Periodico registrato presso il Tribunale di Palermo al n.6 del 04 aprile 2012

Anno XI - Num. 54 - 30 dicembre 2023

Anno II - Num. 13 - 27 settembre 2014 Politica e società

Presentazione cortometraggio “Barriere architettoniche in famiglia” di Paolo Brancati – Conferenza Stampa UIL Pensionati

(All'interno interviste a regista Paolo Brancati e segretario generale UIL Pensionati Nino Toscano)

di Maria Pia Iovino
         

barriere architettoniche URL IMMAGINE SOCIalPalermo – Martedì, 11 novembre 2014 si è tenuta, presso i locali della UILP Pensionati Sicilia, di via E. Albanese 19, la conferenza stampa sulla presentazione ufficiale del cortometraggio Barriere architettoniche in famiglia, del regista palermitano Paolo Brancati.

L’opera che sarà presentata in anteprima nazionale il 14 novembre 2014 presso il Centro Polifunzionale di Alpa Uno – Piano Sasi ad Alcamo (TP) e sul canale 117 del digitale terrestre – è dedicata al tema delle barriere sia strutturali che affettive, cherendono ulteriormente complessa la condizione dei soggetti diversamente abili.

La Uilp Sicilia è stata uno dei soggetti che ha offerto il proprio patrocinio al film, insignito con la Medaglia del Presidente della Repubblica.

Hanno presenziato all’evento il segretario generale Antonino Toscano e lo stesso regista.

Prima che si passasse alla visione dello short movie, il dott. Toscano ha voluto prendere la parola per esprimere il motivo per cui la UILPnino-toscano ha sposato la presente iniziativa: si tratta di un argomento importante la disabilità, che interessa la stragrande maggioranza del Paese, in quanto è difficile non trovare un nucleo familiare in cui non ci sia un disagio a casa, per un motivo o per un altro. Inoltre,  siamo una società che invecchia più tardi. Tuttavia, viviamo in un Paese che è stato pensato, progettato e costruito per un’attesa di vita di gran lunga inferiore a quella attuale. Di conseguenza, noi ci stiamo battendo affinché la politica guardi dentro queste condizioni e quindi, governi complessivamente. Registriamo paradossalmente che, l’argomento non è assolutamente nell’interesse dei governanti. Non ne parla nessuno. Nei bilanci non ci sono neanche le voci sulle barriere architettoniche. Abbiamo fatto un’indagine nazionale ed una regionale in cui si è riscontrato che le barriere architettoniche sono massicciamente presenti, sia nelle strutture pubbliche che in quelle private. E chi ha la sfortuna, la disgrazia di essere penalizzato/a  nella vita perché disabile è un escluso dalla società. Alla domanda – cosa facciamo per sensibilizzare l’intera collettività affinché la politica guardi in questa direzione? – rileviamo che viviamo in un Paese che non ha una legge sulla non autosufficienza. E siamo in buona compagnia perché abbiamo scoperto che molti Paesi d’Europa non hanno le leggi sulla non autosufficienza. Continuando, Toscano ha dichiarato: Noi abbiamo fatto delle petizioni: una a carattere nazionale in cui il Sindacato ha raccolto circa 1 milione di firme per produrre una legge sulla non autosufficienza; poi un’altra regionale in cui, tre anni fa, abbiamo raccolto 130 mila firme, affinché si produca in Sicilia una legge sulle politiche sociali, considerato che non è stata recepita la legge quadro n. 328/2000 sulle politiche sociali. Considerato che questi governi sono sordi, sono muri di gomma, noi siamo andati a manifestare a Bruxelles. Abbiamo incontrato esponenti della Commissione Europea, tra cui il Presidente della Commissione UE e, per l’Italia gli eurodeputati Sergio Cofferati e Gianni Pittella, i quali hanno applaudito all’iniziativa e ci hanno stimolati a procedere in quella direzione. A tal proposito, ha ricordato Toscano, il Trattato di Lisbona prevede che, se almeno 7 Paesi dell’UE raccolgono 1 milione di firme, il Parlamento è costretto ad emanare delle linee guida che indirizzino i Paesi membri. Questi a loro volta, dovranno eseguire queste indicazioni, recependole nel proprio Paese e quindi, legiferare di conseguenza. Ebbene, é accaduto che, dopo il plauso, dovevamo iniziare la raccolta delle firme; purtroppo, i burocrati europei hanno stabilito che la raccolta delle firme non era regolare perché la petizione era stata richiesta da pensionati soltanto e non riguardava l’intera collettività. Ciò è offensivo. Tuttavia, non ci siamo fermati. Siamo andati a fare ricorso a Strasburgo. Attualmente siamo in attesa di risposta e non ci arrendiamo perché  – ha continuato Toscanonon c’è dubbio che le regole in Europa e in Italia le detta la Finanza e questi politici che abbiamo al Parlamento Europeo rappresentano gli interessi di altri. Per quanto riguarda l’Italia,  noi confidavamo nel Presidente Renzi, affinché lui facesse cambiare passo, per far sì che il Paese uscisse dalla deflazione e cominciasse a crescere.

Il dott. Toscano, riconducendosi nuovamente alle Politiche sociali, in particolare al tema delle barriere architettoniche, ha sottolineato che il film di Brancati potrà rappresentare un valido trampolino di lancio, che contribuirà a sensibilizzare in maniera diretta la collettività. Partiremo dal basso, dalle scuole, perché siamo convinti che i cittadini hanno bisogno di risposte vere. Incalzeremo e faremo tutto ciò che democraticamente, sarà nelle nostre possibilità. Questo film che affronta l’argomento, potrà andare oltre i confini nazionali. Potremo farlo tradurre in altre lingue ed estenderne la visione in altri Paesi UE.

Concludendo il Dott. Toscano ha voluto rilevare che siamo in un Paese che vive di consenso. Tuttavia, è necessario produrre un’inversione di rotta affinché il sindacato si riappropri della fiducia dei cittadini, ridiventi un’autorità sociale affinché ottenga un più ampio consenso dei cittadini, bisognosi di essere  tutelati nei loro diritti e nelle loro aspettative. Così si potrà costruire una società più equa e solidale, rifacendosi ai principi che hanno storicamente, contraddistinto la genesi e l’affermazione del sindacato nel nostro Paese. La UIL Pensionati si è spesa e si continuerà a spendere sull’argomento, perché non si viva in una dimensione surreale, come i politici vogliono che si viva. Infine, Toscano rivolgendosi a Renzi ha affermato che: “Siccome la bolla della coesione sociale, del “Welfare State” sta saltando, arriveremo in un punto di non ritorno. Come fa un Presidente a dividere anziché unire, ad attaccare i pensionati? Se non ci fossimo stati noi pensionati, sarebbe saltato il sistema, poiché siamo degli ammortizzatori sociali del Paese. Siamo noi a mantenere, con una pensione media di 700 euro mensili, figli e nipoti in cerca di un lavoro che si continua a non trovare. Manteniamo il sistema!”.

brancatipaolo-2E’ intervenuto successivamente il regista Paolo Brancati, il quale ringraziando tutta la troupe che ha contribuito alla produzione del corto metraggio, ha fornito alla stampa gli elementi ispiratori del film.

Brancati ha voluto rappresentare nel film una famiglia normale, una famiglia qualsiasi non alto-locata, non povera, ma una famiglia di cui ognuno potrebbe essere membro, per raccontare cosa accade quando c’è un invalido in casa, il quale rappresenta “un peso per alcuni figli”, mentre non lo è per qualche altro figlio, che invece, abbandona tutto, dando anima e cuore per il genitore sofferente e malato. Nel cortometraggio si vedranno succedere in sequenza spezzoni di vita quotidiana, di cattiverie da parte di alcuni parenti, l’appoggio da parte di amici.

Brancati ha voluto ribadire il fatto che, nella realtà odierna l’invalido in casa è considerato un peso, perché non lo si vede come un familiare che chiede una mano in più, ma un peso perché si deve accudirlo, lavarlo, dargli da mangiare, e “chi non è predisposto umanamente, alla sua cura preferisce abbandonarlo, magari usufruendo delle agevolazioni del parente, prendendo pieno possesso della sua casa, e lasciandolo poi ai margini. L’invalido, amando i figli, i parenti, nonostante la consapevolezza della sua invalidità, e della condizione marginalità in cui lo hanno sottoposto i propri familiari, tende comunque a proteggerli sempre, Ciò è fedelmente rappresentato nel cortometraggio, nel quale si vede che il genitore va anche contro la figlia che si è sempre presa cura del genitore disabile, nonostante il dissenso iniziale di suo marito. Quest’ultimo, secondo le scene riprodotte nel film – incomincia ad entrare nell’ottica di questa dimensione di invalidità, iniziando un percorso al fianco della mamma invalida.

Il titolo che si è dato al film, risiede nelle classiche barriere architettoniche che sono rese evidenti nel film, nel quale si vede mancare per esempio, lo scivolo sotto casa, e le barriere dell’aspetto psicologico: in particolare, degli stessi parenti, i quali pur di raggiungere lo scopo delle agevolazioni della legge n. 104/92 (ndr.riferimento legislativo “per l’assistenza, l’integrazione sociale e i diritti delle persone handicappate” – Principali destinatari i disabili, con riferimenti anche a chi vive con loro), dei parcheggi e così via, preferiscono usurpare i diritti e poi scappare, portando nell’ospizio il povero parente.

TriancriaNews.eu ha intervistato a segretario generale UIL Pensionati Antonio Toscano e al aregista Paolo Brancati. Ecco di seguito le interviste:

ANTONINO TOSCANO

D. Cosa ha indotto il sindacato UIL Pensionati a sposare la causa delle persone diversamente abili?

R. Dal fatto che noi osserviamo il mondo reale in cui c’è tanta disabilità, con i connessi problemi in famiglia, sociali, economici, con le difficoltà ad arrivare, non alla fine del mese, ma alla settimana, con un disabile in casa, ed una politica assente, distratta. Noi partiamo da qui, dalla società reale, non da quella che ci vogliono fare vedere con l’informazione orientata purtroppo, in una direzione diversa.

D. A volte il mondo del Sindacato viene stigmatizzato come “potere che rappresenta se stesso e non gli interessi dei soggetti deboli”. Lei cosa può replicare rispetto a queste accuse?

R. Queste accuse vengono fatte da persone che non sanno cosa fa il Sindacato, non si misura con i problemi di tutti i giorni con cui ci confrontiamo noi. E’ gente che accusa senza che se ne renda conto. Il sindacato è un’Istituzione. L’abbiamo dimostrato negli anni cosa siamo riusciti a fare dalla fine della seconda guerra mondiale. Noi abbiamo contribuito molto a costruire una società democratica, di diritti. Speriamo di potere continuare, per l’attacco frontale che stiamo subendo. Quello che sta facendo la politica contro il “corpo intermedio” è un errore storico. Ma, noi riusciremo attraverso quello che abbiamo fatto oggi a sensibilizzare le persone, partendo dal basso, dalle scuole. Bisogna che ognuno sappia, veda, quello che fanno le varie Istituzioni tra cui il Sindacato e si decida se serva o non serva. Secondo noi, serve e serve parecchio, perché in una Democrazia Partecipata come la nostra, il ruolo dei corpi intermedi “storicamente” è un contributo positivo al Paese.

D. Quali tra i poteri “legislativo, esecutivo e giudiziario” vede più vicino e rappresentativo delle istanze dei sindacati?

R. “C’è una distrazione collettiva”. Abbiamo delle difficoltà, perché non abbiamo i mezzi che ha la Finanza, la Politica. L’unico mezzo che abbiamo è quello di parlare con le persone e dobbiamo trovare il modo in cui farlo, affinché possiamo riuscire a comunicare che bisogna cambiare passo per vedere le difficoltà vere che vivono le famiglie.

D. Come pensate di potenziare i vostri canali di comunicazione per raggiungere i Palazzi del potere?

R. Attraverso voi, la stampa, tutta la stampa che ci  deve dare un grosso contributo. Chi oggi non è stato presente si è perso una grande opportunità. Ma noi non ci arrenderemo. Ci aiuterete.

PAOLO BRANCATI

D. Cosa ti ha indotto a trattare dei disabili in questo cortometraggio?

R. Ho un papà invalido e avanzato nel tempo, ha 88 anni. Egli é non vedente da quando aveva circa 20 anni. Ho a cuore il messaggio della disabilità e sarò un prossimo assistente sociale. Quindi, il messaggio di questo short movie é quello secondo cui la disabilità non è da mettere in un angolo e dire: “sì, esistono gli invalidi, i disabili. Qualcuno li aiuterà”. A volte, anche i familiari non sono sempre pronti a sostenere il disabile, come si riproduce in questo film. Il mio pensiero era di dare questo messaggio semplice, diretto e crudo su quello che può essere vivere da invalido/disabile, promuovendone la sua integrazione che manca nella società e nelle famiglie stesse. E’ difficile accettare il disabile. Poi, non ci lamentiamo che esistono gli scivoli o i parcheggi occupati impropriamente. Se prima non siamo noi familiari a lottare in favore dei nostri congiunti disabili non possiamo credere o chiedere il cambiamento della società.

D. Cosa proporresti alle Istituzioni pubbliche rispetto alle problematiche dei disabili?

R. Noi abbiamo cercato di dare un messaggio con questo short movie. Le Autorità potrebbero abbattere queste barriere in tanti modi e con diverse iniziative.  A volte però, forse queste barriere “convengono a qualcuno”.

D. Lo short movie è stato insignito della medaglia del Presidente della Repubblica. Come sei riuscito in questo traguardo?

R. Con difficoltà. Abbiamo scritto una lettera al Presidente della Repubblica, descrivendo il leit motiv del progetto e l’idea di divulgarlo. Avevamo un anteprima nazionale, così il Presidente, ci ha concesso per questa giornata, il Suo grande riconoscimento, perché ha sicuramente capito ed è conscio che si tratta di un messaggio importante, da divulgare e diffondere.

D. Chi vi sta finanziando in questa iniziativa?

R. Non abbiamo avuto sovvenzioni esterne. Gli attori hanno collaborato a titolo totalmente gratuito. II produttori siamo stati due: RVM Communication e Seven Communication. Si tratta di un prodotto autoprodotto. Gli sponsor hanno aderito in chiave totalmente fraterna, aiutandoci sotto ogni punto di vista. Non abbiamo avuto nessun problema. Anche con il Patrocinio del Comune di Palermo. Abbiamo risparmiato le spese vive relative alla concessione delle riprese in città. Poi ci siamo riuniti in partnership con diverse realtà locali, quali il Centro di accoglienza Padre nostro, il centro Antiviolenza di via Pipitone Federico, l’Ordine degli Avvocati di Palermo, le Acli, la UIL Pensionati e ciascuno ha dato il suo contributo.

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  1. Assunta Battaglia

    Ho sposato questa causa con grande spirito di collaborazione. Con il collega Paolo perché. Desideravo diffondere questa piaga sociale… sperando che potessi interpetrare bene il mio ruolo di grande rilievo conscia della responsabilità di rappresenntare al meglio il messaggi sensibilizzando le istituzioni…orgogliosa di aver partecipato

    Rispondi

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