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Anno XI - Num. 52 - 24 aprile 2023

Anno II - Num. 14 - 25 novembre 2014 Politica e società

“Di Matteo lasciato pericolosamente solo”. Appello del M5S ad Ardizzone e a Musumeci

La capogruppo Valentina Zafarana ha scritto anche al Prefetto e al Procuratore generale

di Redazione TrinacriaNews
         

Nino-Di-Matteo URL IMMAGINE SOCIALPalermo – “Il Parlamento regionale siciliano non può né deve restare in silenzio davanti alle minacce a Di Matteo. La Commissione parlamentare antimafia ha il dovere ed il diritto di sciogliere ogni riserva e di far divenire ancora più concreta la propria missione di lotta permanente alla mafia”.

Con una lettera indirizzata al presidente dell’Ars, al presidente della commissione antimafia di palazzo dei Normanni e per conoscenza al Procuratore generale e al Prefetto di Palermo, il Movimento 5 Stelle a sala d’Ercole è tornato a chiedere di rafforzare la sicurezza al giudice Di Matteo attorno al quale sembra cresceredice la capogruppo Valentina Zafaranala sensazione di solitudine. Secondo quanto riportato da qualche testata giornalisticacontinua la Zafaranaper Di Matteo non sarebbe arrivata nemmeno una telefonata di solidarietà dai più importanti palazzi romani, cosa che invece ci sarebbe stata, come è giusto che sia, per recenti minacce ad altri siciliani. Se è vero è un brutto bruttissimo segnale, che si aggiunge ad altri arrivati in precedenza.

La lettera della capogruppo alle personalità in indirizzo punta a spinge queste a “porre in essere tutte le azioni per scongiurare qualsivoglia minaccia alla incolumità del dottor Di Matteo e di tutti i servitori dello Stato sottoposti al mirino delle forze criminali”.

“Vi invito – scrive Valentina Zafarana – a farvi portavoce e latori di questo appello e di quello di tutte le forze sane della società civile siciliana con il Ministro dell’Interno On. Angelino Alfano affinché dotino il magistrato e la sua scorta di mezzi appropriati a garantirne l’incolumità anche negli spostamenti, quale ad esempio il dispositivo cosiddetto ‘bomb jammer’, o autovetture blindate idonee ed identiche (per non essere facilmente identificabile l’unica diversa su cui attualmente viaggerebbe il magistrato), prima che sia troppo tardi”.

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