Periodico registrato presso il Tribunale di Palermo al n.6 del 04 aprile 2012

Anno XI - Num. 52 - 24 aprile 2023

Anno III - Num. 15 - 24 gennaio 2015 Politica e società

Seminario della CGIL Sicilia su banda larga e crescita digitale

CGIL: Per la Sicilia più di 436 milioni di euro disponibili. La regione stia al passo con la programmazione per non perdere questa occasione

All'interno intervista a FABRIZIO SOLARI, segretario nazionale CGIL,responsabile dipartimento settori produttivi Sicilia

di Maria Pia Iovino
         

banda larga URL IMMAGINE SOCIALPalermo, 30 gennaio – A Villa Niscemi, presso la sala delle Carrozze, si è svolto il seminario “Banda Larga e crescita digitale – occasione di sviluppo in Sicilia. All’evento promosso dalla CGIL Sicilia e  presieduto dalla segretaria regionale CGIL Sicilia CGIL, Mimma Augurio, hanno preso parte il vicario di Confindustria Sicilia, Giuseppe Catanzaro, il dirigente di s.i. della Regione Sicilia, Mario Lanza, il responsabile fondi europei CGIL Sicilia, Alfio La Rosa, l’amministratore delegato Infratel s.p.a., Salvatore Lombardo, il fondatore di Edisonweb, Riccardo D’angelo, il segretario della Slc Cgil Sicilia, Marcello Cardella, l’Assessore alle partecipate Cesare La Piana, il segretario regionale CGIL, Michele Pagliaro, il segretario nazionale CGIL, Fabrizio Solari, il responsabile dipartimento settori produttivi Sicilia, Ferruccio Donato.

Introducendo i lavori, Michele Pagliaro, ha affermato che la banda larga rappresenterà senz’altro un’autentica occasione di sviluppo che la CGIL intende promuovere, unitamente al secolare impegno nelle vertenze a tutela dei lavoratori, volendo essere propositivi e  provando a tenere la coesione sociale in Sicilia che si vuole risolvere a colpi di austerità e che invece, la CGIL vuole realizzare, partendo dalle esperienze positive che si realizzano in Sicilia. Posto che si sono persi 230.000 posti di lavoro, si è ridotta la capacità produttiva del 40%, si è svalorizzato il lavoro, le opportunità che discendono dai Fondi Ue, con particolare accezione alla Banda larga,sono notevoli (economia di tempo per l’utenza, efficienza P.A. conseguente alla digitalizzazione manifesta trasversalmente nelle sue declinazioni: Università, ASP, anagrafe del Comune, etc.). Ciò, nonostante le criticità derivanti 8in molti casi) dal non utilizzo dei Fondi per mancanza di risorse per il co-finanziamento dei progetti, per la presenza di più Autorità di gestione e la parcellizzazione degli interventi.

Ferruccio Donato, nella sua relazione ha fatto osservare che, con la programmazione europea 2014/2020 la Sicilia potrà disporre di oltre 282 milioni di euro (già inseriti del Fesr) e di 8,5 milioni del Psr (piano sviluppo rurale) per la realizzazione di reti a banda larga e ultralarga e per la crescita digitale, sul totale di finanziamenti per il Paese di 11 miliardi. Questi si aggiungeranno ai 75 milioni della vecchia programmazione, destinati a portare la Banda larga in 60 comuni dell’isola; ad altri 35 milioni per il superamento del digital divide e a 36 milioni per la rete a servizio della pubblica amministrazione (Ran), come da accordo di programma Regione- Mise, per un totale di oltre 436 milioni di euro.  Donato ha voluto anche lanciare un allarme: occorrerà non perdere battute e avere le idee chiare sulla direzione verso cui procedere, altrimenti si rischia che questi fondi, come è già avvenuto con la dotazione del Pac, vengano dirottati altrove. Noi invece chiediamo che vengano implementati”. Per quanto riguarda la banda larga e la crescita digitale l’Italia è oggi all’ultimo posto nel panorama europeo, ma la Sicilia tra le regioni parte in vantaggio, avendo l’opportunità di utilizzare i fondi 2007/ 2014. “Da ora al 2016 – ha rilevato Donato- secondo Infratel, il 57 % della popolazione sarà raggiunta dalla Banda larga. Con la nuova programmazione, la rete a 30Mbps potrà raggiungere il 100% della popolazione e quella a 100Mbps il 100%”. Dopo l’impasse su una nomina, l’iter della vecchia programmazione si è sbloccata, il 4 agosto sono stati pubblicati i bandi per i primi due obiettivi, il 18 dicembre sono state aperte le buste delle offerte e si attende di sapere quale gestore si è aggiudicato l’appalto. Per la Ran si aspetta invece ancora il bando. “Completato l’iter della vecchia programmazione, che chiediamo venga accelerato ha sottolineato Donatobisognerà essere tempestivi anche rispetto alla nuova programmazione. Ecco perché come Cgil sollecitiamo l’immediato insediamento di una task force, che consenta di andare più velocemente rispetto ai tempi della politica”.

Alfio La Rosa, nel suo intervento ha riferito che il governo italiano trasmetterà prossimamente a Bruxelles il proprio piano che, entro settembre diventerà operativo, e in quella data la Sicilia dovrà avere chiaro come e dove dislocare le risorse e su quali obiettivi”. “La regione dovrà in pratica definire i propri piani nei vari ambiti: dalla salute, alla scuola, dalla giustizia al complesso della pubblica amministrazione. Il salto determinerà vantaggi non solo sul piano dei servizi ma per l’’intera economia e per il sistema delle imprese”.Continuando, La Rosa ha affermato che dopo avere stabilito dove portare la banda larga, si dovranno cioè concretizzare gli obiettivi di crescita digitale, nell’ambito del piano nazionale e delle deliberazioni dell’ultima conferenza Stato- regioni, che si parli di identità digitale o di diffusione delle Lim e delle tecnologie informatiche nella scuola, di informatizzazione delle procedure nella sanità ( dalle prenotazioni ai referti) o nella giustizia. “Esiste già una bozza di programmazione ma su questa deve essere ancora avviato il confronto con il partneriato sociale”. In sintesi la situazione è questa: “Per una volta – ha osservato Donato- la nostra regione non è in ritardo rispetto al resto del Paese, che tuttavia è indietro rispetto all’Europa. Il governo sta lavorando alacremente per superare il gap – ha aggiunto – e non ci possiamo permettere di restare indietro o di perdere questa importante opportunità”. Che è poi opportunità di andare oltre la marginalità geografica, attraverso il web, superando il digital divide. Ma esiste anche un digital divide sociale che andrà superato. In quanti, infatti, potranno accedere ai nuovi servizi telematici in una regione dove 320 mila famiglie versano in povertà assoluta? La proposta della Cgil è che “tutti gli uffici pubblici e le imprese mettano a disposizione l’hotspot libero con accesso gratuito attraverso una password”.

Marcello Cardella ha sottolineato che “con la spinta  dell’intervento pubblico sarà ora forse possibile superare il gap”; ma, ha aggiunto che anche gli operatori privati devono fare la loro parte, investendo più di quello che stanno facendo ora”. E Ma, è anche “necessario sviluppare una tecnologia che garantisca la velocità di esecuzione, portando la banda larga quanto più vicina alle abitazioni”.

Salvatore Lombardo, a.d. di Infratel, ha riferito che è Telecom Italia il gestore che si è aggiudicato l’appalto relativo a due bandi della programmazione europea 2007/2014, pubblicati dalla Regione siciliana il 4 agosto del 2014, relativi alla banda larga e ultralarga e al superamento del digital divide. Telecom è stato l’unico partecipante alla gara. Ciò si tradurrà in primo intervento, per un finanziamento pubblico di 75 milioni destinato a portare la banda ultralarga in 142 comuni siciliani, 82 in più rispetto ai 60 inizialmente previsti dall’Accordo di programma Regione- Mise, secondo quanto emerso durante il convegno della CgiL; il secondo è invece, finalizzato al superamento del digital divide, per un investimento pubblico di quasi 10 milioni, a cui ne saranno aggiunti 6 milioni privati.

Infine, Riccardo D’angelo ha raccontato la sua felice esperienza iniziata nel 1995 a Mirabella Imbaccari (CT) suo paese natìo, con la visione che Internet avrebbe rivoluzionato le relazioni tra le persone, le aziende e gli oggetti, quest’ultimi destinati a divenire sempre più intelligenti. Da allora, ha sviluppato applicazioni innovative per il marketing di prossimità, semplici da usare, versatili e nello stesso tempo affidabili, grazie a modelli elaborati in 20 anni di esperienza, che unitamente a rigore, ambizione e ottimismo, ha permesso di espandersi, fino ad avere una sede in Germania. D’Angelo ha testimoniato concretamente che, anche in Sicilia è possibile addivenire a risultati a volte inattesi, sfidando l’assenza di manovre e di concrete policy di sviluppo che atavicamente incombono sul popolo siciliano.

TrinacriaNews.eu ha intervistato

FABRIZIO SOLARI, segretario nazionale CGIL,responsabile dipartimento settori produttivi Sicilia

D. La digitalizzazione del Paese, secondo i dettami richiesti dall’Europa e la linea che il Governo nazionale intende perseguire, che contributo porterebbe allo sviluppo del territorio?

R. Il solo recupero del gap con l’Europa in tema di  digitalizzazione secondo una stima prudenziale darebbe un contributo  alla crescita del Pil del nostro Paese nell’ordine del 2%.  Significherebbe invertire una situazione di stagnazione che dura ormai  da tempo.La particolarità di un  intervento destinato ad avere un effetto anche sulla qualità della vita  delle persone. Se quello che è già avvenuto con le banche avverrà con la  pubblica amministrazione (la possibilità  cioè di accedere ai servizi  attraverso il web) sarà una rivoluzione, la vera riforma della pubblica amministrazione”. Ma, affinché l’obiettivo di digitalizzazione venga centrato occorrono “un programma  di investimento con tappe e risorse certe e una regia di sistema”. Accadono fatti strani. La Corea del sud sta sperimentando già ora 5G. Noi invece siamo al 2G, 3G di un telefonino. Il 5G cambia la vita delle persone nel senso che, il 5G permette il senza filo, utilizzare le tecnologie che trasmettono i video in HD, non solo la voce o i dati. C’è un pezzo di mondo, che non è New York, che sta in questa direzione. Noi invece arranchiamo, dietro ad un vagone che è l’Europa, che non peraltro, tra i primi. E’ evidente che c’è un problema. Si deve cercare di coniugare la necessità di riforma che ha questo Paese con il XXI secolo.

D. Perché questa volontà si concretizzi, a fronte delle ristrettezza dei tempi a disposizione, cosa si deve fare?

R. la volontà politica è la cosa principale. Nella pratica siamo a fare i conti sui ritardi.  C’è anche il problema delle risorse economiche, ma non è il problema principale, perché con la spinta dell’intervento pubblico è possibile recuperare quel GAP. Ma c’è anche un problema culturale di apprezzare la potenzialità della banda larga, da cui il tentativo oggi di porlo all’ordine del giorno.

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