutere su diritti civili e matrimoni gay

di Tancredi Riina
         

Palermo – Alla Feltrinelli di Palermo ha ospitato un incontro dal titolo “Verso il Pride”, alla vigilia della manifestazione volta a sensibilizzare la cittadinanza sul tema dei diritti civili e delle rivendicazioni della vasta comunità lgbt. L’occasione di dibattito è stata data dalla presentazione del libro Uniti nella diversità edito da Torri del vento di Vincenzo Carollo, di professione avvocato, molto sensibile al tema.

Alla presentazione, introdotta e moderata da Vincenzo Zummo, vicepresidente della Camera penale di Palermo, hanno partecipato Francesco Viola, docente di filosofia del diritto presso l’Università di Palermo e Massimo Milani, del Coordinamento Palermo Pride.

Si tratta di un saggio che, come rende subito evidente il suo sottotitolo: I diritti delle persone lgbt, intende offrire un fondamento giuridico ed etico sulla condizione degli omosessuali in Italia e in Europa. Nel nostro paese le persone lgbt sono ancora “soggetti costituzionalmente deboli”, giuridicamente, socialmente e, soprattutto, culturalmente; mentre le politiche europee, già da tempo, svolgono un ruolo trainante verso la promozione e difesa dei diritti civili.

Il libro che mancava, nell’opinione di Vincenzo Zummo, che si è detto fiero di partecipare all’incontro e di rappresentare quei penalisti palermitani aperti alla piena espressione dell’articolo 3 della Costituzione. Un libro che presenta in maniera disciplinata il tema delle diversità, del mondo omosessuale, le prospettive che si dovrebbero avere in Italia, ha affermato Zummo; un libro anche nudo e crudo, per il modo con cui affronta la storia del reato di sodomia. È il modo giusto di affrontare il problema, ha affermato invece il prof. Viola, perché tocca tanti aspetti. Non un libro esclusivamente giuridico, dunque, ma di cultura generale.

 L’incontro si è subito formulato come un antipasto di quel che sarà il Pride, per citare ancora Vincenzo Zummo, fosse solo per la fortunata coincidenza temporale, a vigilia dell’inaugurazione della settimana del Palermo Pride – che ha visto la partecipazione di autorità come la Presidente della Camera, Laura Boldrini – e subito dopo l’approvazione, in Comune, dell’istituzione del Registro delle Unioni Civili, fortemente voluto dal Sindaco Leoluca Orlando. Proprio la recentissima conquista è stata ricordata all’inizio dell’intervento di Massimo Milani, che, visibilmente emozionato, ha letto una lettera di un uomo rimasto anonimo ricevuta alla sede del Comune, il giorno prima.

copertina

Il libro nasce dall’incontro con Giovanni e Paolo, due omosessuali italiani che hanno viaggiato in Spagna solo per potersi sposare, ma trova le sue radici nel periodo del dottorato di ricerca dell’autore: ho sempre cercato di fare ricerca vera e propria – ha affermato Carollo – cioè di affrontare questioni sociali che sono all’ordine del giorno, che riguardano tutti, e che a volte rappresentato un tabù per molte persone.

Il saggio di Carollo affronta in particolar modo tre questioni che caratterizzano il modo con cui ci si rapporta con il tema: la questione della doppia moralità (una eterosessuale e tendenzialmente tradizionalista, l’altra omosessuale e progressista), il conflitto tra l’aspetto sessuale (sul quale si concentra gran parte dei giudizi) e quello affettivo (considerato dalle politiche europee), il conflitto tra il diritto naturale e il diritto positivo. È stato in particolar modo quest’ultimo tema a dare vita a un vivace dibattito che ha coinvolto più volte anche il pubblico.

L’intervento del prof. Viola ha ripercorso la storia della discriminazione millenaria degli omosessuali, come risultato di incrostazioni storiche dalle quale bisogna purificarsi: il primo passo è certamente riconoscere che la nostra cultura si è edificata su certi stereotipi, che hanno portato a queste discriminazioni. Ne consegue la necessità di rivedere le basi della nostra cultura etico-sociale: siamo davanti a una istituzione logora – il matrimonio – che dev’essere rivitalizzata ripensando le sue finalità. È bastato parlare delle finalità “naturali” del matrimonio – la procreazione e la continuità della specie – per accendere il dibattito, mostrando i mille volti di un’argomentazione spesso abusata, la natura. Per Milani non c’è dubbio: si sfrutta il concetto della natura come clava contro gli omosessuali, ma è un concetto pericoloso: nella natura c’è di tutto.

Altro tema di confronto, il rapporto tra gli omosessuali e la fede, e l’identità cristiana. Per il prof. Viola bisogna distinguere tra la cristianità, intendendo con essa i valori originari, spesso traditi, e il cristianesimo, che ne è la configurazione storica, temporale. Una premessa fondamentale per argomentare la derivazione cristiana di molti principi che si ascrive al diritto naturale: anche l’art. 3 della Costituzione – sostiene il docente –, cioè la lotta contro ogni discriminazione, ha radici cristiane, non viene dall’Oriente, è alla base della nostra cultura occidentale. Dobbiamo dunque ritrovare la nostra stessa identità. Più netta la posizione dell’autore del libro. Carollo che ricorda le parole con cui il cardinale Bagnasco ha commentato l’approvazione dei matrimoni gay in Francia: “vulnus grave della famiglia”, ribaltate clamorosamente dalla Corte di Cassazione che ha dichiarato proprio “vulnus della famiglia” il matrimonio d’ufficio, a margine del recente caso di una coppia sposata che si è ritrovata automaticamente divorziata in seguito al cambio di sesso di uno dei due coniugi. Prova innegabile di un contrasto dialettico ancora fortemente in atto tra il diritto positivo e quello naturale.

Vincenzo CarolloIl cammino verso il Pride, o sarebbe meglio dire verso il riconoscimento dei diritti delle coppie omosessuali in Italia è ancora lungo, ma sembrano ancora più vere e ottimistiche le parole del sociologo inglese Anthony Giddens, con le quali si è congedato Vincenzo Carollo al termine dell’incontro: È in atto una rivoluzione globale nel modo in cui pensiamo noi stessi e in cui formiamo legami e connessioni con gli altri. Una democrazia delle emozioni non fa distinzione di principio fra relazioni eterosessuali e omosessuali. Molto più degli eterosessuali, gli omosessuali sono stati pionieri nella scoperta del nuovo mondo di relazioni e nell’esplorazione delle sue possibilità.

Abbiamo discusso con l’autore del libro, Vincenzo Carollo. Queste le domande che gli abbiamo rivolto nella videointervista:

  1. Come nasce questo libro?
  2. Il titolo uniti nella diversità raccoglie il senso della sigla LGBT. Oggi si è parlato molto di diritti connessi all’identità, però già la sigla riunisce troppe diversità e pone problemi che non stanno bene insieme. Nello specifico, il tema dei diritti civili, la causa dei matrimoni omosessuali, e dall’altra parte il riconoscimento dell’identità diversa dei transessuali. Come si può coniugare queste due realtà diverse?
  3. Si può dire che oggi qualcosa sta cambiando, cerchiamo di capirlo insieme. Le chiedo per esempio: cinque anni fa avrebbe potuto scrivere questo libro, pubblicarlo e discuterlo? E dieci anni fa?
  4. La Svezia nel 2008 ha approvato i matrimoni gay ed è stato un governo di destra. Hollande ha approvato i matrimoni gay anche con l’appoggio della destra. In Inghilterra è stato un governo conservatore. Perché in Italia non solo la destra si oppone, ma la sinistra non riesce a trovare un accordo?
  5. In Francia non c’è il Vaticano, ma questo non ha impedito il famoso “suicidio di Notre-Dame”, del filosofo Domenique Venner .Secondo lei perché un uomo arriva a rinunciare alla propria vita per un valore in cui crede e contro l’istituzione del matrimonio gay che non gli toglie niente?
  6. Torniamo in Italia e in particolar modo qui a Palermo, dove si terrà il Pride nazionale. Come promesso l’amministrazione comunale ha approvato l’istituzione del registro delle unioni civili. Tra le polemiche, quella per la quale si tratta di mera propaganda perché in assenza di una normativa nazionale non ha valore. Lei che si intende di questo campo, che ne pensa?
  7. Il titolo dell’incontro di oggi è “Verso il Pride”. E poi?
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